Europa
I preparativi per il secondo Summit Mondiale sulla società dell¿Informazione (WSIS) che si terrà a Tunisi dal 16 al 18 novembre 2005, sono entrati in una fase cruciale.
Nell¿ambito di questo secondo appuntamento dovranno essere raggiunti importanti accordi relativi all¿Internet governance e ai meccanismi finanziari per ridurre il digital divide tra nord e sud del mondo.
In vista del meeting di Tunisi, la Commissione europea ha adottato una comunicazione nella quale vengono esposte le priorità della Ue affinché vangano preservate e rafforzate le basi poste al primo WSIS tenutosi a Ginevra nel 2003.
Solo così si potrà, secondo Bruxelles, promuovere una società dell¿Informazione per tutti, rispettosa dei diritti umani, della libertà di espressione e delle diversità culturali e linguistiche.
Viviane Reding, commissario Ue ai media e alla società dell¿informazione, sostiene che ¿Internet è senza dubbio lo strumento più potente di cui disponiamo per salvaguardare la libertà di espressione¿ e gli altri diritti fondamentali dell¿uomo.
È per questo, dice la Reding, che ¿la cooperazione internazionale in materia di gestione delle risorse di rete e le modalità di finanziamento di questa cooperazione, debbono costituire una preoccupazione essenziale per i legislatori e gli internauti di tutto il mondo¿.
La prima fase del WSIS ha posto le fondamenta per la creazione di adeguate politiche di sviluppo della società dell¿Informazione, da rinforzare e completare nell¿ambito del prossimo summit.
La nuova comunicazione della Commissione, che sarà sottoposta all¿attenzione dei ministri delle telecomunicazioni Ue il 27 giugno, definisce una linea comunitaria per le restanti negoziazioni in preparazione della prossima riunione di Tunisi.
Per giungere a risultati concreti in tutti i campi presi in esame nella prima nella prima fase del WSIS, è importante non soffermarsi su aspetti già analizzati e fissati, ma concentrarsi sull¿applicazione dei principi sui cui si trovato un accordo.
Per la Ue è essenziale cominciare a trarre profitto dai risultati raggiunti dai Paesi emergenti, sostenendo un più ampio accesso a Internet attraverso strategie globali, compreso lo sviluppo di contenuti e applicazioni creative.
Per quel che riguarda i meccanismi finanziari destinati a ridurre il digital divide nei Paesi in via di sviluppo, la Ue si compiace della creazione del Fondo volontario di solidarietà digitale, sancita a Ginevra nel marzo del 2005.
Tuttavia, secondo Bruxelles, è necessario un approccio più olistico per mobilizzare le risorse umane, finanziarie e tecnologiche in vista di una migliore integrazione delle tecnologie ICT nelle politiche di sviluppo.
È poi attualmente sotto esame, la questione della governance di Internet, relativamente alla internazionalizzazione della gestione delle risorse fondamentali della rete (sistema dei nomi di dominio, indirizzi IP, sistema di server root).
Secondo la Ue, in questo contesto, è necessario un nuovo modello di cooperazione per concretizzare le dichiarazioni fatte fin qui in merito al ruolo cruciale di tutte le parti coinvolte nella gestione di internet (governi, settore privato, società civile e associazioni internazionali).
Per assicurare un¿implementazione adeguata dei propositi di Ginevra ed assicurare un prosieguo politico al WSIS, bisogna dunque mettere in atto meccanismi semplici ed efficaci, sfruttando appieno le organizzazioni delle Nazioni Unite e gli organismi governativi esistenti, nonché garantendo la piena partecipazione della società civile e del settore privato.
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