Italia
La crescita europea dell¿Information and Communications Technology, che negli ultimi anni ha conosciuto un rapido sviluppo, dipende da una serie di fattori, tra cui il comportamento delle Autorità di regolamentazione e la redditività degli enormi investimenti necessari.
Si discuterà anche di questo, il 7 giugno a Roma, in occasione del Workshop organizzato da Puntoit e Key4biz (Camera dei Deputati, Palazzo Marini, via Poli 19, Sala delle Colonne – ore 9.30 – 13.00), durante il quale sarà presentato il Rapporto Achieving the Lisbon Agenda: the contribution of ICT di Ovum e Indipen.
Il Rapporto avverte che la realizzazione di previsioni di crescita dell”ICT europeo dipende, dal superamento dei rischi e delle incertezze inerenti alla realizzazione dell”accesso a nuove tecnologie wireless; al livello della domanda relativa di servizi dati 3G, da cui dipendono il ritorno sugli investimenti degli operatori mobili; al livello della domanda relativa all”attrattività delle New Generation Network per i consumatori; al comportamento delle autorità di regolamentazione; agli investimenti sulla fibra ottica, analoghi a quelli relativi allo sviluppo delle NGN.
Sempre secondo Indipen ed Ovum, per investire in tali servizi gli operatori di TLC dovrebbero poter fare riferimento a un quadro regolamentare il quale assicuri che: una volta che gli investimenti abbiano avuto successo, i ritorni non vengano regolamentati; assicuri maggiore libertà a livello di fissazione di tariffe retail, in modo da trovare il modello più fruttuoso in un mercato in evoluzione; assicuri libertà per gli operatori di spostare i clienti da prodotti tradizionali all”utilizzo di servizi basati su nuove tecnologie.
I dati del Rapporto saranno presentati da Brian Williamson (Ovum) e David Lewin (Indipen).
Il workshop sarà poi articolato in due panel: “La nuova agenda europea per l”ICT. Il ruolo del settore per la competitività dell”Europa” e “Innovazione e ICT per rilanciare la competitività italiana”.
Più dettagliatamente, il Rapporto analizza quale può essere il contributo del settore ICT, come fattore chiave per la crescita dell”economia europea e per il raggiungimento degli obiettivi della strategia di Lisbona, così come è stata recentemente riformata dalla Commissione Europea.
Il mercato europeo dell”ICT, pur risultando sostanzialmente statico in termini di spesa da parte dei consumatori (incrementi annui dell”1%), è tuttavia in una fase di rapidi cambiamenti.
Ad oggi, gli investimenti in ICT nell”UE sono meno profittevoli rispetto a quelli negli USA. Gli ostacoli che impediscono la produttività degli investimenti europei sono rappresentati da:
un”eccessiva regolamentazione del mercato (ad es. a livello retail) che limita le opportunità di crescita;
la scarsa integrazione del mercato europeo dei servizi che impedisce all”industria di sfruttare appieno le economie di scala;
difficoltà strutturali dell”industria ad adeguarsi, a livello organizzativo, ai cambiamenti in corso nel mercato ICT.
Il mercato europeo dell”ICT, pur risultando sostanzialmente statico (incrementi annui dell”1%) in termini di spesa da parte dei consumatori, è, tuttavia, in una fase di rapidi cambiamenti.
Lo studio, infatti, formula alcune previsioni sullo sviluppo del settore al 2010:
l”accesso al broadband al 50% delle case e l”accesso alle funzioni high speed data per il 70% degli utenti del mobile; oltre il 30% delle transazioni commerciali dovrebbero avvenire tramite e-services;
il pieno sviluppo delle New Generation Networks (NGN) per la realizzazione della comunicazione multimediale, basata su “bundles” di contenuti, servizi e applicazioni con un alto livello di interattività le NGN, inoltre, potrebbero creare nuove forme di concorrenza basate sull”innovazione dei servizi:
una maggiore concorrenza tra le diverse piattaforme:
tra operatori del fisso e del mobile, relativamente al segmento voce;
tra operatori del fisso e operatori CATV, relativamente al triple play;
tra operatori del mobile e del fisso che utilizzano tecnologie wireless, relativamente al segmento Wi-Fi, Wi-Max e Bluetooth.
Per il 2010 la fornitura di contenuti on-line, qualora le vicissitudini legate all”accesso ai premium content siano risolte, potrebbe rappresentare il 10% delle entrate per gli operatori di servizi di comunicazione elettroniche. Una maggiore larghezza di banda (ad es. 2Mbit/s) e lo sviluppo delle NGN potrebbe consentire la realizzazione dell”accesso ai contenuti “anywhere, anytime”, per una parte rilevante della popolazione europea;
Criticità e rischi individuati
La realizzazione di tali previsioni dipende, tuttavia, dal superamento dei rischi e delle incertezze inerenti a:
- la realizzazione dell”accesso a nuove tecnologie wireless;
il livello della domanda relativa i servizi dati 3G, da cui dipendono i ROI degli operatori mobili;
il livello della domanda relativa all”attrattività delle NGN per i consumatori;
il comportamento delle autorità di regolamentazione;
gli investimenti sulla fibra ottica, analoghi a quelli relativi allo sviluppo delle NGN;
per investire in tali servizi gli operatori di TLC dovrebbero poter fare riferimento ad un quadro regolamentare che:
assicuri che, una volta che gli investimenti abbiano avuto successo, i ritorni non vengano regolamentati;
assicuri maggiore libertà a livello di fissazione di tariffe retail, in modo da trovare il modello più fruttuoso in un mercato in evoluzione;
assicuri libertà per gli operatori di spostare i clienti da prodotti tradizionali all”utilizzo di servizi basati su nuove tecnologie.
Raccomandazioni a livello di policy
La Commissione Europea e le Autorità nazionali di regolamentazione, al fine di favorire il pieno sviluppo dell”innovazione e degli investimenti nell”ICT, dovrebbero adottare una politica regolamentare che:
tenga conto degli effetti positivi (spill-over) che lo sviluppo dell”ICT può produrre anche in settori contigui (ad esempio la regolamentazione dell”e-money; delle licenze per invenzioni relative a tecnologie multimediali e predisposizione di fondi per R&S);
favorisca gli investimenti in infrastrutture;
consenta una maggiore flessibilità agli operatori nella fissazione delle tariffe retail;
applichi regole ex ante solo in riferimento ad infrastrutture non replicabili;
non applichi vincoli regolatori specifici a mercati emergenti;
non estenda l”applicazione della regolamentazione su contenuti e pubblicità anche ai servizi audio-visivi offerti su piattaforme tecnologiche innovative;
non applichi tasse specifiche al settore ICT;
favorisca l”accesso ai premium contents;
favorisca una gestione più flessibile dello spettro elettromagnetico;
cerchi di rendere più flessibili i vincoli relativi al mercato del lavoro;
renda effettivo l”uso dell”ICT nel settore pubblico.
Tra i partecipanti al Worskhop, Mario Landolfi Ministro delle Comunicazioni, Fabio Colasanti Direttore Generale DG Information Society and Media della Commissione Europea, Lorenzo Cesa Parlamentare europeo e Vicepresidente Gruppo PPE, Maurizio Decina Politecnico di Milano e Presidente Advisory Board Key4biz, Giuseppe Galati Sottosegretario Ministero Attività produttive, Andrea Gavosto Chief Economist Telecom Italia, Linda Lanzillotta Responsabile Dipartimento Innovazione e Sviluppo Margherita, Beatrice Magnolfi Responsabile del Dipartimento Innovazione e Qualità DS, Luigi Paganetto Preside della Facoltà di Economia e commercio di Tor Vergata e già membro del Kok Group; Corrado Sciolla AD BT Albacom, Alfredo Acebal Direttore Affari Europei Telefonica, Erik Lambert – Puntoit; Paolo Nuti – Vicepresidente Puntoit.
© 2005 key4biz.it