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L¿accordo sull¿elezione del presidente Rai è ¿ancora lontano¿. A dirlo è il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che ritiene necessario a questo punto modificare le disposizioni della legge Gasparri sulla nomina dei vertici dell¿azienda televisiva. Venerdì scorso, infatti, nel corso di una informativa al Consiglio dei ministri, Landolfi ha ipotizzato una modifica che abbassi il quorum di due terzi in seno alla Commissione di vigilanza Rai per il parere obbligatorio sull”elezione del presidente di Viale Mazzini.
Nessuna novità all¿orizzonte, quindi, per l¿Assemblea degli azionisti di domani, che dovrebbe fare il nome del nuovo presidente, dopo settimane di incontri e scontri. Il ministro si è detto scettico sul fatto che si possa arrivare a un accordo nelle prossime ore. Nessuna novità anche riguardo all¿ipotesi lanciata nei giorni scorsi, di individuare ¿il presidente della Rai tra i manager di aziende pubbliche che nel corso di questi anni hanno ricevuto il gradimento sia del centrosinistra che del centrodestra¿.
Su questa ipotesi, Landolfi ha risposto: ¿E¿ ancora sul tavolo. Spero che qualcuno se ne faccia carico e spero di ricevere una telefonata in cui mi si dica che l”accordo è stato raggiunto¿.
¿Una cosa è certa – ha sottolineato il ministro – la Rai non può restare in questa condizione¿. Ecco perché, ha specificato, ¿nell”impossibilità di trovare un accordo, la strada maestra mi sembra sia quella di modificare la legge¿.
Landolfi ha tenuto a specificare che la Gasparri è un¿ottima legge: ¿ha garantito un riassetto del sistema televisivo, favorendone la transizione da una fase nuova¿. E ha spiegato che la presa di posizione a favore di un suo cambiamento nasce dall”impressione che ¿il meccanismo su cui ruota non riesca a raggiungere le finalità che si era prefissato. Il mio suggerimento di modifica nasce dalla constatazione che qualcosa nei criteri di formulazione delle nomine non stia funzionando¿.
E ha aggiunto: ¿Ovviamente qualora lo stato di paralisi si sbloccasse e la Rai riuscisse ad avere un presidente entro il prossimo 5 luglio, non avrei alcun motivo per insistere in questa direzione. In quel caso – ha spiegato – significherebbe che mi sono sbagliato e la legge è idonea a garantire la gestione della materia per cui è stata concepita¿.
La posizione di Landolfi non trova d¿accordo Romano Prodi. ¿E” inaccettabile e offensiva¿ l”ipotesi ¿di modificare la legge così da attribuire alla sola maggioranza il potere di nominare il presidente della Rai¿.
Il leader dell”Unione ha evidenziato che ¿il governo e la maggioranza hanno la responsabilità di creare in tempi stretti le condizioni per dare alla Rai un vertice stabile, autorevole e competente, nel pieno rispetto della lettera e dello spirito della legge¿.
Prodi ha, poi, ricordato che ¿il governo e la maggioranza non hanno ancora risposto alla disponibilità espressa dall”Unione di appoggiare, qualora la sua candidatura fosse avanzata dal ministro Siniscalco, la nomina a presidente della Rai di Claudio Petruccioli, eletto alla sua presente carica con un”ampia maggioranza¿ e ha aggiunto: ¿Qualsiasi diversa ipotesi di nomina dovrà, in ogni caso, ottenere l¿approvazione dell”opposizione¿.
Sulla stessa linea Fausto Bertinotti, che ha dichiarato ¿E¿ troppo tardi per pensare a una riforma della legge Gasparri. Quella legge non andava fatta ma ora non si può permettere che la Rai venga massacrata. Una azienda per vivere ha bisogno di continuità¿.
Il segretario Prc ha rilanciato ¿Chi deve, si decida a indicare il presidente del Cda e il direttore generale. Ogni altra discussione è del demonio, cioè contraria all”interesse della Tv pubblica e favorevole ai concorrenti privati¿.
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