Italia
Banda larga, connettività mobile e nuovi servizi di broadcasting digitale rappresentano sempre più una realtànella quotidianità delle aziende e ormai nella vita privata di quasi tutti.
Convergenza è la key word della Società dell¿Informazione: interazione tra Internet, Tv e telefonini, per rendere disponibili contenuti e servizi innovativi sulle diverse piattaforme di fruizione.
Nasce pertanto la necessità di divulgare una cultura tecnologica verso i cittadini e le PMI del territorio, per fare in modo che il digital divide non si attesti su posizioni negative, ponendo l”enfasi non solo sugli aspetti tecnologici dell”innovazione ma anche sulle sue valenze culturali e creative.
Da queste considerazioni prende spunto l”idea progettuale della BroadBandWeek (Milano, 6-11 giugno 2005), un insieme di manifestazioni che si propongono di affrontare tutti gli argomenti legati alla convergenza, per consolidare l”eccellenza dell”area milanese legata all”utilizzo delle tecnologie dell”informazione e della comunicazione.
Il progetto si inserisce nel quadro delle iniziative del Forum della Net Economy per la promozione della cultura dell”innovazione sul territorio milanese, avviato nel 2004 con la manifestazione NET@PMI.
BBW si propone di dedicare una settimana al rapporto tra territorio milanese e opportunità d”innovazione rese possibili dalla banda larga, con una serie di manifestazioni, diffuse su più sedi, aventi natura istituzionale e divulgativa, tecnico specialistica, educativa e culturale.
Il 7 e l¿8 giungo si parlerà anche di transizione al digitale, di come nei prossimi anni si modificherà il sistema di offerta dei contenuti televisivi. I nuovi attori presenti sul mercato televisivo erogheranno nuovi contenuti e servizi sulle diverse piattaforme di distribuzione, mentre dal lato della domanda assisteremo a una progressiva frammentazione dell”audience e a un aumento importante della fruizione dei contenuti e servizi prodotti dagli stessi utenti, attraverso l”utilizzo di diversi device (videocamere e fotocamere digitali a basso costo, pc, palmari, consolle di giochi, smart phone, vari software open source o di libero uso).
Obiettivo delle due giornate è offrire un momento privilegiato di confronto per discutere i nuovi temi introdotti dai processi di transizione alle televisioni digitali, rappresentative soltanto di una tra le tante offerte di intrattenimento e di consumo di materiale sottoposto a diritti d”autore e non, in una prospettiva internazionale e centrata sull”utente.
Nella giornata del 7 giugno, esperti e operatori si confronteranno sull¿internettizzazione della Tv. Si discuterà di contenuti televisivi, di come cambieranno nel passaggio al digitale e del rapporto con le piattaforme peer-to-peer, quindi della possibilità che i programmi Tv possano essere scambiati con il sistema del file-sharing.
La teoria e la pratica sono semplicissime. Basta disporre di un PC, di un sistema per acquisire in tempo reale un segnale televisivo, qualunque sia la sua origine (analogico, satellite, digitale terrestre, cavo¿), di una connessione in banda larga e di un apposito software e il gioco è fatto.
La rete è peer-to-peer, come i vari servizi di file-sharing tipo KaZaA, eDonkey, e tanti altri, quindi non esiste un server centralizzato. Supponiamo che un utente voglia gustarsi un concerto ripreso in diretta a Londra dal suo PC di Roma. Effettua una ricerca per vedere se c¿è un utente che ha messo in condivisione lo stream dell¿emittente che trasmette il concerto, lo seleziona e dopo qualche secondo il programma inizia ad arrivare sul suo PC (se il PC ha una scheda video-out, se lo può vedere anche sul televisore).
A causa della latenza della rete e dei nodi intermedi, il flusso arriva con 5-10 secondi di ritardo rispetto al tempo reale, differita comunque accettabilissima. Con una connessione di rete capace di 400 Kbit in download lo stream è assolutamente fluido, se la velocità degrada lo stesso avviene anche alla qualità. Tecnicamente la chiave di tutto è il protocollo di trasporto dello stream video. Ce ne sono diversi, il più famoso è Byte Tornado, che sta al centro del progetto tedesco CyberSky, il cui software ha sollevato un vespaio di polemiche perché è finito in tribunale ad Amburgo su azione della payTv tedesca Premiere.
Il tribunale ha emesso un¿ordinanza preliminare di blocco della diffusione del software CyberSky ma solo per quanto riguarda i contenuti proprietari di Premiere. Per cui il progetto sta andando avanti comunque con una modifica che esclude dalla condivisione i contenuti di Premiere e gli stream che hanno stringhe di blocco nel flusso (è bastato scrivere un plug-in¿). Al momento di scrivere, la nuova versione del software è in fase finale di test.
Ma si pone un problema: la Tv P2p è legale? In linea di principio sì, anzi le televisioni che si finanziano con la pubblicità dovrebbero essere felici perché la loro audience potenziale di allarga.
Il P2p è solo una nuova modalità d distribuzione, è come se qualcuno facesse decine di cassette con la registrazione di un talk-show pieno di spot e le regalasse ad amici e parenti. La cosa diventa più controversa con le payTv, ma non è detto che sia illegale in assoluto.
Il comportamento della Corte di Amburgo (la Germania ha una legge molto restrittiva sulla proprietà intellettuale dei contenuti digitali) è abbastanza significativa per la sua prudenza. Ma chi riceve un canale televisivo italiano o estero via P2p sul suo PC senza sintonizzatore televisivo, deve pagare il canone?
Il 7 giugno a Milano sarà possibile chiedere degli ultimi sviluppi allo stesso ¿padre¿ di CyberSky, Guido Cibursky, che parlerà nel corso del convegno ¿Le Televisioni Digitali¿ alla Casa dell¿Energia in Piazza Po 3, un evento della Settimana della Banda Larga. L¿arrivo in Italia di Cibursky dovrebbe coincidere con il rilascio della versione legale del suo software. Se però qualcuno vuole provare prima cosa sia la TV P2p, può farsi un giro su http://www.coolstreaming.org. Non garantiamo che sia legale. Però funziona!
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Broadband Week: satelliti bidirezionali, Wi-Fi, WiMax. Ovvero le alternative all¿ADSL per una banda larga più democratica
Tecnologie digitali e nuovi modi di fare televisione, gli esperti ne parleranno al BroadBand Week di Milano
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