Europa
Dopo SonyBMG, anche la major discografica EMI ha deciso di avviare la nuova tecnologia Extended Copy Protection, che consente di limitare le copie illegali di CD. L¿utente potrà fare solo 3 copie del CD per uso personale e dovrà archiviare i file musicali sul proprio computer con un formato protetto, messo a punto da Microsoft.
La tecnologia XCP, sviluppata dalla società britannica First4Internet, è stata lanciata negli Stati Uniti a marzo scorso e a oggi sono già stati venduti circa 2 milioni di dischi dotati di questo sistema di protezione.
XCP si basa sul cosiddetto “sterile burning“, sull”impossibilità cioè di generare copie funzionanti dai duplicati del CD originale. I CD protetti con XCP possono essere copiati per un massimo di tre volte, e le tracce audio estratte sull”HD solo con lo speciale software fornito in dotazione con i dischi, compatibile con Win e Mac. I file generati dal software vengono integrati con un”apposita licenza, senza la quale è impossibile la loro riproduzione.
Inoltre, se l”acquirente vuole “prestare” i propri file a un amico, il software genera una copia dei brani con una chiave temporanea: per poter riascoltare i file rippati, è necessario che l”amico a cui sono stati passati li restituisca assieme alla licenza originale. XCP, che secondo il produttore è pienamente compatibile con il book dei CD-Audio di Philips–Sony, permette anche la creazione di CD multisessione contenenti tracce compresse protette con implementazioni DRM di altre aziende, come quella Microsoft incapsulata nel formato WMA.
Teoricamente, il sistema non permette di trasferire i file dal Pc al lettore portatile iPod di Apple, anche se esiste il modo d¿aggirare il problema dell¿interoperabilità tra i due sistemi. Al momento sono, infatti, in corso delle trattative con Apple, per rendere la tecnologia compatibile con i computer Macintosh e gli iPod.
Thomas Hesse, presidente del comparto digital business di SonyBMG ha dichiarato “La pirateria casalinga è un grande problema per noi, il 60% dei casi di elusione del copyright provengono dal ripping e dalla masterizzazione di CD-R; rendere sicure queste operazioni per noi è fondamentale“.
Mathew Gilliat-Smith, CEO di First4Internet, ha spiegato che questa tecnologia punta a dissuadere il consumatore a limitare il numero di copie che vorrebbe fare di un CD. ¿L¿industria ¿ ha aggiunto – ha il diritto di circoscrivere ogni abuso che si ritorce sul mercato¿. Gilliat-Smith ha precisato che comunque ¿l¿obiettivo non è impedire che i file arrivino sui siti peer-to-peer¿.
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