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Wi-Fi, Bluetooth, UltraWideBand, Zigbee, Near Field Communications. Nel caos delle tecnologie wireless, attualmente incompatibili, serve un po¿ d¿interoperabilità affinché gli utenti possano usufruire agevolmente dei servizi mobili senza dover acquistare dispositivi diversi e doversi preoccupare di quale tecnologia sia migliore.
A impegnarsi concretamente in questa direzione, il Bluetooth Special Interest Group (SIG), che ha annunciato di voler collaborare con gli sviluppatori dell¿UltraWideBand (UWB Forum) e con la WiMedia Alliance al fine di rendere compatibili il maggior numero possibile di tecnologie.
“UltraWideBand è una tecnologia wireless rivoluzionaria – spiega Maurizio Decina, professore ordinario di ¿Telecomunicazioni¿ al Politecnico di Milano e Presidente dell” Advisory Boarddi Key4biz –in quanto prevede la trasmissione a larghissimo spettro, diciamo da qualche centinaio di MHz fino a decine di GHz, con una bassissima potenza dei segnali, al fine di consentire la perfetta compatibilità con tutte le comunicazioni pre-esistenti nello stesso spettro (GSM, UMTS, satelliti, GPS, applicazioni militari, ecc.)”.
Spiega ancora Dècina che l”UWB “E¿ il cavallo di battaglia della rivoluzione dell¿¿open spectrum¿, e cioè niente più licenze, né autorizzazioni alla condivisione per l¿uso dello spettro radio”, nonchè una tecnologia“che fa tanto discutere negli Stati Uniti sulla regolamentazione del business delle future tecnologie radio”.
Gli esperti prevedono che UWB possa evolvere fino ad offrire un Gbit/s su distanze fino a cento metri.
La tecnologia Bluetooth, invece, è specificatamente progettata per realizzare la comunicazione senza fili per apparecchi di piccole dimensioni, dai computer ai microfoni passando per i telefoni cellulari e tutti i dispositivi che si possono interfacciare a un computer.
Il concetto alla base di questa tecnologia è quello di eliminare completamente i cavi necessari alla comunicazione fra apparecchi.
Il neonato progetto di collaborazione tra i sostenitori delle due tecnologie permetterà agli sviluppatori e agli utenti finali di avvantaggiarsi delle alte velocità di trasmissione dell¿UWB sui milioni di dispositivi che attualmente integrano il Bluetooth.
I vantaggi del Bluetooth rispetto all¿UWB includono infattila grande penetrazione di mercato e un marchio che è sempre più riconosciuto in tutto il mondo, ma anche i bassi livelli di consumo della batteria che rendono la tecnologia perfetta per i telefonini.
A ciò è da aggiungere il crollo del prezzo dei chip, giunto ormai intorno ai 2 dollari, mentre quelli UWB sono ancora fermi a una ventina di dollari.
Il progetto arriva inoltre in un momento molto delicato per il Bluetooth che, dopo anni di promozione, è finalmente diventato una funzionalità integrata sulla gran parte dei telefoni cellulari, per essere però minacciato da altre tecnologie ¿ come il Wi-Fi ¿ che ¿riempiono¿ gli usi che il Bluetooth era destinato a coprire.
Alla base della scelta di avviare una cooperazione per permettere l¿interazione tra le diverse tecnologie wireless, oltre naturalmente al rilancio del Bluetooth, ci sono comunque diversi altri fattori.
Prima fra tutti la necessità di eliminare le attuali difficoltà nella trasmissione veloce di dati tra dispositivi supportanti le diverse tecnologie, ma anche una questione di ¿praticità¿: i membri principali del SIG sono anche player chiave nello sviluppo delle specifiche UWB. Tra essi Intel e Motorola.
Spiega Michael Foley, executive director del SIG, che la collaborazione tra i diversi gruppi è un¿evoluzione naturale nel processo di sviluppo delle tecnologie wireless.
¿Continuare a lavorare ognuno per sé su difficoltà comuni ¿ dice Foley ¿ sarebbe un¿ulteriore perdita di tempo, risorse e denaro¿.
Ci sono ancora dei dettagli da affinare nell¿accordo appena stipulato a causa della diversità di vedute tra i diversi gruppi di lavoro circa lo standard da adottare e del fatto che l¿UWB necessita ancora delle autorizzazioni degli enti regolatori europei ed asiatici.
I primi prodotti compatibili, comunque, dovrebbero arrivare entro i prossimi due anni, per consentire la trasmissione veloce e ¿seamless¿ di contenuti attraverso i diversi dispositivi dai cellulari alla TV, dai sistemi home entertainment ai computer.
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