Europa
Riportiamo di seguito l”intervento di Lorenzo Cesa, vicepresidente del Gruppo del partito Popolare europeo, al public hearing organizzato a Bruxelles per discutere dello stato dell”implementazione del quadro normativo europeo sulle comunicazioni elettroniche.
Signore e Signori, onorevoli membri del Parlamento europeo, Commissario Reding, vorrei innanzitutto dare a tutti i partecipanti il benvenuto a questa audizione pubblica sul settore delle comunicazioni elettroniche che ho ritenuto importante promuovere, con la collaborazione dei miei colleghi Paul Ruebig, Malcom Harbor e Angelica Niebler.
Come membro di questo Parlamento e Vicepresidente del Gruppo del Partito Popolare europeo, oggi è un onore per me aprire i lavori e offrire alcuni spunti al dibattito che seguirà e che vedrà, ne sono certo, contributi di alto valore da parte dei rappresentanti istituzionali, delle autorità di regolamentazione e dell¿industria europea.
L¿obiettivo che ispira l¿audizione di oggi è duplice e ambizioso: da un lato valutare lo stato dell¿arte sull¿implementazione del quadro regolamentare per le comunicazioni elettroniche in Europa e dall¿altro affrontare le questioni legate alla revisione del pacchetto normativo.
L¿audizione di oggi si inserisce nel più ampio dibattito su come raggiungere gli obiettivi della nuova strategia di crescita e di sviluppo che l¿Unione europea ha definito per gli anni futuri.
In particolare, vorrei porre l¿accento sul contributo che quest¿assemblea parlamentare intende fornire nell¿affrontare questa sfida.
Si tratta di un contributo fondamentale, poiché il Parlamento europeo occupa da sempre un posto di primo piano nel dar forma e contenuto alle politiche dell¿Unione.
E¿ mia convinzione che in futuro l¿impegno del parlamento continuerà a crescere, tanto nel contribuire alle definizione delle future politiche dell¿Unione quanto nel valutare, in stretta collaborazione con le altre istituzioni comunitarie, che esse siano adeguatamente applicate e producano gli effetti attesi.
Ora, la nuova strategia di crescita e occupazione che la Commissione europea ha elaborato, e che ha ricevuto il sostegno del Consiglio e del Parlamento europeo e degli stati membri, identifica alcune aree prioritarie su cui l¿Europa è chiamata ad investire per garantire una crescita sostenibile e l¿aumento della competitività del nostro continente nel panorama internazionale.
In quest¿ambito ritengo che i finanziamenti per la ricerca nel settore delle ICT devono continuare a rivestire un ruolo strategico nell¿ambito del budget comunitario per la ricerca.
Concordo con quanto recentemente dichiarato dal Commissario Reding nell¿ambito dell¿iniziativa i2010, sulla necessità di raddoppiare il budget delle tecnologie della società dell¿informazione nel prossimo programma quadro per la ricerca. Inoltre è fondamentale sostenere le iniziative congiunte del settore privato e pubblico nell¿ambito delle piattaforme tecnologiche sui nuovi servizi della società dell¿informazione.
Il settore dell¿ Information and Communitation Technologies è senza dubbio una delle aree prioritarie a cui è riconosciuto un ruolo di traino per l¿intera economia e su cui l¿Europa deve puntare da subito. Questo riconoscimento arriva innanzitutto dalla Commissione europea, che nell¿ultimo rapporto d¿implementazione sulle comunicazioni elettroniche ha sottolineato il valore che l¿ICT ha per la nostra economia.
Ma arriva anche dal Consiglio europeo, che ha sostenuto l¿importanza strategica che l¿Europa deve assegnare a questo settore per rilanciare l¿intera economia dell¿Unione.
Il messaggio principale che dobbiamo condividere e sostenere (evidenziato anche da alcuni studi di settore), è che gli investimenti nel settore dell¿ICT sono uno stimolo all¿aumento della produttività e quindi della capacità competitiva di un sistema economico.
Se il settore dell¿ICT assume un ruolo strategico per la crescita economica grazie anche alla sua capacità di produrre buoni effetti e vantaggi competitivi per tutti i settori dell¿industria, è indispensabile chiedersi quali siano le aree d¿intervento più adeguate per incoraggiare la sua crescita in maniera duratura e sostenibile.
In altre parole, quale ruolo devono giocare le istituzioni nell¿incoraggiare la crescita di un settore industriale che oggi è vitale per l¿Unione europea?
Se riconosciamo che sia necessario un sistema di regole che consenta al mercato di crescere rapidamente e di sfruttare le proprie potenzialità, dobbiamo chiederci: Le direttive europee sulle comunicazioni elettroniche costituiscono oggi un quadro normativo che contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di crescita industriale dell¿Unione?
L¿applicazione delle regole da parte dei regolatori nazionali è coerente con i principi di crescita e sviluppo del settore e avviene in maniera tale da incoraggiare sempre maggiori investimenti?
Il processo di implementazione del nuovo quadro attraversa una delicata fase in relazione all¿evoluzione dell¿offerta del mercato su servizi e tecnologie innovative.
All¿interno di questa delicata fase di transizione del mercato si inserisce, con un¿opportuna tempistica, la revisione del quadro regolamentare.
Lascio ai rappresentanti dell¿industria di declinare le possibilità di evoluzione di questo settore che consentirà la crescita e la competitività dell¿economia europea nel suo complesso creando occupazione e nuove possibilità di intrapresa.
Il Gruppo, con questo hearing intende esprimere il suo interesse riguardo al ruolo strategico di questo settore ed il suo impegno di ascoltare tutti gli attori coinvolti, oggi qui rappresentati in modo illustre, per consentire al Parlamento Europeo di svolgere il suo ruolo istituzionale nella consapevolezza delle tematiche di maggior rilievo in gioco.
Tutte le recenti iniziative della Commissione Europea sottolineano l¿interesse verso questo settore in evoluzione, e manifestano un impegno della Commissione a giocare un ruolo determinante nelle politiche economiche sul broadband e sull¿evoluzione dell¿offerta dei servizi innovativi.
L¿obiettivo politico prioritario appare essere quello di consentire l¿accesso ai vantaggi delle infrastrutture broadband da parte della più ampia fascia di consumatori sul mercato europeo nel più breve arco temporale.
Quali siano gli strumenti regolatori adeguati al perseguimento di tale obiettivo appare una valutazione strategica a livello Istituzionale.
Non dobbiamo infatti dimenticare che l¿Europa deve essere competitiva su un piano globale, nei confronti del Giappone, e degli Stati Uniti per consentire che i benefici dell¿innovazione tecnologica siano condivisi dai consumatori del mercato europeo con tempistiche competitive a quelle che si stanno verificando sul mercato a livello globale.
Una domanda che appare di interesse per il Parlamento Europeo è quindi quella di verificare con l¿industria ed i regolatori che le scelte che possono essere intraprese sul piano legislativo, per favorire lo sviluppo e la crescita, siano coerenti con gli obiettivi proposti a Lisbona.
L¿evoluzione tecnologica consentita dal mercato chiede forti investimenti in infrastrutture capaci di supportare quei servizi che consentono di trasferire con la migliore performance i benefici che la tecnologia può permetterci.
Tuttavia la valutazione degli adeguati strumenti di intervento su nuove infrastrutture costituisce un capitolo ancora aperto e delicato della revisione del quadro.
Un primo determinante elemento, su cui, l¿hearing di oggi può aiutare per valutare le interpretazioni dell¿industria e delle istituzioni, riguarda la chiara comprensione ed il coerente perseguimento degli obiettivi dell¿intervento regolatorio a fronte di una struttura del mercato ancora in embrione sui segmenti di mercato innovativi.
I rappresentanti del mio partito che ben conoscono la struttura del quadro attuale sanno che l¿intervento regolatorio, sulla lista dei mercati, è previsto sulla base del seguente meccanismo:
l¿analisi del mercato
l¿individuazione della dominanza secondo gli strumenti del diritto della concorrenza
l¿applicazione dei rimedi descritti a livello wholesale e retail nelle Direttive Accesso e Servizio Universale
La revisione del quadro alla luce delle possibilità di metamorfosi del mercato appare pertanto di rilievo strategico per verificare la tenuta di questo meccanismo di intervento su un mercato in fase di rinnovamento delle sue infrastrutture e dei suoi servizi.
La rapida penetrazione delle infrastrutture, verso un ampio spettro di utenti, della banda larga (tramite le diverse tecnologie disponibili) appare come un obiettivo preminente in questa delicata fase del mercato. Ed è indispensabile verificare le modalità dell¿intervento regolatorio per consentire alle forze del mercato di investire in modo efficiente per realizzare questo obiettivo.
La maturità del mercato nei segmenti tradizionali delle tlc permette l¿applicazione di un modello di regolamentazione dove l¿interesse ad incentivare gli investimenti sulle infrastrutture non appare essere necessariamente prioritario.
Il nuovo modello regolatorio dovrà invece tenere conto dell¿esigenza di soluzioni compatibili all¿affermarsi tempestivo di una concorrenza tra infrastrutture e tecnologie innovative applicate che richiede agli attori del mercato di intraprendere il rischio della realizzazione di reti capaci di sostenere l¿innovazione tecnologica.
L¿evoluzione tecnologica, consente infatti l¿affermarsi di servizi innovativi e condizioni di crescita del mercato che favorirebbero modelli competitivi di qualità superiori rispetto alle caratteristiche strutturali del mercato su servizi tradizionali.
Le scelte regolatorie devono svolgere pertanto una funzione catalizzatrice del processo di crescita del settore sui mercati emergenti.
Per lo sviluppo dei mercati futuri della convergenza spero questo hearing sia funzionale alla valutazione del modello regolatorio più opportuno nel perseguimento degli obiettivi di crescita del mercato Europeo come fissati al vertice di Lisbona.
Tali obiettivi, sebbene non ancora raggiunti, devono essere rinnovati nell¿impegno politico delle Istituzioni ad elaborare strumenti di politica economica coerenti allo sviluppo competitivo dell¿economia europea.
© 2005 Key4biz.it