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L¿industria della telefonia mobile mondiale attende ancora di sapere quando e come il governo cinese assegnerà le licenze 3G, ma i vendor di tutto il mondo sanno già che quando succederà, sarà un¿occasione da non mancare.
Secondo una recente indagine di Pyramid Research, l¿adozione dei servizi mobili di terza generazione in Cina sarà massiccia e la domanda di infrastrutture sarà forte per almeno tre anni dopo l¿assegnazione delle licenze.
In base alle proiezioni di Pyramid, i vendor di apparecchiature di rete potranno approfittare di un mercato stimato del valore di 9 miliardi di dollari tra il 2006 e il 2009.
Di quest¿enorme cifra, 4 miliardi saranno generati entro il 2007, sebbene gli utenti 3G rappresenteranno appena il 15% del totale fino almeno al 2010.
Le società occidentali hanno già fatto in modo di non farsi cogliere impreparati all¿introduzione del 3G nella Repubblica Popolare, costruendo la loro presenza sul territorio attraverso partnership con player locali, massicci investimenti nel settore Ricerca e Sviluppo e la costruzione di impianti di produzione in tutto il vastissimo territorio.
Molte società hanno già avviato test sul campo ma, dice ancora Pyramid, poche di loro hanno generato profitti significativi col 3G.
Le proiezioni di Pyramid sono state pubblicate a ridosso di uno studio condotto dal Ministero dell¿industria dell¿Informazione, secondo cui gli operatori dovranno spendere almeno 24 miliardi di dollari per aggiornare i sistemi mobili 3G. Una cifra non certo esigua, ma decisamente inferiore agli 80 miliardi preventivati dal MII lo scorso anno.
Tornando all¿assegnazione delle licenze, già più volte annunciata e poi rimandata, Pyramid condivide la visione secondo cui, alla fine, verranno assegnate tre licenze, una delle quali destinata a un operatore di linea fissa.
Il governo cinese sta affrontando attualmente la ristrutturazione delle 4 maggiori società tlc del Paese e, secondo la società di ricerca, c¿è possibilità che China Telecom e China Netcom si fondano per offrire una soluzione 3G a livello nazionale.
Un altro scenario prevede l¿eventuale scioglimento di China Unicom e il passaggio della base utenti Gsm dell¿operatore a China Telecom e di quella Cdma a China Netcom.
Ancora da stabilire, inoltre, lo standard che il governo sceglierà per il 3G, alla luce dei forti ritardi registrati nell¿implementazione della tecnologia locale TD-SCDMA.
Pechino, infatti, vorrebbe affrancarsi dalla dipendenza dei vendor occidentali, come la statunitense Qualcomm, per spingere le aziende locali come Huawei e ZTE e dare maggiore input all¿industria cinese.
Se, infine, lo standard TD-SCDMA sarà un successo, la Cina potrà esportare le sue infrastrutture nei Paesi emergenti e proporle come un¿alternativa economica al WCDMA.
Con 350 milioni di utenti e altri 100 in arrivo l¿anno prossimo, la Cina rappresenta attualmente il maggiore mercato mobile mondiale in termini di abbonati ai servizi.
Il potenziale di crescita è enorme, considerando che la Cina conta circa 1,3 miliardi di abitanti, per lo più dislocati in aree non urbane, servite ancora in maniera marginale dalle reti mobili.
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