Europa
Ancora nessuna novità in vista per la presidenza Rai, mentre continuano a circolare nuovi nomi in vista dell¿Assemblea degli azionisti di oggi, dopo l¿ultima fumata nera. Entrano in lizza anche i nomi di Giulio Margara, presidente dell”UPA, e quello di Sergio Vento, attuale ambasciatore italiano a New York.
Intanto la Commissione di Vigilanza sulla Rai, accogliendo una proposta del presidente Claudio Petruccioli, ha deciso di convocare il Ministro dell”Economia Domenico Siniscalco per un”audizione sul problema del candidato presidente della Rai.
L”audizione potrebbe aver luogo già la prossima settimana. Le altre questioni all”ordine del giorno della Vigilanza sono rinviate, compresa la prevista audizione del direttore generale di Viale Mazzini Flavio Cattaneo.
Ieri, durante una riunione a Palazzo Chigi, il premier Silvio Berlusconi, riferendosi alla situazione della Tv pubblica, avrebbe dichiarato che ¿Se noi offriamo personalità sopra le parti, personaggi che non hanno una collocazione politica, che hanno lavorato sia per il centrodestra che per il centrosinistra, perché li rifiutano?”.
Il presidente del Consiglio si sarebbe detto d”accordo con i presenti (tra gli altri, Siniscalco, Maroni, Baccini e Matteoli), che i tempi sono stretti e avrebbe spiegato che il governo ha in mente ¿una rosa di nomi¿.
¿Il fatto è – avrebbe osservato – che l”opposizione è sempre contraria di principio. Perché non devono accettare questi nomi? La legge a questo proposito è chiara¿.
Preferisce glissare l¿argomento il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi. ¿Sulla Rai preferisco non parlare più¿, è stato il telegrafico commento.
Riguardo, invece, alle dichiarazioni dei giorni passati sulla possibilità che venga modificata la Legge Gasparri nella parte relativa all¿elezione del presidente, il ministro ha dichiarato che si tratta solo di un¿ipotesi, che è attualmente allo studio del ministero e comunque ancora nulla è stato definito.
Proprio in merito a queste dichiarazioni, l¿ex Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha commentato che ¿La maggioranza qualificata dei due terzi, che la mia legge contiene per la designazione del presidente Rai, non deve essere usata dalle minoranze con spirito ostruzionistico. La Rai deve avere un presidente e deve averlo nella condivisione delle parti come la legge prevede. Ma a questo punto è bene agire con trasparenza¿.
Gasparri ha suggerito che ¿il governo avanzi immediatamente una proposta pubblica alle minoranze, indicando almeno tre nomi tutti potenzialmente in grado di accogliere un consenso trasversale¿.
Riguardo alla privatizzazione della Rai, nel pomeriggio, durante un”audizione in Senato, Landolfi ha dichiarato che ¿la quotazione in Borsa è un obiettivo da raggiungere, ma che richiede una serie di passaggi intermedi, tutti volti a creare le condizioni per una cessione che soddisfi i requisiti di appetibilità del mercato del titolo, in termini di solidità del valore rappresentato e del suo rendimento”.
Secondo Landolfi, gli obiettivi della privatizzazione di viale Mazzini devono essere quelli di “allentare la morsa della politica sulla gestione con l”ingresso di privati ed evitare lo spezzatino rappresentato dalla cessione di pezzi pregiati“.
Sempre in tema Rai il ministro ha annunciato di aver ¿già avviato con l”Authority per le tlc un confronto a livello tecnico perché si pervenga, in tempi brevi, alla definizione delle linee-guida che costituiscono il presupposto indispensabile del negoziato che successivamente il ministero condurrà con la concessionaria e che certamente richiederà, come in passato, alcuni mesi per la definizione del contratto¿. Landolfi ha inoltre sottolineato che il nuovo contratto di servizio ¿dovrà dare forte impulso al miglioramento della qualità della programmazione della concessionaria rispetto alla televisione commerciale¿ perché ¿solo la qualità può giustificare l”imposizione del canone¿. Inoltre il contratto dovrà rappresentare ¿L”occasione per proseguire l”impegno di razionalizzazione organizzativa, il miglioramento dell”efficienza produttiva e la coerenza dei costi agli standard migliori¿.
E mentre in Italia le ore diventano sempre più calde in attesa dell¿Assemblea dei soci, dalla quale potrebbe uscire il nome del nuovo capo della Rai, la Francia riesce finalmente a dare il presidente alla Tv pubblica France Télévisions (scheda). Si tratta del giornalista e produttore Patrick de Carolis, 51 anni. Il presentatore di France3 è stato eletto al primo turno dai consiglieri del CSA, ottenendo 5 voti su 9.
Patrick de Carolis ha avuto la meglio sul presidente uscente Marc Tessier, e su Simone Halberstadt-Harari, Norbert Balit e José Frèches.
Il programma del nuovo presidente prevede ¿il rilancio del servizio pubblico, grazie una virata editoriale e strategica del gruppo¿.
De Carolis, prima di arrivare a France3 nel 1997, ha lavorato per M6, TF1, Antenne2 (ex-France2) e la Cinq ed è stato direttore generale del Figaro Magazine dal 2001 al 2004.
Succede a Marc Tessier, che ricopriva questo incarico dal 1999, a cui è stato sempre rimproverato di non aver saputo adottare la giusta linea editoriale per fronteggiare la concorrenza dei canali privati.
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