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La possibilità di utilizzare il telefonino in aereo si fa sempre più strada, con operatori e compagnie aeree decise ad abbattere l¿ultimo tabù in fatto di comunicazioni mobili.
L¿aereo è al momento una delle ultime zone franche in cui potersi rilassare senza per forza dover ascoltare le dissertazioni telefoniche del vicino, ma pare che tutto sia pronto a cambiare.
Non tutti, comunque, sono d¿accordo: non lo sono molti passeggeri (c¿è già chi parla di ¿air-rage¿ in aumento), non lo sono gli assistenti di volo, e non lo è neanche il governo degli Stati Uniti che si mostra sempre più reticente all¿autorizzazione, da parte della FCC, dell¿uso del cellulare in aereo.
La Commissione per le Comunicazioni americana ha avviato delle consultazioni lo scorso dicembre, prima di decidere se fosse il caso o meno di concedere l¿autorizzazione sui voli commerciali.
Gli attuali divieti si basano essenzialmente su questioni tecniche: le onde dei cellulari, infatti, potrebbero provocare interferenze alle attrezzature di bordo.
L”uso di telefoni cellulari e di apparecchi elettronici può infatti bloccare la bussola o disorientare il rilevamento magnetico della posizione a bordo degli aerei. Inoltre, la cabina di pilotaggio e gli indicatori delle strumentazioni possono essere resi instabili e imprecisi, mentre le trasmissioni audio possono subire continue interferenze.
In seguito agli attentati terroristici dell¿11 settembre, a queste preoccupazioni ¿tecniche¿ si sono aggiunte anche altre considerazioni, relative alla sicurezza nazionale e dei passeggeri.
Sia l¿FBI che il Dipartimento di Giustizia temono infatti che autorizzare i passeggeri dei voli di linea a usare il cellulare a bordo potrebbe permettere a potenziali terroristi di coordinare un eventuale attacco o di azionare un congegno esplosivo all¿interno del velivolo.
¿Potrebbe verificarsi ¿ spiega Laura Parsky, responsabile del Dipartimento di Giustizia Usa ¿ un coordinamento tra un terrorista a bordo di un aereo e un complice a terra, tra due attentatori situati nello stesso aereo o in aerei differenti¿.
In caso di autorizzazione da parte della FCC, sarebbero necessarie, dunque, una serie di misure ¿per minimizzare i rischi¿, per esempio bisognerebbe richiedere ai passeggeri di registrare la loro posizione sull¿aereo prima di effettuare la telefonata e fare in modo che il personale abbia accesso ai dati di identificazione della chiamata.
A esprimere riserve sull¿uso dei cellulari in volo, è stata anche la CTIA (Cellular Telecommunications Industry Association), secondo cui lo sblocco delle attuali restrizioni dovrà essere effettuato soltanto dopo che si dimostrerà che una simile azione non provocherà dannose interferenze con i servizi wireless terrestri.
¿L¿industria riconosce la crescente domanda dei consumatori di poter comunicare sempre e dovunque, anche in aereo, ma crediamo che sia molto più importante assicurare il pieno funzionamento senza interferenze delle reti wireless terrestri, che servono più di 182 milioni di persone¿, ha spiegato il Presidente della CTIA, Steve Largent.
Altre rimostranze sono giunte inoltre dagli assistenti di volo, secondo cui permettere l¿uso del telefonino a bordo potrebbe rendere ancora più difficoltoso il loro intervento in situazioni di emergenza e aumentare la tensione tra i passeggeri.
Paura condivisa anche dai consumatori: secondo una recente indagine commissionata dalla FCC, il 63% degli intervistati ha dichiarato di essere favorevole al mantenimento delle attuali restrizioni sull¿uso del telefonino a bordo, mentre solo il 21% ritiene sia ora di consentire le conversazioni telefoniche durante i voli.
Gli accordi tra gli operatori tlc e le compagnie aeree, intanto, vanno avanti: l¿ultimo in ordine di tempo è quello siglato tra Siemens e Airbus, che prevedono le prime applicazioni commerciali per il 2006.
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