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La GSM Association (GSMA) ha fatto sapere di stare ancora valutando la validità delle tariffe di Digital Rights Management (DRM) riviste al ribasso alcune settimane fa dal consorzio MPEG LA e accolte con un certo scetticismo dalla comunità mobile.
La polemica, scoppiata il mese scorso, ruota intorno alle tariffe DRM per la telefonia mobile imposte da MPEG LA per l’utilizzo dei sistemi DRM (Digital Right Management), essenziali tanto per la vendita di musica e film via Internet quanto per la gestione dei diritti di copia sulle piattaforme domestiche di distribuzione dei contenuti.
La GSMA aveva espresso il malcontento degli operatori riguardo i termini di licenza originali – un dollaro per telefonino più l’1% del fatturato derivante dalla vendita on line di musica e video – avvertendo che l’impraticabilità delle tariffe avrebbe costretto gli operatori a sviluppare piattaforme alternative e questo avrebbe provocato la frammentazione del mercato dei servizi mobili.
Il consorzio MPEG LA – che si occupa della negoziazione delle licenze d’uso delle tecnologie DRM, della stipula dei contratti e della riscossione delle relative royalty – ha accolto le richieste dell’Associazione, abbassando le tariffe per dispositivo a 65 centesimi e per abbonato a 25 centesimi l’anno, pagabili dopo il primo anno, a prescindere dal numero di brani o altro materiale digitale scaricato dagli utenti.
Il Board della GSMA, però, non ritiene adeguate le revisioni dei termini di licenza, sia in termini di tariffe che di complessità degli schemi di applicazione.
La GSMA, denuncia che le proposte avanzate dal consorzio restano ¿irragionevoli e impraticabili¿, mentre ¿La MPEG LA ¿ spiega il Ceo Rob Conway ¿ sta perdendo una grande opportunità di riunire l’industria dietro una soluzione unitaria¿.
l’associazione della comunità Gsm, che riunisce 1,3 miliardi di utenti nel mondo, denuncia inoltre la mancanza di trasparenza attorno ai dettagli e alla struttura dei diritti di proprietà intellettuale (IPR) che MPEG LA considera ¿essenziali¿.
Questi dettagli non sono stati ancora resi noti, ragion per cui l’associazione mette in discussione anche la validità dei diritti stessi.
¿Bisogna trovare modelli economici convenienti per aprire il mercato e guidare il flusso dei contenuti multimediali nel mondo mobile¿ ha spiegato Frank Boulben, Executive Vice-President di Orange.
¿E¿ inaccettabile che MPEG LA non abbia preso in considerazione le nostre preoccupazioni. I termini attuali porteranno a una frammentazione del mercato e al rinvio del lancio di questi nuovi servizi mobili¿.
Rincara la dose Alan Harper, Strategy Director di Vodafone, secondo cui ¿MPEG LA, ignorando i dubbi espressi dagli operatori, non risponde adeguatamente alle grandi opportunità che l’industria ha davanti per portare il mercato al suo pieno potenziale di sviluppo¿.
È dunque essenziale continuare il processo di revisione dei termini di licenza dei sistemi DRM, fino a quando non si troverà una soluzione adeguata
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
Contenuti digitali: la MPEG-LA rivede le tariffe DRM per la telefonia mobile
DRM: la GSMA denuncia l’impraticabilità delle tariffe proposte dalla MPEG LA
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