Europa
Trovano conferma le indiscrezioni circolate durante questo weekend. Questa mattina si apprende che il Tribunale di Prima istanza della Corte europea di Giustizia ha trasferito il dossier Microsoft alla Grand Chamber, come richiesto dal presidente Bo Vesterdorf.
La Grand Chamber riunisce 13 giudici e interviene su richiesta di uno Stato membro o un”istituzione parte della causa, nonché per trattare cause particolarmente complesse o importanti.
Fino a oggi, il dossier era nella mani di una commissione più ridotta, composta da 5 giudici, presieduta dal giudice Hubert Legal, relatore del caso.
Condannata da Bruxelles nel marzo 2004 per abuso di posizione dominante al pagamento di una multa record da 497 milioni di euro e all¿applicazione di una serie di ¿misure correttive¿, Microsoft ha anche dovuto mettere in commercio una versione di Windows senza Media Player, il software per la lettura dei file audio-video. La Ue ha inoltre ha costretto il gruppo americano a rendere pubbliche le informazioni necessarie per assicurare l¿interoperabilità tra il sistema operativo Windows e i prodotti concorrenti.
In merito alle cosiddette misure correttive, Bo Vesterdorf, nel suo ruolo di presidente del Tribunale, aveva già respinto nel dicembre 2004 il ricorso depositato da Microsoft, intimando al gruppo di applicarle senza ulteriori rinvii.
La Corte di Giustizia europea non ha giustificato le ragioni del trasferimento del dossier. In una breve lettera inviata alle parti coinvolte, e senza giustificazioni in merito, Vesterdorf ha annunciato di aver deciso di proporre al Tribunale di Prima istanza riunito in seduta plenaria il trasferimento della questione alla Grand Chamber.
Precedentemente la rivista francese Concurrences, aveva pubblicato una controversa intervista a Hubert Legal, che dichiarava che alcuni collaboratori dei giudici si ritengono degli “ayatollah della libera impresa” e dovrebbero evitare espressioni come “potere arbitrario“.
Nell¿intervista, Legal precisava che ¿questi giovani ¿ayatollah¿ possono avere un ruolo centrale in quanto parlano la lingua delle delibere (il francese) meglio dei giudici¿.
L¿intervista ha scatenato molte polemiche all¿interno del Tribunale, ma secondo alcune fonti, il trasferimento non sarebbe conseguenza dell¿intervista a Legal, quanto piuttosto riconducibile all¿importanza del caso, che richiederebbe il pronunciamento di una giuria più ampia.
Per Thomas Vinje, legale di alcuni società che si sono schierate contro Microsoft, ¿è impossibile dire se questo trasferimento influirà sulla decisione finale¿, tuttavia ritiene che questa procedura rappresenti un ¿sviluppo imparziale¿. Anche se, potrebbe determinare un ritardo nell¿avanzamento del dossier. Inizialmente, infatti, il giudice prevedeva un¿udienza entro la fine dell¿anno e una sentenza definitiva entro il primo semestre 2006.
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