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La Corte Suprema degli Stati Uniti, in una sentenza che si potrebbe definire ¿storica¿ per l¿industria delle tlc, ha stabilito che gli operatori via cavo non hanno l¿obbligo di affittare le loro linee di accesso Internet ad alta velocità alla concorrenza.
La decisione presa con 6 voti a favore e 3 contrari, appoggia la posizione della Federal Communications Commission (FCC), secondo cui la banda larga fornita via cavo non ha in sé elementi che possano classificare la tecnologia come ¿servizio di telecomunicazione¿, ma rientra piuttosto nei ¿servizi di informazione¿.
La sentenza della Corte Suprema ribalta una precedente decisione della Corte d¿Appello, che sosteneva che i servizi di accesso a Internet a banda larga via cavo hanno componenti telecom e quindi sono soggetti agli stessi obblighi e alle stesse regole delle tradizionali reti di telecomunicazione.
Questa decisione, a sua volta, ne rovesciava un¿altra della FCC ¿ risalente a marzo del 2002 ¿ la quale stabiliva che i servizi Internet ad alta velocità delle compagnie via cavo fossero solo un servizio d”informazione, non passibile quindi di richiesta di accesso alla rete da parte della concorrenza.
La disposizione della Corte Suprema è stata giudicata da più parti come una vittoria dell¿amministrazione Bush che ha sempre sostenuto la validità della posizione della FCC: i critici dicono però che la decisione soffocherà la concorrenza e ridurrà la scelta dei consumatori.
La disputa sul fatto che l¿accesso banda larga via cavo sia o meno un servizio di telecomunicazione, potrà sembrare ¿incomprensibile¿ per noi europei o per i neofiti dell¿industria tlc, ma con oltre 19 milioni di case cablate negli Usa e un trend in continua crescita, le compagnie del cavo sono riluttanti più che mai ad aprire le loro reti ai rivali, che non si sono accollati i loro rischi e non hanno speso miliardi di dollari per la costruzione delle infrastrutture.
Le società via cavo, del resto, non hanno avuto una vita semplice, finora: le loro reti a banda larga ¿ costate una vera fortuna ¿ non hanno inizialmente convinto il pubblico e solo di recente hanno raggiunto una diffusione tale da garantire agli operatori un ritorno degli investimenti.
Secondo le previsioni, quest¿anno più del 60% dei consumatori Usa utilizzerà un accesso a banda larga via cavo e l¿industria guadagnerà oltre 10 miliardi di dollari dagli abbonamenti. Ma non sempre le previsioni vengono rispettate.
Un lato interessante della vicenda è che gli operatori telefonici americani hanno sostenuto la battaglia dei colleghi del cavo, principalmente perché anche loro vorrebbero che le loro offerte DSL venissero riclassificate come ¿servizi di informazione¿ e quindi escluse dalle regole della FCC.
Protestano invece le associazioni dei consumatori, secondo cui la decisione limiterà le scelte degli utenti, costretti dalla mancanza di competizione ad abbonarsi a quello che viene considerato un servizio di monopolio de facto fornito solo dalle compagnie via cavo.
Con una sentenza che mette fuori gioco di società come Band X e Earthlink (che avevano chiesto di poter affittare le linee come previsto dalle regole della FCC) sembra inevitabile, infatti, un aumento dei prezzi da parte delle compagnie via cavo e un ulteriore diminuzione della concorrenza.
La Corte Suprema riferisce comunque di essersi affidata al know how e alle competenze tecniche della FCC e di aver supportato i regolatori nella loro conclusione che la strada migliore per l¿industria Usa del cavo è di limitare l¿accesso da parte della concorrenza.
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