Europa
Il canale francese internazionale d¿informazione (CFII) ha ottenuto il via libera dalla Commissione Ue. I servizi dell¿Antitrust non hanno riscontrato nel progetto alcun rischio di distorsione della concorrenza.
A partire dalla primavera del 2006, comincerà a trasmettere questa nuova emittente, voluta fortemente dal presidente Jacques Chirac e sviluppata da TF1 e France Télévisions (vedi scheda).
Senza l¿OK da Bruxelles, i promotori del progetto non potevano prendere alcun impegno, firmare un contratto per i nuovi uffici, designare un presidente, né tanto meno incassare i 30 milioni di euro che il governo ha stanziato per finanziare il suo lancio.
Curiosamente, la decisione della Commissione europea, del resto molto attesa, non ha suscitato alcun commento da parte dei principali operatori coinvolti nell¿operazione: l¿emittente privata TF1 e la Tv pubblica France Télévisions (France 2, France 3, France 5, RFO).
Solo i giornalisti del sindacato CGT sono intervenuti, dicendosi ¿delusi¿ dalla decisione di Bruxelles.
Jean-François Téaldi, segretario generale del sindacato, ha dichiarato apertamente di non condividere questa scelta che sancisce questo ¿legame contro natura¿ tra TF1 e il servizio pubblico.
I timori dell¿esecutivo Ue erano legati alla possibilità che un simile accordo potesse creare distorsioni alla concorrenza, a vantaggio di TF1 e France Télévisions. Ma dopo un¿attenta analisi, l¿Antitrust Ue ha dichiarato di non aver riscontrato alcun impedimento e si è detto rassicurato.
In una nota, ha spiegato che, anche se ¿il progetto prevede degli aiuti di Stato, la Commissione può autorizzarlo visto che si tratta di finanziamenti per un servizio d¿interesse economico generale¿.
Aggiungendo che il progetto presenta garanzie sufficienti contro il rischio di distorsione della concorrenza, ¿impedisce, per esempio, trasferimenti ingiustificati di fondi pubblici agli azionisti del futuro canale¿.
Per Bruxelles, è, infatti, essenziale che la CFII, che beneficerà del sostegno pubblico, non accordi trattamenti commerciali preferenziali ai suoi due azionisti, a svantaggio dei concorrenti.
Il futuro canale sarà costituito sotto forma di una società privata, finanziata, almeno all¿inizio, da fondi pubblici.
Al di là dei 30 milioni di euro previsti per il 2005, permangono delle incertezze.
Il progetto prevede un budget di 70 milioni di euro nel 2006. Inoltre, secondo i futuri azionisti, TF1 e France Télévisions, le prospettive pubblicitarie per i primi 5 anni saranno ¿limitate¿.
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