Europa
Terminato l¿iter dell¿assegnazione della concessione del sistema satellitare europeo Galileo, si passa ora alla fase negoziazione per il contratto, che dovrà essere finalizzato prima della fine dell¿anno.
Soddisfazione per la decisione di accettare l”offerta congiunta presentata dai consorzi Eurely e iNavSat è stata espressa dal
vicepresidente della Commissione europea Jacques Barrot,secondo cui la soluzione contiene ¿miglioramenti sostanziali rispetto alle offerte separate che erano sul tavoloe risponde strettamente ai tempi previsti¿.
Galileo, per Barrot ¿è una rivoluzione tecnologica emozionante¿, il primo grande progetto industriale condotto dall¿Unione europea che, per la prima volta, ha definito i contorni di un programma così ambizioso in un settore di punta come quello dei sistemi di radionavigazione e ne ha assicurato lo sviluppo e la gestione.
Restano ora da definire alcuni aspetti di natura politico-finanziaria,quali le responsabilità e i margini di rischio degli operatori privati e delle autorità pubbliche.
La Francia e la Germania, intanto, hanno comunicato di voler elaborare una ¿posizione comune¿ sul progetto, convenendo sulla volontà di voler fare ¿avanzare questo dossier essenziale in termini di politica industriale e di ricerca¿.
Lo hanno fatto sapere i ministri dei trasporti dei due paesi, Dominique Perben e Manfred Stolpe, a margine della riunione dei ministri europei dei Trasporti, a Bruxelles.
La gestione del sistema, della durata di 20 anni, dovrebbe garantire entrate per circa 500 milioni di euro all¿anno.
La Germania, che reclama un ritorno economico sufficiente per l¿industria tedesca, si era mostrata scettica fin dall¿inizio all¿idea di una offerta congiunta, che ha invece convinto la Galileo Joint Undertaking (GJU), l”impresa pubblica incaricata di effettuare la selezione.
Stolpe, pur felicitandosi di una decisione favorevole per i contribuenti, ha sempre ribadito le esigenze del suo paese.
¿In qualità di maggior contribuente per lo sviluppo del sistema di navigazione, l”industria tedesca deve essere adeguatamente inclusa. Senza un accordo sui ritorni a livello industriale, l”intero progetto Galileo è in pericolo¿, ha spiegato il ministro.
¿Restiamo intransigenti ¿ ha aggiunto Stolpe ¿ nel ribadire la nostra esigenza di un beneficio industriale adeguato, in termini di messa in opera e sfruttamento di Galileo¿.
Nei prossimi giorni, dunque, verranno avviati degli incontri di ¿alto livello¿ per elaborare una posizione comune franco-tedesca e sciogliere i dubbi che la Germania ha sempre espresso riguardo un¿offerta congiunta che potrebbe corrispondere a ¿un chiaro sbilanciamento a favore delle società del Mediterraneo, alcune delle quali a partecipazione statale¿.
I due consorzi che si sono aggiudicati la concessione di Galileo sono Eurely (Aena, Alcatel, Finmeccanica, Hispasat) e iNavSat (EADS Space, Inmarsat, Thales) che hanno fatto sapere di essere pronti ad accogliere la sfida posta dalla concessione del progetto multimiliardario europeo.
¿La nostra proposta congiunta – hanno reso noto i due consorzi – consente di impiegare le più elevate capacità disponibili in Europa per rispondere con una soluzione comune ad una sfida tecnologica senza precedenti¿.
I vantaggi derivanti dalla messa in opera del sistema ¿ prevista per il 2008 ¿ saranno appannaggio dei cittadini europei e non solo.
Il sistema, spiegano ancora i due gruppi ¿ ¿consentirà di sfruttare numerose sinergie e di generare soluzioni innovative, migliorare la copertura globale e garantire la continuità tra l”attuale fase sperimentale di Orbit Validation, condotta dall”Esa, e la fase di dispiegamento dei satelliti¿.
Grazie alla proposta congiunta, inoltre, ¿miglioreranno sensibilmente le prospettive future delle più importanti industrie europee partecipanti al programma, con la potenziale creazione di migliaia di posti di lavoro in tutta Europa¿.
Inoltre, i programmi Galileo e Egnos contribuiranno ad accrescere complessivamente l¿influenza europea, combinando l¿impegno delle industrie con le ambizioni strategiche dell¿Unione Europea.
Secondo le previsioni, Galileo creerà 150 mila posti di lavoro di alto profilo e il mercato dei servizi e delle infrastrutture che ne deriverà è stimato in circa 9 miliardi di euro all¿anno.
Galileo sarà il primo sistema civile di radionavigazione via satellite: i due sistemi attualmente in funzione ¿ l¿americano GPS e il russo Glonass ¿ furono infatti concepiti in un¿ottica militare e restano prima di tutto delle infrastrutture militari.
La costellazione di satelliti garantirà lo sviluppo di una nuova generazione di servizi universali nel campo dei trasporti (localizzazione dei veicoli, ricerca di itinerari, controllo della velocità, ecc), dei servizi sociali (aiuto ai portatori di handicap o alle persone anziane), della giustizia (controlli frontalieri), dell¿ambiente, dell¿agricoltura.
Si tratta inoltre della prima infrastruttura strategica appartenente alla Ue e completamente sotto il suo controllo.
¿Pochi osservatori l¿hanno notato ¿ ha spiegato ancora Barrot ¿ ma è un punto su cui vale la pena insistere: con Galileo l¿Unione deterrà per la prima volta una così grande infrastruttura pubblica, un¿infrastruttura particolarmente sensibile in termini di sicurezza e la cui dimensione strategica non può sfuggire¿.
Prova evidente di questo stato di cose, l¿accordo siglato con gli Stati Uniti nel giugno scorso.
Gli Usa si erano in un primo tempo fortemente opposti al sistema europeo, che avrebbe affrancato il Vecchio Continente dalla dipendenza dal GPS, adducendo motivi di compatibilità.
L¿accordo siglato lo scorso anno assicura piena compatibilità e interoperabilità tra i due sistemi e promuove Galileo a standard mondiale per i sistemi civili di radionavigazione via satellite.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul progetto Galileo
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