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A pochi giorni dalla nomina di Claudio Petruccioli alla presidenza Rai, ecco che il dibattito si sposta su chi sarà chiamato a sostituire l¿attuale direttore generale Flavio Cattaneo. A fare discutere è il nome di Alfredo Meocci che, come ben si sa, non sarebbe gradito a tutti. ¿Non ho nulla di personale contro Meocci, che conosco da molto tempo. Penso che il nodo sulla sua presunta incompatibilità a questa carica debba essere risolto con un parere pro veritate dei due presidenti delle Autorità, Comunicazioni e Antitrust”. E” quanto ha affermato il capogruppo Ds in Vigilanza, Giuseppe Giulietti, che ha aggiunto: ¿Abbiamo, mi pare, una rosa di quattro nomi, composta, oltre che da Meocci, da Giovanni Minoli, dal direttore in carica Cattaneo, e da Giancarlo Leone. Ebbene, si proceda a una serie di audizioni, da parte del Cda, nelle quali si metta al vaglio il piano editoriale e industriale dei candidati“. Quanto alla sostituzione del presidente della Commissione di Vigilanza Petruccioli, Giulietti ha affermato: ¿Sono, come sempre, per una scelta sulla quale converga il massimo del consenso¿. Anche se, ha aggiunto, ¿¿in un contesto come il nostro, viziato dal conflitto d”interesse, è ovvio che la Commissione debba rimanere alle opposizioni¿. Riguardo alla nomina di Petruccioli, è apparso sollevato il consigliere Rai Sandro Curzi, che ha dichiarato: ¿La politica ha fatto il suo compito per intero, ci ha messo troppo tempo ma lo ha completato. Adesso c¿è un Cda con tanto di presidente. La politica ora faccia non uno ma mille passi indietro e ci lasci lavorare”. Curzi non ha, però, risparmiato le critiche a Petruccioli: ¿l”ho visto un po” debole. Avrei voluto un piglio diverso, una fierezza maggiore¿, mentre adesso ¿è il momento di tenere la schiena dritta¿. La critica è chiaramente rivolta all”ipotesi di nomina di Meocci come nuovo Dg. Subito dopo la votazione a suo favore, infatti, il neopresidente della Tv pubblica ha annunciato che voterà a favore del direttore generale ¿chiunque esso sia¿ individuato d”intesa tra i Cda e il ministero del Tesoro, lasciando quindi intravedere la volontà di un¿apertura al dialogo. Ma l¿ipotesi di Meocci non piace propri a Curzi. ¿E” uscito dalla Rai con la qualifica di caposervizio al Tg1 ¿ ha detto il consigliere – non è che avesse conseguito posizioni ed esperienza per un rientro simile. Ma conta il senso della questione. Se Meocci arriva non solo come emanazione della politica, ma come indicazione precisa del presidente del Consiglio, allora non ci siamo proprio“. Per Curzi ¿il Cda deve individuare all”interno della Rai le personalità adatte al compito¿, facendo diverse audizioni per tirare poi le somme ¿con calma. La nomina può andare benissimo a settembre¿. La priorità, in questo momento, è ¿iniziare da subito a completare e definire quello che ancora non va nei palinsesti autunnali¿, in particolare alla voce informazione e approfondimento, e reintegrare nomi che sono stati accantonati dall”azienda, da Michele Santoro a Carlo Freccero a Oliviero Beha. Al di là dell¿incertezza sul nome del prossimo Dg, il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ha, invece, espresso preoccupazione per il futuro del sistema televisivo davanti all¿aumento esponenziale dei costi per i diritti. Il risultato di tutto questo, ha sottolineato il ministro è che si impoveriscono gli altri settori tecnologici e si trasformano le emittenti in meri distributori di eventi. ¿Abbiamo invece bisogno di una televisione che torni a produrre, a creare realizzando idee nuove”. Landolfi commenta con preoccupazione lo scontro fra le principali emittenti Tv del panorama nazionale. “Va bene la competizione Rai-Mediaset – ha affermato – ma poi si pensi anche alla qualità¿. Secondo il ministro, la Rai ¿è certo in sofferenza” e ¿deve trovare al più presto soluzioni di politica industriale, soprattutto nel digitale¿. Per questi obiettivi il ministro ha fiducia nel neopresidente Petruccioli, uomo di ¿grande equilibrio e senso delle istituzioni¿, ma anche in Meocci, ¿lo conosco bene ¿ ha commentato Landolfi – è un uomo Rai che viene dall”azienda. Penso che sia dotato di grande passione e che quindi abbia tutte le possibilità e i presupposti per affrontare le sfide che attendono il servizio pubblico, a cominciare dalla privatizzazione e dall”innovazione tecnologica¿.
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