Italia
La Commissione europea ha chiesto al governo italiano ¿ulteriori chiarimenti¿ nell”ambito del ricorso presentato a Bruxelles da Sky Italia, contro il sostegno pubblico all”acquisto dei decoder per la Tv digitale terrestre (TDT).
La conferma arriva dal Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che, a margine del Consiglio dei ministri Ue delle Telecomunicazioni che si è tenuto a Lussemburgo, ha precisato: ¿siamo in presenza della richiesta di chiarimenti¿, sottolineando, però, che non è stata aperta una procedura d”infrazione.
Rispetto alla prima richiesta di chiarimenti fatta dall¿Antitrust europeo, ha spiegato il ministro, ¿abbiamo prodotto una memoria molto chiara e articolata¿.E ha aggiunto, ¿la Commissione ha detto di avere chiesto ulteriori chiarimenti, che però non sono ancora giunti al ministero¿. Quindi, ha sottolineato, ¿non siamo ancora in presenza di un”apertura di procedura d”infrazione, ma di una richiesta di apertura¿.
Le richieste della Commissione si innestano sul ricorso presentato da Sky lo scorso 3 maggio sugli incentivi ai decoder per il digitale terrestre, una misura su cui anche Europa7 aveva inviato una denuncia all”Antitrust Ue. A questo proposito, Landolfi ha dichiarato che ¿c¿è stato un impegno da parte della nostra amministrazione a una circolare interpretativa. Se questa circolare interpretativa sarà soddisfacente – ha concluso – la questione si chiude. Altrimenti dovremo intervenire sul decreto legislativo attraverso un passaggio parlamentare¿.
Come noto, la Sky Italia ha presentato ricorso all”inizio del maggio scorso, agli uffici del Commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, contro queste sovvenzioni, previste per il 2004 e il 2005, parliamo di 220 milioni di euro. La payTv sostiene che l”aiuto ¿distorce significativamente e in modo sproporzionato le condizioni di mercato nelle quali opera¿.
Nel ricorso i legali di Sky ricordano alla Commissione che il governo non ha notificato i finanziamenti all”Ue, come invece richiesto dalle norme comunitarie sugli aiuti di Stato. A prescindere dalla notifica, prosegue il documento, “Sky Italia considera che queste misure discriminatorie contengano un aiuto di Stato illegale“.
La payTv – che usa un decoder diverso, satellitare ¿ considera il contributo, un ingiusto premio a due aziende dominati. Il documento fa apertamente riferimento al caso di Mediaset e Telecom Italia.
La società sottolinea che gli effetti discriminatori del finanziamento ai decoder si concretizzano nel favorire gli operatori con una posizione già consolidata, ¿come nel caso in cui, come Mediaset, siano in una posizione dominante nella Tv commerciale non a pagamento“. Oppure, aggiunge l”esposto, “come per Telecom Italia“, che beneficia sia degli aiuti per il digitale terrestre sia di quelli per la banda larga. Tutte queste misure, combinate ai limiti imposti dalla Commissione europea al tempo della fusione tra Stream e TelePiù, ¿hanno l”effetto di aumentare i costi, che Sky Italia affronta per assicurare la penetrazione della Tv digitale, che è necessaria per avere un mercato italiano competitivo e innovativo”.
A Mediaset, il documento dedica addirittura un paragrafo a parte, nel quale si fa riferimento all¿indagine aperta lo scorso 22 marzo dall¿Antitrust italiano, per abuso di posizione dominante nell¿acquisizione dei diritti Tv calcio.
L¿accusa di Sky è molto precisa: ¿¿gli incentivi del governo italiano costituiscono un¿alterazione discriminatoria e ingiustificabile della concorrenza che turba anche lo sviluppo tecnologico e commerciale derivante dalla competizione tra i diversi network¿.
Al termine di 14 cartelle di argomentazioni legali, Sky chiede, quindi, alla Commissione di ¿intraprendere le azioni necessarie per evitare la distorsione della concorrenza causata dagli incentivi, di interrompere l¿applicazione dei nuovi sussidi, che aggiungerebbero effetti negativi a quelli già esistenti, e di imporre le misure appropriate per ristabilire la parità sul mercato¿. In particolare Sky punta al rimborso degli aiuti o la loro estensione anche alla piattaforma satellitare.
Una fonte comunitaria vicina al dossier ha sottolineato che l”intervento di un ricorrente ¿forte¿ come Sky dovrebbe ¿dare maggior peso al caso¿ e ¿accelerare¿ i tempi per una decisione. Nel corso dell”indagine informale la Commissione europea ha già inviato alle Autorità italiane tre richieste di informazioni. In base alla risposta, la Commissione deciderà se aprire formalmente una procedura di infrazione contro l”Italia o se archiviare il caso, ma l”intervento di Sky potrebbe favorire la prima ipotesi.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Sky: ricorso alla Ue contro i finanziamenti pubblici per i decoder digitali. Attesa per domani la risposta del governo
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