Mondo
Un nuovo acronimo si sta facendo sempre più largo nel panorama della telefonia mobile mondiale: si tratta di UMA, che sta per Unlicensed Mobile Access, una tecnologia di accesso che ha ricevuto un grosso slancio anche in seguito all¿annuncio dell¿imminente arrivo sul mercato del Bluephone di BT, un telefonino convergente in grado di collegarsi automaticamente alla rete fissa durante la chiamata se l¿utente si trova a casa e di “sintonizzarsi” automaticamente sulla rete mobile (nello specifico quella di Vodafone) quando l”utente, nel corso della telefonata, esce dal raggio della rete fissa.
La tecnologia è infatti in grado di unire gli standard della telefonia mobile (sia 2G che 2,5G) con quelli per la comunicazione mobile a corto e medio raggio, quali Bluetooth e lo standard 802.11b.
Grazie alla presenza di UMA, tecnologie mobili diverse da quelle cellulari in senso stretto (quali appunto Wi-Fi e Bluetooth) potranno così essere utilizzate per accedere ai servizi telefonici su rete mobile e IP.
Gli utenti, in pratica, possono passare in modo trasparente da una rete di accesso a un”altra utilizzando i cosiddetti telefoni dual-mode, mentre gli operatori sono in grado di fornire comunicazioni a costi contenuti su larga scala per casa e ufficio, insieme alla comodità di utilizzare un unico telefono con un numero, una rubrica, una segreteria e un”unica fattura.
In base alla dichiarazioni dell¿amministratore delegato di BT Albacom, Corrado Sciolla, il sistema Bluephone verrà trasferito anche in Italia: il gruppo avrebbe già avviato trattative con H3G, anche se ci sono ancora delle difficoltà tecniche da superare.
Il mese scorso, intanto, Motorola ha annunciato l”avvio della sperimentazione della propria soluzione UMA condotta con sette dei principali operatori europei, tra cui TeliaSonera Denmark.
I test sono progettati per dimostrare la semplicità di implementazione e migrazione per gli operatori che intendono introdurre la mobilità senza confini mediante reti realmente convergenti.
Gli ultimi costruttori in ordine di tempo a entrare nell¿arena UMA sono Alcatel e Nokia.
Alcatel ha appena annunciato il lancio di una propria soluzione basata sulla tecnologia, destinata agli operatori che vogliano sfruttare al massimo il trend della convergenza e dell¿interoperabilità.
Attraverso il sistema, spiega Alcatel, ¿gli operatori mobili potranno catturare una porzione dei profitti della linea fissa, abbassando al contempo il trasferimento degli utenti sulle reti concorrenti e accelerando l¿introduzione di nuovi servizi mobili dati¿.
Nel frattempo, Nokia ha annunciato il primo accordo UMA con l¿operatore mobile virtuale e service provider finlandese Saunalahti Group Oyj.
Nei termini dell¿accordo, Saunalahti installerà, tra le altre, le soluzioni Nokia MSC Server System (MSS), Nokia IP Multimedia Subsystem (IMS) e Unlicensed Mobile Access (UMA).
Si tratta della prima fornitura di una soluzione Unlicensed Mobile Access (UMA) Nokia, che assicura comunque di aver avviato delle sperimentazioni con ¿diversi tra i maggiori operatori mondiali¿ e che i primi prodotti basati sulla tecnologia vedranno la luce il prossimo anno.
Lo standard wireless UMA è stato promosso da quattordici tra i più grandi gruppi mondiali del comparto, tra cui Ericsson, Motorola, Nokia, Siemens, SonyEricsson, ATandT Wireless, T-Mobile e Nortel Networks, riuniti nel consorzio UMAC(Unlicensed Mobile Access Consortium).
Il consorzio ¿ di cui fanno parte anche BT, RIM e Kineto Wireless – mira a promuovere la tecnologia UMA e sviluppare le specifiche, la cui prima versione è stata pubblicata nel settembre 2004.
Nel gennaio 2005 UMA ha ottenuto l”approvazione di 2° livello da parte dell”ente per la definizione degli standard 3GPP.
Lo standard UMA definisce l”utilizzo dello stesso dispositivo su una connessione radio in uno spettro di frequenze soggette a licenza (GSM) al di fuori della copertura UMA e in uno spettro di frequenze libere (Bluetooth o 802.11 Wireless LAN) quando esiste la copertura.
Sebbene UMA sia ancora nelle prime fasi del suo sviluppo, gli analisti sono concordi sul fatto che il supporto dimostrato dai maggiori protagonisti del settore aggiunga credibilità alla tanto agognata convergenza delle reti.
La tecnologia consente di infatti estendere la copertura GSM nelle aree rurali, ma anche di garantire una soluzione di comunicazione alternativa a basso costo-alta qualità nelle aree urbane densamente popolate.
Insomma, ora che i costruttori più importanti come Alcatel, Motorola e Nokia si sono lanciati a pieno regime nelle soluzioni UMA, gli operatori dovrebbero avere più fiducia nelle potenzialità a lungo termine della tecnologia.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Convergenza: atteso per la prossima settimana il lancio del Bluephone
© 2005 Key4biz.it