Wi-Fi ad alta quota: il Giappone apre le connessioni sulla tratta Tokio-New York

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Le due maggiori compagnie aeree giapponesi Japan Airlines (JAL) e All Nippon Airways (ANA) lanceranno da questa settimana le connessioni a Internet ad alta velocità sui voli tra Tokio e New York.

 

Il servizio, a pagamento, utilizza il sistema Connexion by Boeing, sviluppato dal costruttore americano e da Mitsubishi Electric, che utilizza le tecnologie satellitari ed è già stato adottato da diverse compagnie aeree mondiali, tra cui la Lufthansa e la Singapore Airlines.

 

Il sistema è stato inaugurato il 17 maggio dello scorso anno per la prima volta nel mondo proprio dalla tedesca Lufthansa, su un Airbus A 340-300 che lega Monaco a Los Angeles.

 

E¿ dunque compatibile con gli apparecchi fabbricati dal consorzio europeo rivale di Boeing e permette una velocità di connessione variabile in funzione della qualità del collegamento e dal numero di utenti connessi simultaneamente.

Si tratta comunque di velocità modeste se paragonate alle connessioni terrestri di tipo ADSL a cui sono abituati i giapponesi.

 

Le due compagnie giapponesi prevedono di estendere il servizio anche su altre tratte, incluse quelle europee.

 

La possibilità di connettersi a Internet ad alta quota prende dunque piede nei quattro angoli del globo, con le maggiori compagnie pronte a offrire il servizio per andare incontro alle esigenze della clientela business.

 

Alla fine dello scorso anno, la  Federal Communications Commission ha deciso di autorizzare l’uso della porzione di spettro attualmente utilizzata per i servizi commercali air-ground e permettere alle compagnie aeree statunitensi di offrire ai passeggeri connessioni Internet ad alta velocità a partire dal 2006.

 

Per quanto riguarda invece la possibilità di usare il cellulare, ci sarà ancora da aspettare, ma la FCC starebbe pensando di eliminare presto anche questo divieto. 

 

Secondo la società di ricerca Forrester Research, il 38% dei viaggiatori abituali sarebbero disposti a pagare fino a 25 dollari a volo per avere accesso a Internet a bordo dell’aereo, ovviamente per motivi di business.

I servizi a banda larga in-flying dovrebbero generare un mercato da 2 miliardi entro i prossimi 10 anni.

 

Di sicuro, Connexion non sarà l’unico protagonista del mercato: la società Tenzing di Seattle, ad esempio, ha già reso noto che nel prossimo anno lancerà un servizio anche migliore. Tenzig gode dell’appoggio della francese Airbus, una delle maggiori rivali della Boeing, che detiene il 30% della compagnia e offre servizi di accesso a Internet ISDN.

 

Airbus, assieme a Sita, ha tra l’altro ricevuto anche l’ok della Commissione europea per la creazione di una joint venture che fornirà le infrastrutture e le applicazioni informatiche che consentiranno di connettersi a Internet e di telefonare a bordo degli aerei. 

 

Battezzata OnAir, la nuova tecnologia include un insieme di soluzioni che permetteranno ai passeggeri, a partire dal 2006, di utilizzare il telefonino o il laptop e pagare il servizio direttamente tramite il proprio operatore o fornitore di servizi Internet, attraverso l’applicazione delle tariffe di roaming internazionale.

 

Nell’arena della connettività ad alta quota c’è anche la londinese Inmarsat, che offre un servizio a banda stretta per gli aerei aziendali.

 

Fornire un servizio Wi-Fi a bordo è vista come una possibilità di differenziazione per le compagnie aeree che vogliono restare competitive su un mercato sempre più difficile, aggiungendo al contempo capacità di diagnostica remota che possono migliorare le operazioni interne.

 

Alessandra Talarico

 

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