WiMax: Intel spinge sull’acceleratore. Intanto la situazione italiana sembra sbloccarsi

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E¿ nata una nuova alleanza in nome del WiMax, quella tra Sprint e Intel, che hanno deciso di unirsi per accelerare lo sviluppo della tecnologia mobile basata sullo standard 802.16e, in grado di fornire la copertura e i servizi a banda larga wireless nelle aree metropolitane.

 

l’accesso a banda larga wireless ¿ubiquo¿ aiuterà gli operatori del settore a rispondere alla crescente domanda di connettività wireless e di servizi multimediali integrati tra i privati e le aziende.

E intanto le sperimentazioni sulla tecnologia partono anche in Italia, dopo che il Ministero della Difesa ha finalmente ¿liberato¿ le frequenze di 3.5 GHz utilizzate dagli apparati di rete wireless in standard WiMax.

 

Il colosso dei microprocessori e l’operatore tlc ¿ che gestisce uno dei maggiori network americani – collaboreranno sulle specifiche tecniche e condurranno una serie di prove per esaminare le performance delle infrastrutture e test di interoperabilità per collaudare i diversi dispositivi e servizi a supporto dello standard.

 

La collaborazione appena avviata, spiega Oliver Valente di Sprint, verterà sull’accelerazione dei processi di standardizzazione, sullo sviluppo dell’ecosistema WiMax, sulla formulazione delle adeguate strategie e sulla definizione del potenziale di adozione dei servizi wireless avanzati.

Sprint, inoltre, ha dato vita a una serie di partnership strategiche e sta esplorando le diverse tecnologie a supporto dei servizi multimediali interattivi di prossima generazione.

Il WiMax è fra le diverse alternative, la più convincente e sta ottenendo un ampio sostegno da parte dell’industria, data la flessibilità e l’economicità della tecnologia.

 

WiMax, acronimo di Worldwide Interoperability for Microwave Access, è una tecnologia wireless basata su standard che fornisce la connettività a larga banda e ad alta velocità per l’ultimo miglio ad abitazioni e aziende, oltre che a reti wireless mobili.

 

Intel è uno dei sostenitori più convinti della tecnologia che sembra essere la soluzione più accreditata per portare l’accesso a Internet a banda larga in aree remote non ancora coperte da servizi DSL o via cavo, e la connettività wireless tra edifici distanti diversi chilometri.

Sempre nelle ultime ore, la società ha siglato un altro accordo con Huawei Technologies, che ha intenzione di integrare i chipset 802.16-2004 di Intel nelle soluzioni di rete a banda larga di tipo carrier-grade e di presentare al pubblico le proprie soluzioni commerciali nel corso del quarto trimestre 2005.

 

Essendo basata su standard, la tecnologia WiMax è destinata a semplificare e ridurre i costi dell’accesso wireless a Internet e, secondo Intel, ¿¿può costituire la base per la futura espansione di Internet, collegando i prossimi miliardi di utenti¿.

 

In un futuro si spera non troppo lontano ¿ ma le sperimentazioni dureranno almeno due anni – il WiMax potrebbe consentire anche in Italia la ¿democratizzazione¿ della banda larga, ormai considerata una sorta di servizio pubblico di prossima generazione, al pari dell’erogazione dell’acqua corrente.

 

Con forte ritardo e dopo diverse sollecitazioni degli operatori, infatti, il Ministero della Difesa ha concesso il nullaosta per le sperimentazioni e anche se è impossibile, allo stato attuale, stabilire una data certa per il lancio delle prime offerte commerciali potrà finalmente prendere il via il processo che dovrebbe aiutare a colmare il digital divide che affligge il nostro Paese, dove la banda larga

 

Speriamo dunque che anche in Italia, le zone che ancora non dispongono della connettività a banda larga ¿ e sono veramente tante – possano essere presto coperte da una tecnologia che renda l’accesso a Internet veramente universale, un po¿ come sta avvenendo negli Usa, dove sempre più città si stanno dotando di punti di accesso Wi-Fi (fratellino minore del WiMax) per garantire la connettività in maniera, tra l’altro, gratuita.

Alessandra Talarico

 

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