Europa
Non si ferma l’avanzata dei telefonini nell’Europa occidentale e, nonostante la penetrazione lo scorso anno abbia raggiunto il 90%, ci si aspetta anche per quest¿anno una crescita significativa in diversi Paesi, tra cui l’Italia.
Secondo la società Analysys Research, nel 2003 in Italia, Svezia e Gran Bretagna la penetrazione è cresciuta rispettivamente del 93%, 93% e 89%, per passare al 104%, 103% e 101% nel 2004 come dire: un telefonino per ogni abitante, e anche di più.
Una crescita incredibile, su un mercato che tutti ormai consideravano saturo, e attribuibile al fatto che molte persone scelgono di possedere più numeri (quindi più sim card).
Più che rosee anche le prospettive per i prossimi anni quando l’effettiva affermazione del 3G in Europa occidentale porterà la penetrazione al 96% nel 2006 e a oltre il 100% nel 2007.
Spiega comunque Analysys che in alcuni mercati, quelli in cui gli operatori hanno posto eccessiva enfasi sulla conversione dei clienti prepagati in utenti a contratto per stabilizzare l’Arpu, la penetrazione è rimasta stabile.
¿In alcuni Paesi come la Francia e la Germania, gli operatori hanno l’opportunità di aumentare la penetrazione tramite offerte pre-paid, che sono spesso la migliore opzione per attrarre alcuni segmenti di popolazione, ma non devono perdere di vista la profittabilità¿, ha spiegato l’autore del rapporto, Alex Zadvorny.
¿l’Italia ¿ dice ancora Zadvorny ¿ è il Paese che ha registrato il minor declino dell’Arpu rispetto alla media dell’Europa occidentale tra il 2000 e il 2004 ed è un buon esempio di come la prevalenza di carte prepagate non va necessariamente a discapito dell’Arpu¿.
La più grossa opportunità per gli operatori mobili è rappresentata dai servizi dati e, se i player del settore sapranno coglierla, l’Arpu si stabilizzerà e i profitti legati a questi servizi dovrebbero registrare livelli di crescita annuale molto solidi, previsti nell’ordine del 9% tra il 2004 e il 2007.
La stabilizzazione ed eventualmente la crescita dell’Arpu dovrebbe andare di pari passo con la diffusione del 3G: la terza generazione di servizi mobili dovrebbe dunque garantire agli operatori nuovi canali di crescita, fermo restando che sono ancora molte le questioni da determinare con più chiarezza.
Innanzitutto, spiega Analysys, gli operatori dovrebbero far leva sulle offerte di minuti di conversazione gratuita, ma anche risolvere il problema della trasparenza dei costi, della standardizzazione e della facilità d’uso dei telefonini.
Solo in questo modo gli utenti potranno convergere in massa sui servizi multimediali e si potrà ben dire che la terza generazione avrà raggiunto piena maturità, con buona pace degli operatori che hanno sostenuto investimenti milionari per realizzare le infrastrutture.
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