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Quando ormai sembrava quasi certo che il nuovo presidente Rai sarebbe stato Claudio Petruccioli, a capo della Commissione parlamentare di Vigilanza, è saltato tutto.
Il Ministro dell¿Economia, Domenico Siniscalco, a cui, secondo la Legge Gasparri, spetta la nomina di due consiglieri tra cui il presidente, ha deciso diversamente, preferendo il nome di Andrea Monorchio, ex Ragioniere generale dello Stato e attuale presidente di Infrastrutture Spa.
Il presidente, per diventare operativo, dovrà adesso ottenere il gradimento da parte di almeno i due terzi della Commissione parlamentare di Vigilanza. Il voto è atteso tra stasera e domani.
Nominato consigliere anche Angelo Maria Petroni, membro del Consiglio d¿amministrazione uscente della Tv pubblica.
L¿Unione ha già fatto sapere che si schiererà contro Monorchio. “La Margherita si orienta a votare contro la proposta di Andrea Monorchio come presidente del Cda Rai. Porteremo questo orientamento nella riunione dei capigruppo del centrosinistra. La logica dei blitzè inaccettabile“, rilancia il responsabile comunicazione della Margherita, Paolo Gentiloni.
Stessa posizione per i Ds, come sottolinea Vannino Chiti, coordinatore della segreteria. ¿Quando si vuole un presidente di garanzia – ha detto Chiti – occorre costruire insieme la proposta. Non do giudizi sulla persona, Monorchio è una figura rispettabile, ma in questo caso il metodo diventa sostanza e il governo e il ministero dell”Economia hanno fatto questa proposta unilateralmente¿.
Anche Rifondazione comunista voterà controAndrea Monorchio a presidente della Rai, come riporta il capogruppo alla Camera Franco Giordano:“Sono singolari e inaccettabili le modalità con cui la CDL ha espresso la propria proposta per la presidenza Rai. Non c”è una idea di partecipazione democratica ed è per questo che anche noi voteremo contro”.
Molto preoccupato dai preannunciati ”no” a Monorchio”, invece, Sandro Curzi, consigliere anziano del nuovo Cda, poiché la Rai ha ¿necessita di essere governata altrimenti rischia il tracollo¿.
Messa da parte, quindi, la designazione di Petruccioli, che ieri aveva sollevato anche le polemiche del leader dell¿Unione Romano Prodi. Le critiche erano rivolte in modo particolare alla scelta della persona che dovrà sostituire l¿attuale direttore generale Flavio Cattaneo.
“Debbo purtroppo prendere atto che la maggioranza intende procedere unilateralmente alla nomina del direttore generale. Sono profondamente rammaricato che su un tema decisivo per la democrazia italiana non sia stato ancora una volta possibile un confronto costruttivo”, ha detto Prodi.
Oggi a sorpresa, alcuni minuti prima dell¿inizio dell¿Assemblea dei soci Rai, è arrivata la conferma da parte del ministero del nome di Andrea Monorchio, secondo indiscrezioni vicino agli ambienti del partito del Ministro degli Affari Esteri Gianfranco Fini.
Il ministero ha spiegato in una nota che ¿per le sue doti di esperienza e di dedizione al servizio pubblico, Monorchio soddisfa pienamente i requisiti di competenza e garanzia richiesti dal ruolo”.
Con l”indicazione dei due nomi di spettanza del ministero dell¿Economia, azionista unico della Rai, si completa il Consiglio d¿amministrazione.
La commissione di Vigilanza, infatti, ha fornito gli altri sette membri lo scorso 17 maggio, si tratta di: Marco Staderini (Udc), Giovanna Bianchi Clerici (Lega), Gennaro Malgieri (An), Giuliano Urbani (Forza Italia), Carlo Rognoni (Ds), Nino Rizzo Nervo (Margherita) e Sandro Curzi (Rifondazione).
Resta adesso da nominare il direttore generale. In pole position ci sarebbe il nome di Alfredo Meocci, ex giornalista del Tg1 e consigliere uscente dell”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, politicamente vicino all”Udc e a Silvio Berlusconi.
Ma pare che sul nome di Meocci ci potrebbero essere problemi di incompatibilità per potenziali conflitti di interesse. La legge prevede, infatti, che, per almeno quattro anni dalla cessazione dell”incarico, i componenti delle Autorità non possano avere rapporti di lavoro con le imprese operanti nei settori di competenza degli organi di garanzia.
Riguardo alle richieste del centrosinistra, che chiede un direttore generale di garanzia, il Ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ha commentato: ¿Non faccio nomi per il direttore generale della Rai, non ne ho mai fatti, ma ho sempre considerato singolare la richiesta di un direttore generale di garanzia. Chi l”ha fatta evidentemente non voleva nessun accordo“.
Aggiungendo ¿Chi chiedeva un accordo sul presidente e Dg voleva solo lottizzare. Ma questo non è possibile, non è consentito, né è giusto, sia per la Rai, sia per i cittadini che pagano il canone”.
Oggi, intanto, l”Assembla degli azionisti della Rai ha approvato all”unanimità il bilancio 2004, che presenta un utile netto di 113 milioni di euro. L¿Assemblea ha deciso di destinare a dividendo il 70% degli utili. E¿ la prima volta nella storia della Rai che viene distribuito un dividendo agli azionisti.
Saltata, invece, la prima riunione ufficiale del Cda Rai, che era stata fissata per le ore 16. c¿è stato semplicemente un incontro informale perché il neopresidente Andrea Monorchio è fuori Roma per impegni personali. La riunione di insediamento del nuovo Cda, infatti, richiede la presenza di tutti i consiglieri.
Il nuovo presidente raccoglierà una pesante eredità. Quella di un posto lasciato vacante nel maggio 2004 da Lucia Annunziata. Come spiegò lei stessa in una lettera, la motivazione era legata alle ¿¿continue e reiterate delibere del Consiglio d”amministrazione che – attraverso la mia costante messa in minoranza in sede deliberante – hanno determinato il mio sostanziale isolamento in seno all”Organo collegiale¿.
Fino a oggi il Cda è rimasto composto dai soli 4 consiglieri, Francesco Alberoni, Marcello Veneziani, Giorgio Rumi e Angelo Maria Petroni.
Ma vediamo un po¿ chi è Andrea Monorchio: nato a Reggio Calabria il 24 giugno 1939, laureato in Economia e Commercio presso l”Università di Messina. Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza conferita dall”Università di Sassari. Monorchioè Docente ordinario di Contabilità di Stato presso la facoltà di Scienze Politiche dell”Università di Siena. Docente di Economia della Spesa Pubblica presso la Facoltà di Economia della Luiss dal 1993.
Docente presso l”Accademia della Guardia di Finanza nella materia di Contabilità di Stato a partire dall”anno accademico 1996-97. E” stato docente a contratto, nelle discipline di Contabilità di Stato e di Economia della Finanza Pubblica a partire dall”anno accademico 1989-90, presso le Università di Genova, Parma, e di Roma La Sapienza. E” stato docente presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Abilitato alla professione di dottore commercialista. Iscritto nel Registro dei revisori contabili. Dipendente dell”Amministrazione dello Stato dal 1958. Dal 1 settembre 1989 al 30 giugno 2002 è stato il XVII Ragioniere generale dello Stato. Dal 1 luglio 2002 Presidente della Società CONSAP Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici Spa. Dal 9 dicembre 2002 presidente della Società Infrastrutture Spa. E” stato Presidente dei Collegi sindacali di ENI, Fintecna, Telespazio, Rai Holding.
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