Europa
Il governo francese ha avviato la cessione di una quota del 6% del capitale detenuto nell¿operatore France Telecom.
L¿operazione dovrebbe permettere di raccogliere, secondo fonti di Borsa, una cifra compresa tra 3,4 e 4,1 miliardi di euro che sarà consacrata alla riduzione del debito pubblico.
La quota in via di cessione – circa 152 milioni di titoli – potrebbe arrivare anche all¿8%, ossia circa 198 milioni di titoli, in base alla risposta del mercato.
Il prezzo di vendita delle azioni messe sul mercato è compreso fra 22,50 e 22,85 euro.
Al termine dell¿operazione, lo Stato controllerà una quota compresa tra il 33 e il 35 per cento nel capitale dell¿operatore.
Il governo è passato al di sotto della soglia simbolica del 50% dopo aver ceduto lo scorso settembre una quota del 10%.
Il ministero dell¿Economia ha affidato l¿operazione a 5 banche di cui due francesi: Goldman Sachs, BNP Paribas, Société Générale, ABN Amro Rothschild e Deutsche Bank.
Lo Stato, si legge in una nota diffusa nella tarda serata di domenica da Thierry Breton (ministro dell¿Economia nonché ex presidente dell¿operatore), ¿intende rimanere un”azionista significativo nel capitale sociale di France Telecom nel medio termine¿.
L¿operazione, dicono gli analisti, permetterà di avere una visione più chiara sul capitale della società, ¿¿dal momento che ad essa seguirà un periodo di ¿lock up¿ durante il quale non sono attese altra cessioni¿.
La data di inizio dell¿operazione non è stata scelta a caso: prima di tutto il governo si era impegnato a non effettuare nuove cessioni fino, appunto, a domenica. Se si fosse atteso ad annunciare la cessione, speculazioni di mercato avrebbero potuto indebolire il titolo.
Cosa che è avvenuta comunque, dal momento che le azioni dell”operatore hanno registrato all¿apertura delle contrattazioni una flessione dell”1,62% a 22,51 euro.
C¿è però anche un fattore psicologico: il nuovo governo, appena nominato dopo lo scossone provocato dal referendum sulla Costituzione europea, con l¿annuncio della cessione ha voluto dimostrare di voler agire prima di tutto nell¿interesse dello Stato.
Non l¿hanno presa benissimo i sindacati: secondo la fédération des Postes et Télécommunications, si tratta del secondo tradimento di Thierry Breton, che ha ¿abbandonato il gruppo dopo aver cominciato una dolorosa ristrutturazione e lanciato una grande operazione finanziaria che non si è rivelata completamente positiva¿ e, appena arrivato nella camera dei bottoni, ha ¿iniziato a vendere i gioielli di famiglia per recuperare qualche miliardo¿.
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