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Mediaset: Telecinco ancora una volta la televisione più vista dagli spagnoli

Europa



Telecinco, televisione spagnola controllata dal gruppo Mediaset, chiude la trimestrale con risultati al di sopra delle attese. Nei primi tre mesi del 2005, l’emittente si conferma la più vista nel totale giornata, in prime time e nel target commerciale.

Come informa la società, questi risultati sono stati ottenuti anche grazie a un¿attenta politica di contenimento dei costi totali che, nel periodo in esame, mostrano una crescita pari al 3,3%.

 

Nel totale giornata, Telecinco ottiene il miglior risultato trimestrale della sua storia con una share media pari a 22,5%, 0,4 punti in più rispetto allo stesso periodo del 2004, contro il 21,1% di Antena3 e il 19,3% di TVE1.

Telecinco si conferma leader anche in prime time con il 23,5% di share, superando Antena 3 TV (22,3%) e TVE 1 (19,2%).

Nel target commerciale (13-54 anni), quello più interessante per gli investitori pubblicitari, Telecinco rafforza l’indiscusso primato con il 24,6% di share, 2,4 punti in più rispetto ad Antena3 (22,2%) e 8,6 rispetto a TVE1 (16%).

 

Telecinco chiude il primo trimestre 2005 con i ricavi netti consolidati, che sono cresciuti del 23,1%, raggiungendo i 213,2 milioni di euro.

L’utile netto passa dai 40,7 milioni di euro del primo trimestre 2004 ai 64,5 milioni di euro del  primo trimestre 2005, con un incremento del 58,7%.

 

Nei primi tre mesi dell’esercizio in corso, la concessionaria Publiespana segna il suo record nella raccolta pubblicitaria con un fatturato pari a  203,7 milioni di euro  in crescita del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2004 (169,6 milioni di euro).

Il margine operativo lordo (MOL), dopo gli ammortamenti dei diritti televisivi, raggiunge i 96,2 milioni di euro con un incremento pari al 58,9%.

 

Telecinco si è ritagliata un ruolo veramente importante sul mercato televisivo spagnolo, che sta cercando di difendere con le unghie e con i denti di fronte all’avanzata di altri operatori.

In questo momento l’emittente è alle prese con una questione veramente spinosa, dopo che la scorsa settimana i deputati spagnoli hanno adottato il controverso disegno di legge sulla Tv digitale terrestre (TDT), che consentirà a tutti gli operatori della Tv analogica, senza alcuni limite di numero, di trasmettere in chiaro.

 

Secondo queste nuove disposizioni, che adesso dovranno ottenere il voto del Senato, anche l’emittente CanalPlus potrà trasmettere in chiaro.

Sogecable è azionista di maggioranza di CanalPlus, ma una grossa quota (23,70%) è controllata dal primo gruppo editoriale spagnolo, Prisa, molto vicino alle posizioni del governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero.

Situazione questa, che ha sollevato diverse polemiche da parte dell’opposizione politica e di diversi editori che hanno cercato di fare abortire questo disegno di legge, accusando il governo di favorire il gruppo Prisa.

Lo scorso 22 febbraio, CanalPlus ha ufficialmente depositato una richiesta al governo spagnolo per trasmettere in chiaro. La cosa non è piaciuta a Telecinco e Antena3 che da subito hanno minacciato un ricorso, qualora si sarebbe deciso di modificare la licenza concessa nel 1989 a CanalPlus.

E sembra proprio che con questo disegno di legge, approvato ieri dai deputati spagnoli, la payTv ottenga quanto richiesto.

 

Telecinco e Antena3 ritengono che CanalPlus, una volta in chiaro, beneficerebbe della pubblicità che TVE non può trasmettere, viste le chiare simpatie socialiste di Sogecable.

Da questo passaggio in chiaro, infatti, CanalPlus ha tutto da guadagnare. Le altre payTv hanno eroso la sua fetta di mercato e oggi conta solo su un pacchetto di 1,9 milioni di abbonati, registrando inoltre, un abbattimento dell’audience, che è passata dal 2,4 del 2003, al 2,1% dello scorso anno.

 

Le due Tv commerciali non sono da sole in questa battaglia. Gabriel Elorriaga (Partito Popolare) aveva già avvertito che il proprio gruppo parlamentare si sarebbe opposto a qualsiasi intervento di modifica della licenza a CanalPlus.

Sulla stessa linea i dirigenti dei grandi gruppi editoriali spagnoli, tranne naturalmente Prisa, che hanno espresso le proprie inquietudini in un comunicato congiunto, nel quale hanno chiesto regole certe per il mercato televisivo e accusato di favoritismo il governo socialista del premier Zapatero.

Chiaro il riferimento al primo gruppo editoriale del mercato spagnolo, Prisa, detenuto dal magnate della stampa Jesus de Polanco.

 

I gruppi editoriali ritengono che il processo in atto di riforma del sistema televisivo analogico non farà altro che ritardare il passaggio alla televisione digitale terrestre, di cui ha bisogno la Spagna per mettersi in linea con gli altri Paesi europei, tenuto anche conto del documento che la Ue renderà a maggio e che stabilirà una deadline per tutti i Paesi membri.    

 

Prisa e il gruppo Godo hanno, invece, sottolineato che aprire il mercato a un maggior numero di operatori televisivi permetterà di rendere un miglior servizio ai telespettatori, con maggiore beneficio per il settore della comunicazione. 

In una nota separata, Prisa e Godo hanno evidenziato che indipendentemente dal fatto di sapere chi saranno questi nuovi operatori, l’apertura del mercato garantirà un maggior pluralismo dell’informazione e una maggiore competenza delle aziende, degli inserzionisti, dei produttori cinematografici, dei format televisivi, e degli altri attori del settore.

 

Raffaella Natale

 

 

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

 

Tv analogica e TDT: i deputati spagnoli approvano il Ddl che consentirà a tutti gli operatori di trasmettere in chiaro. Ma è già caos

 

Telecinco si conferma la prima Tv commerciale del mercato spagnolo e difende la propria leadership

 

Mercato televisivo spagnolo: TDT e payTv, storia di uno strano rapporto

Mercato televisivo spagnolo: il governo Zapatero accusato di favoritismo


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