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Rinviata al 31 maggio l¿Assemblea degli azionisti Rai, che si è riunita oggi sotto la presidenza del consigliere di amministrazione Angelo Maria Petroni. Il ministero dell¿Economia era rappresentato da Leonilde Vitolo e la SIAE da Gianni Profita.
Durante l”Assemblea, il ministero avrebbe potuto indicare, in quanto azionista, i restanti due membri del Cda, tra cui il presidente che, come previsto dalla Legge Gasparri, dovrà poi ottenere il gradimento da parte di almeno i due terzi della Commissione parlamentare di Vigilanza.
Evidentemente è mancato l¿accordo e bisognerà aspettare altre due settimane, prima di sapere chi occuperà la poltrona più ambita di Viale Mazzini.
Secondo alcune fonti, solo la prossima settimana il ministro Domenico Siniscalco presenterebbe la lista dei due componenti del Cda di sua competenza.
Intanto esprime soddisfazione il Ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi per i 7 componenti del Cda Rai votati ieri dalla Commissione parlamentare di Vigilanza.
Dopo diversi rinvii, i consiglieri della Vigilanza sono riusciti a pervenire a un¿intesa sui nomi di: Marco Staderini (Udc), Giovanna Bianchi Clerici (Lega), Gennaro Malgieri (An), Giuliano Urbani (Forza Italia), Carlo Rognoni (Ds), Nino Rizzo Nervo (Margherita) e Sandro Curzi (Rifondazione).
Il ministro è poi tornato nuovamente sulle richieste dell¿opposizione, che chiede un direttore generale di garanzia. Landolfi ha risposto che il Dg della Rai è una figura di gestione, diversa da quella del presidente.
¿Non riguarda l¿indirizzo politico ed editoriale sul quale è invece necessaria una figura di garanzia. A tale riguardo serve solo una corretta gestione¿, ha precisato. Per Landolfi, chiedere un direttore generale di garanzia significa dire una cosa e pensare a lottizzare.
Ma pare proprio che su questo punto il centrosinistra non intenda negoziare. Il leader del centrosinistra Romano Prodi è fermo sulla richiesta di un presidente e di un direttore generale con funzioni di garanzia.
Proprio ieri, Paolo Gentiloni (Margherita) al termine della seduta della Commissione, ha dichiarato: ¿Siamo per una soluzione rapida che preveda come presidente e direttore generale due figure di equilibrio¿.
Beppe Giulietti (Ds) ha annunciato una riunione del centrosinistra per valutare le proposte del governo su le due figure chiave per la gestione dell¿emittente, che dovranno seguire anche tutto il processo di privatizzazione dell¿azienda.
“Quando il governo avanzerà la proposta per il presidente e il direttore generale ci riuniremo con Prodi e io mi atterrò alle decisioni prese“, ha detto Giulietti.
Tra le possibilità ventilate, ci sarebbe spazio per un¿ipotesi che prevedrebbe il nome di Claudio Petruccioli alla presidenza che, stando ai rumor, raccoglierebbe un largo consenso anche tra le file della CDL. Con Petruccioli, il nome del prossimo Dg potrebbe essere quello di Alfredo Meocci, consigliere uscente dell”Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, politicamente vicino all”Udc e a Silvio Berlusconi. Qualcuno ha parlato anche della riconferma di Flavio Cattaneo.
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