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Telefonare da un cellulare sfruttando le reti Wi-Fi è ancora una pratica marginale ma, secondo molti esperti del settore, la combinazione prenderà rapidamente piede, soprattutto in vista del lancio di nuovi apparecchi convergenti da parte di molti big player del settore (Motorola, Cisco e France Telecom tra gli altri).
Secondo la società di ricerca Infonetics Research, nel 2004 sono stati venduti 143 mila telefonini Wi-Fi, per un fatturato cumulato di 54,7 milioni di dollari.
In ambito aziendale, l’uso di telefonini Wi-Fi è ancora marginale, rispetto a quello dei DECT (Digital Enhanced Cordless Telecommunication), più competitivi in termini di prezzo e funzioni.
Il previsto abbassamento dei costi e il costante miglioramento tecnologico dei dispositivi, tuttavia, sosterranno nei prossimi anni l’adozione dei dispositivi convergenti sul mercato di massa, tanto da generare nel 2009, profitti da 500 milioni di dollari.
La crescita più forte è attesa per i ¿combinati¿ dual mode, compatibili con le reti mobili Gsm e quelle Wi-Fi che, nel 2004, hanno generato 6,7 milioni di dollari.
Le proiezioni parlano di un fatturato da 3,5 miliardi di dollari nel 2009.
I costruttori, dunque, sono in prima linea per cogliere le opportunità del mercato: Motorola e Cisco, ad esempio, hanno appena annunciato una partnership proprio in questa direzione.
I terminali, destinati a un uso aziendale, saranno in grado di passare senza interruzioni dalla rete Wi-Fi aziendale a quella Gsm e verranno messi in commercio entro il prossimo anno.
Motorola fornirà il telefonino (CN622) e Cisco la piattaforma di comunicazione.
¿Il futuro appartiene ai telefonini dual mode¿, ha dichiarato il portavoce di Motorola, sottolineando come questi apparecchi ¿permetteranno ai lavoratori di utilizzare lo stesso telefonino in tutte le situazioni, con un solo numero e una sola fattura¿.
A livello aziendale, l’adozione di apparecchi convergenti consentirà di ridurre i costi delle comunicazioni, grazie all’accoppiata Wi-Fi/VoIP.
La pioniera di questa visione convergente, improntata però al settore privato, è la britannica BT, che a giugno ha lanciato BT Fusion, un terminale che funziona come un normale telefonino fuori casa, ma passa automaticamente e senza interruzioni alla linea BT Broadband quando si è in casa, permettendo di sfruttare tutta la praticità e le caratteristiche di un telefono cellulare, ma con i prezzi e la qualità di un telefono su linea fissa.
BT Fusion funziona grazie al BT Hub, uno speciale punto d’accesso installato in casa, che utilizza tecnologia wireless Bluetooth per trasferire il segnale dal terminale BT Fusion senza interruzioni ¿ anche durante una conversazione ¿ alla linea a banda larga.
Il BT Hub lavora anche come wireless (Wi-Fi) router ¿ permettendo all’utente di connettere tutti gli apparati presenti in casa (pc, computer portatile, console per giochi e stampanti) in modalità wireless (senza fili).
Anche France Telecom ha seguito l’esempio della concorrente britannica, preparandosi al lancio di ¿Homezone¿, un servizio di comunicazione convergente fisso-mobile che, attraverso un terminale bimode GSM/WiFi VoIP, offrirà le funzionalità di smartphone.
l’apparecchio utilizzerà la piattaforma Windows Mobile di Microsoft e dovrebbe essere pronto per il mercato nel 2006.
Questa piattaforma, basata su Connected Services Framework di Microsoft, rappresenta la base da cui partire per creare e gestire servizi complessi attraverso un¿architettura SOA (Service Oriented Architeture) e delle interfacce basate su Web Services.
l’unione dei servizi sviluppati dall’operatore, dei software di Microsoft e dei numerosi prodotti e contenuti di fornitori terzi, permetterà di creare nuove offerte destinati a segmenti specifici, consentendo all’operatore di arricchire la sua offerta con nuovi servizi convergenti destinati sia ai clienti privati che alle aziende, su qualsiasi rete o terminale.