Europa
E¿ cominciato oggi, e si protrarrà per 24 ore, lo sciopero dei giornalisti e dei dipendenti della BBC. L”Unione nazionale dei giornalisti (NUJ) e altri due sindacati dei tecnici hanno indetto lo sciopero per protestare contro il piano del direttore generale della BBC, Mark Thompson, di ridurre di circa il 20% la forza lavoro, ovvero 3.780 posti in meno nell¿arco di tre anni.
I sindacati prevedono una massiccia adesione da parte di giornalisti e dipendenti, almeno 11.000 persone, e hanno promesso che causeranno ¿i più grossi fastidi possibili. Previste quattro giornate di sciopero: 24 ore oggi, 48 ore tra il 31 maggio e il primo giugno, e un quarto giorno da definire.
La programmazione sarà la più colpita da questo sciopero generale. I canali di informazioni BBC News 24 e BBC World hanno mandato in onda dei Tg preregistrati, come ricorda la scritta ¿Recorded¿ che campeggia sullo schermo.
BBC Radio Five Live, dedicato alla musica, da mezzanotte sta trasmettendo programmi di cricket in differita.
BBC Radio 4, emittente dedicata all¿informazione, ha trasmesso l¿ultimo notiziario nella sua forma abituale a mezzanotte. Ma i più grossi disagi sono stati quelli di questa mattina, quando doveva essere trasmesso il programma radiofonico più seguito dal Paese.
Non hanno subito, invece, alcuna variazione i palinsesti dei due canali televisivi BBC1 e BBC2.
Nessuna variazione neanche per il sito Internet BBC News, che anche dopo la mezzanotte ha continuato ad essere aggiornato in tempo reale.
I giornalisti hanno scelto di evitare il blocco in occasione di grandi eventi come il torneo di tennis di Wimbledon, trasmesso dalla BBC. La direzione dovrà, invece, ricorrere a degli esterni per assicurare la copertura del ¿Chelsea Flower Show¿, un appuntamento per gli appassionati del verde, molto seguito dai britannici.
I sindacati hanno detto che revocheranno gli scioperi, se la BBC garantirà una moratoria di 90 giorni ai tagli pianificati, se gli esuberi saranno solo su base volontaria e si impegnerà a proteggere le condizioni di lavoro del personale che sarà preso in outsourcing.
Mark Thompson ha spiegato che questa nuova ondata di licenziamenti, si tratta per lo più di personale impiegato nel settore dell¿informazione, della programmazione e nell¿aree regionali, consentirà di economizzare 221 milioni di sterline l¿anno (320 milioni di euro) entro il 2008.
Il 10 marzo scorso, la BBC aveva annunciato il taglio di 1.730 posti di lavoro, per un risparmio allora stimato in 139 milioni di sterline annui (circa 200 milioni di euro).
A dicembre, Mark Thompson parlava di 3.000 dipendenti, con l¿obiettivo di economizzare circa 320 milioni di sterline l¿anno. Le ultime cifre mostrano che il direttore generale ha di gran lunga superato i propri obiettivi.
“Stiamo attraversando il periodo più duro che ognuno di noi ricordi“, ha detto Thompson. “E” un processo doloroso e difficile, ma necessario“.
¿Il denaro risparmiato sarà investito nella realizzazione di nuovi programmi, in modo da migliorare i servizi offerti ai telespettatori, e per rendere l¿offerta forte per il futuro¿, ha dichiarato Thompson.
Il direttore pensa al digitale terrestre, ma anche all¿importanza di arrivare alla scadenza della Royal Charter, dicembre 2006, con un bilancio in attivo.
Secondo il Times, la BBC lo scorso anno ha raccolto 2,8 miliardi di sterline (4 mld di euro) dal canone, mentre ha registrato perdite per 249 milioni di sterline (355 mln di euro), cosa che ha irritato non poco il governo di Tony Blair, accanto alle difficoltà avute con l¿emittente pubblica per l¿affaire Kelly e la copertura della guerra in Iraq.
In realtà da più parti, si è chiesto a gran voce lo smantellamento della Tv pubblica. E la direzione generale, consapevole di questo, sta tentando di dar prova di voler utilizzare al meglio il denaro pubblico.
E¿ da un po¿ di tempo ormai, che circolano anche alcune voci sulla possibilità che il governo sarebbe pronto ad adottare un piano di smantellamento della BBC e a rivedere l¿indipendenza della ¿zietta¿.
La situazione è abbastanza complessa. E forse Thompson non immaginava una mobilitazione così generale da parte dei giornalisti. Bisognerà adesso vedere come il Dg gestirà questo stato di crisi, visto che i sindacati non molleranno facilmente.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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