Europa
L¿associazione IAMCP ha chiesto di poter intervenire a fianco di Microsoft davanti al Tribunale di prima istanza della Corte di Giustizia nel processo che vede l¿azienda di Redmond opposta alla Commissione europea.
IAMCP (International Association of Microsoft Certified Partners) è un¿associazione internazionale dei partner certificati di Microsoft e rappresenta 1.500 aziende nel mondo e 400 nell¿Unione europea.
Più precisamente, IAMCP raggruppa le società che distribuiscono o utilizzano i software compatibili col sistema operativo Windows, ma opera in maniera completamente indipendente da Microsoft.
Tra i suoi membri, vendor di software, sviluppatori e rivenditori.
In un comunicato, IAMCP annuncia di aver depositato la richiesta per essere ¿ammessa a intervenire nel processo di appello intentato da Microsoft contro la decisione presa dalla Commissione europea nel marzo del 2004¿.
L¿intervento dell¿associazione mira a ¿prevenire l¿aumento dei costi per le piccole e medie imprese e le conseguenze sui consumatori europei¿ che la decisione della Commissione potrebbe generare.
L¿IAMCP e i suoi membri si dicono altresì preoccupati dal fatto che la decisone potrebbe minare l¿equilibrio raggiunto ¿nella protezione dei diritti IP¿ e ¿del potenziale impatto sull¿innovazione e lo sviluppo della piattaforma¿.
¿Abbiamo investito il nostro futuro e quello dei nostri dipendenti e delle nostre aziende nella costruzione di soluzioni software basate sui prodotti Microsoft¿, spiega il presidente IAMCP Per Werngren.
¿Dopo aver studiato le implicazioni potenziali delle misure correttive imposte dalla Ue, abbiamo sentito il bisogno di avere nostri rappresentanti intorno al tavolo per dimostrare le conseguenze negative di questa decisione sulle imprese e sui consumatori¿, conclude Werngren.
Il Tribunale sta attualmente vagliando la richiesta di IAMCP e dovrebbe rendere nota la sua decisione a riguardo ¿nelle prossime settimane¿, rende noto l¿associazione.
Nel marzo 2004, Bruxelles ha condannato Microsoft per violazione delle norme antitrust. Oltre a una multa record da 497 milioni di euro, la Commissione ha imposto al gigante di commercializzare una versione di Windows senza Media Player, il software per la lettura dei file audio-video.
La Ue ha inoltre ha costretto Microsoft a rendere pubbliche le informazioni necessarie per assicurare l¿interoperabilità tra il sistema operativo Windows e i prodotti concorrenti.
Nel giugno scorso, Microsoft ha fatto appello alla Corte di Giustizia europea contro questa sentenza anche se il 15 giugno, il gigante di Redmond si è messo in regola con i dettami della Ue, mettendo in commercio sul mercato europeo la nuova versione di Windows sprovvista del programma Media Player.
IAMCP dichiara di agire in maniera indipendente da Microsoft e di ¿rappresentare gli interessi dei suoi membri in merito a una vasta gamma di problemi relativi al proseguimento dei loro business¿.
Il mese scorso, la Corte di Giustizia europea ha autorizzato il comitato ECIS (European Committee for Interoperable Systems), che raggruppa IBM, Oracle, Nokia, Red Hat e RealNetworks, a sostenere la Commissione Ue.
La Commissione ha guadagnato così, un forte appoggio, dopo aver preso, l¿autunno scorso, due supporter di grosso calibro.
A inizio novembre, infatti, la società software Novell e l¿associazione professionale Computer and Communication Industry Association (CCIA), avevano rinunciato alla procedura dopo aver concluso degli accordi finanziari con Microsoft. Sentendosi ingannata, Nokia aveva allora lasciato la CCIA.
Il 17 dicembre è intervenuta l¿ECIS, che si è schierata accanto alla Ue nel processo, con l¿obiettivo di ottenere l”interoperabilità e contrastare il potere di Microsoft sul mercato informatico.
A questo punto Microsoft e la Commissione beneficiano ognuno di 5 sostenitori in quello che si preannuncia un procedimento tra i più controversi e delicati degli ultimi anni e che dovrebbe svolgersi entro la fine di quest¿anno.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sul caso antitrust Microsoft-Ue
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