USA: grande successo per le Web Radio, ma ancora tanti gli ostacoli normativi

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La radio sta cavalcando il grande successo di Internet, specie tra i più giovani, che hanno preso l’abitudine di ascoltare la musica direttamente dal Web quando navigano. Sono sempre di più le emittenti radiofoniche disponibili in Rete e questa tendenza ha mosso le file del business pubblicitario.

Negli Stati Uniti, grazie all’ampia diffusione della banda larga, le Web radio stanno spopolando. Il numero degli ascoltatori cresce quotidianamente e sono sempre più le agenzie pubblicitarie che stanno investendo su questo nuovo media.

L’e-pub, secondo recenti stime, sta aumentando notevolmente. Questi investimenti permettono ai radio broadcaster di guardare al futuro con serenità, supportati anche dal parere degli esperti, che ritengono che presto la radio online eclisserà la radio via satellite.

Secondo la società di valutazione degli ascolti Arbitron, 37 milioni di americani si collegano a una Web radio almeno una volta al mese, contro gli 11 milioni di quattro anni fa.

Ma questo successo rischia d’essere frenato da alcuno ostacoli tecnici, inerenti le leggi sul diritto d’autore.

Jonathan Potter, direttore esecutivo della Digital Media Association (DMA) che rappresenta piccoli e grandi Webcaster, come AOL, Yahoo o RealNetworks, ritiene che la radio via Internet abbia un potenziale di crescita enorme, ma rischia di arenarsi di fronte alla posizione delle case discografiche.

Come al solito, le major dimostrano d’essere un passo indietro. c’è voluto un po¿ di tempo perché si rendessero conto che i giovani si rivolgono sempre più spesso a Internet e che la pirateria doveva essere combattuta con le stesse armi dei pirati, vale a dire sostenendo i siti legali di musica.

Bisognerebbe che capissero che Internet va considerato come una canale di diffusione, alla stregua di quelli tradizionali, e che sarebbe giusto lavorare per rendere la Web radio capace di catturare un’audience disposta a pagare per registrare le canzoni dei vari artisti.

Da anni, la DMA sta portando avanti una battaglia perché il Congresso riveda le leggi sul copyright, che impongono alle emittenti radiofoniche online di pagare i diritti alle etichette discografiche.

l’associazione ritiene che questi limiti impediscano la crescita di questo medium. I webcaster possono trasmettere solo quattro canzoni di ogni singolo artista in un periodo di tre ore, e non possono promuovere la registrazione dei loro contenuti, mentre per esempio gli operatori satellitari sono liberi di farlo.

L’associazione sottolinea che l’univa via percorribile per promuovere la crescita di questi servizi, è modificare per rendere più chiare e trasparenti le leggi che regolamentano le Web radio.

Steve Marks, consulente legale della RIAA (Recording Industry Association of America), ha dichiarato che case discografiche hanno abbracciato la causa delle Web radio, offrendo un modo facile per ottenere le licenze.

Ma dice anche che i gruppi commerciali sono delusi dal fatto che alcune società di radiofonia online non siano riusciti a garantire il rispetto dei diritti degli artisti.

“Le società di radiofonia via Internet dovrebbero smetterla di facilitare la pirateria e adottare, invece, formati sicuri per lo streaming“, ha detto Marks.

In ogni caso, alcuni operatori di Web radio hanno trovato il modo di aggirare alcune restrizioni del Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

Srivats Sampath, amministratore delegato di Mercora, un aggregatore di mezzo milione di Web radio individuali, ha dichiarato: “Il DMCA pone un sacco di restrizioni all’industria. Ma quando hai la quantità di contenuti che abbiamo noi, queste cose non ti fermano“.

Mercora consente agli ascoltatori di registrare programmi in streaming per poi riprodurli più tardi, cosa che invece è proibita per i Webcast americani.

“Il DMCA proibisce il timeshifting sui Webcast negli Usa, ma puoi registrare ogni cosa che ascolti dalle nostre reti canadesi, che sono registrate in Canada, dove le leggi non impediscono agli ascoltatori il timeshifting“.

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