Key4biz

Assinform: ´Le nostre proposte per l´Innovazione e la Competitività del Sistema Paese´

Italia



Riportiamo di seguito il testo della Proposta per l”Innovazione e la Competitivit&#224 del Sistema Paese avanzata da Assinform, nel corso dell”Audizione presso la Camera dei deputati – IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, tenutasi il 3 maggio 2005.



Correlazione tra innovazione e competitivit&#224

Le ormai numerose analisi retrospettive sui cicli di sviluppo delle economie dei maggiori Paesi, negli ultimi 15 anni, sono giunte concordemente alla conclusione che l¿ICT ha avuto un ruolo fondamentale nel determinare un impulso alla crescita e alla competitivit&#224 dei Paesi ad elevata intensit&#224 di penetrazione e utilizzo di tecnologie.

In conseguenza di ci&#242 si pu&#242 affermare che il digital divide tra Paesi spieghi anche i differenziali di competitivit&#224 e crescita sul medio e lungo periodo.


Questa correlazione risulta molto evidente se si confrontano gli indicatori di penetrazione e utilizzo di ICT e la crescita della produttivit&#224 lavoro, negli Stati Uniti e in Europa (fig.1). La stessa correlazione &#232 rilevabile a livello Paese: la misurazione effettuata dall¿Oecd (Ocse) su 2 sottoperiodi (1980-90 e 1990-2000) evidenzia chiaramente come esistano 2 gruppi di Paesi nell¿ambito dei quali il differenziale di crescita della produttivit&#224 &#232 correlato alla crescita degli investimenti ICT (fig.2).

Le proposte e i progetti in corso nel nostro Paese

E” soprattutto a partire dalla fine degli anni Novanta che i Governi italiani hanno iniziato a dedicare attenzione al tema dell¿innovazione, anche sulla spinta dei primi piani europei, in materia.

Di particolare rilevanza &#232 stata l¿opera del ministro Bassanini, tesa all¿innovazione di processo all¿interno della Pubblica Amministrazione, che ha coinvolto le tecnologie come fattore abilitante del rinnovamento delle procedure interne al settore pubblico. In quel momento storico, a cavallo del secolo, &#232 arrivato in Italia il termine eGovernment.

La creazione nel 2001 della figura del Ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie ha rappresentato per il settore ICT un segnale di significativa importanza. Attorno al ministro Lucio Stanca, manager internazionale ben noto agli operatori del settore, si &#232 creata una grande aspettativa. Le ¿linee guida¿ che il ministro ha promosso nel 2002 sono state accolte come un piano di lavoro molto promettente, su pi&#249 livelli di intervento.

Di fatto, la sua azione, su indicazione del Governo, si &#232 poi concentrata prevalentemente in due ambiti: la Pubblica Amministrazione e i Cittadini.


LA PA digitale: un cammino innovativo tra luci ed ombre


Sul fronte della Pubblica Amministrazione digitale, l”iniziativa pi&#249 rilevante &#232 stato certamente il piano di eGovernment.

Il Piano si basa su un concetto ¿forte¿ che &#232 quello di considerare, da parte dei cittadini e delle imprese, le diverse PA (centrali e locali) come un soggetto unico, con interfacce unitarie e capace di fornire telematicamente una pluralit&#224 di servizi.

Ci&#242 naturalmente implica sia un¿evoluzione culturale della PA verso una logica di servizio a cittadini ed imprese, sia un¿evoluzione tecnologica verso una completa interconnessione di tutte le PA ed una capacit&#224 di ¿cooperazione applicativa¿.

Il cammino sino ad ora intrapreso si &#232 sicuramente mosso positivamente in quest”ottica, ma molti sono ancora i passi da compiere ed i problemi da risolvere per arrivare ad avere una PA realmente digitale.

Il Piano eGovernment ha avuto certamente il merito di stimolare l¿attenzione e l¿investimento nella PA locale, fino ad allora poco coinvolta nei progetti nazionali. Il primo avviso di eGovernment ha prodotto oltre 400 progetti, ideati e presentati da Regioni ed Enti locali, di cui 134 finanziati, per un valore complessivo di lavori attivati superiore a 500 milioni di Euro, con un co-finanziamento governativo pari a 120 milioni di Euro. Nel suo complesso, il piano eGovernment nella PA centrale e locale, tra il primo avviso e la seconda fase, attualmente in corso, ha visto lo stanziamento di circa un miliardo di Euro, e l¿attivazione ¿ attraverso il meccanismo del co-finanziamento ¿ di nuovi, importanti investimenti degli Enti locali e dei partner privati.

Altre iniziative sviluppate, nell¿ottica di una Pubblica Amministrazione digitale ed interconnessa, sono a creazione del Sistema Pubblico di Connettivit&#224 (SPC), destinato a superare i progetti di infrastruttura digitale varati nel corso degni anni Novanta e ormai obsoleti (la RUPA e le RUPAR), nonch&#233 il Codice dell¿Amministrazione digitale, nato dalla raccolta di tutte le norme varate nel corso degli ultimi cinque anni, per spingere la PA all¿utilizzo delle tecnologie, al suo interno e nel rapporto con i cittadini e con le imprese. Correlati a questi provvedimenti &#232 importante ricordare le norme relative a: la firma digitale, il protocollo informatico, la carta d¿identit&#224 elettronica (ancora da ampliare) e il processo di dematerializzazione dei documenti.

Sempre all¿interno del settore pubblico, un investimento particolare &#232 stato dedicato al mondo della scuola. Il Ministero dell¿Istruzione ha investito per migliorare la dotazione tecnologica delle scuole, in termini di collegamento in banda larga, di dotazione dei computer per gli studenti/i docenti, oltre che di formazione dei docenti.


I cittadini digitali: azioni efficaci

Le iniziative nei confronti dei cittadini sono state molteplici. Anzitutto il programma ¿Vola con Internet¿, che ha concesso uno sconto di 175 Euro ai 16enni che acquistano un PC. Simili progetti sono stati portati avanti con ¿PC alle Famiglie¿, destinato a concedere incentivi all¿acquisto di computer agli individui a basso reddito, e pi&#249 di recente con ¿PC ai Dipendenti pubblici¿ e ¿PC ai Docenti¿, basati su un marketplace gestito da Consip che consente ai lavoratori dei due settori di acquistare un PC a condizioni favorevoli, pur senza un contributo governativo.

Particolare attenzione &#232 stata volta al sociale. La ¿legge Stanca¿ sull¿accessibilit&#224 porta l¿Italia all¿avanguardia per quanto riguarda la fruizione delle tecnologie e di Internet da parte dei diversamente abili. Per recuperare il digital divide interno al Paese, il Ministro per l¿Innovazione ha dato spazio anche alle tecnologie pi&#249 prossime al cittadino non informatizzato, come il bando tGovernment per la tecnologia digitale terrestre, diffusa anche grazie ai contributi concessi dal Ministero delle Comunicazioni.

Un capitolo rilevante &#232 stato l¿investimento nel Mezzogiorno. La diffusione della rete a banda larga, grazie soprattutto all¿opera del Ministero delle Comunicazioni, e delle tecnologie nei ¿distretti digitali¿, grazie soprattutto al Ministro per l¿Innovazione, pu&#242 portare alla nascita di nuovi poli d¿eccellenza. La nascita di due societ&#224 di scopo con Sviluppo Italia, ovvero Innovazione Italia per il MIT e Infratel per il Ministero delle Comunicazioni, ha segnato la volont&#224 concreta di realizzare i progetti per i quali il CIPE ha stanziato centinaia di milioni di Euro.

Il Ministero delle Comunicazioni, oltre allo sviluppo della Banda Larga su rete fissa, ha operato positivamente per lo sviluppo delle rete mobili di ultima generazione (UMTS) e per le prime, promettenti sperimentazioni del Digitale Terrestre.


L”impresa digitale: un capitolo carente


Si registra tuttavia una minore attenzione nei confronti dell¿innovazione delle imprese. Disattenzione che ha caratterizzato sia l”attuale Governo che quelli che lo hanno preceduto. Il Ministro per l¿Innovazione ed il Ministro delle Attivit&#224 produttive hanno lavorato su alcune leve d¿incentivo, tra cui il ¿bando eCommerce¿ e il ¿Piano per l¿innovazione nelle imprese¿. Pi&#249 di recente si sono attivati strumenti per facilitare l¿accesso al credito, tra cui la ¿Sabatini per l¿innovazione¿.
Provvedimenti che indicano la via da percorrere, ma non possono essere giudicati esaustivi, anche alla luce della difficolt&#224 di accesso agli strumenti della finanza agevolata da parte delle piccole imprese. La mancanza di incentivi semplici e tangibili, infatti, non ha aiutato le PMI italiane, che in questi anni hanno aggravato la loro tendenza recente alla riduzione di investimenti in innovazione.

Inoltre, si &#232 sentita la mancanza di una forte “comunicazione istituzionale” in quest”ambito. Infatti, per quanto sia vero che “l”innovazione nelle aziende non si fa per decreto“, &#232 altrettanto vero che un”azione comunicativa forte e sinergica tra il Governo e la rappresentanza delle imprese, potrebbe portare messaggi convincenti alle imprese, possibilmente supportati da alcuni incentivi mirati e, soprattutto, dalla diffusione di buone pratiche.

Nel contesto della scarsa attenzione alle imprese, va inserita anche la mancanza di una politica industriale a supporto del settore delle nuove tecnologie. Comparto che certamente soffre di eccessiva parcelizzazione e di carenza di grandi gruppi industriali nazionali, capaci di competere all”estero. Ma che non gode della necessaria notoriet&#224 presso il mondo politico e istituzionale, con il rischio di essere tagliati fuori, nel contesto internazionale, in uno dei settori industriali di punta per l”economia mondiale.

I principali vincoli del mercato italiano


Le imprese private


Le carenze sono particolarmente critiche nelle realt&#224 di minori dimensioni, quelle che stanno investendo poco in innovazione, ma coinvolge gran parte del settore industriale italiano, fatto di medie e piccole imprese. Le principali evidenze in quest”ambito riguardano:


Le pubbliche amministrazioni



Come indicato nel presente documento, il Governo attuale – e anche quello precedente – hanno operato positivamente per portare innovazione ed efficienza nella Pubblica Amministrazione italiana, ma ancora molti sono i passi da compiere ed i problemi da risolvere.

Le PA, infatti, considerano abitualmente l¿innovazione, soprattutto quella derivante dal settore ICT, come un mezzo per accelerare e migliorare certi processi interni, ma quasi mai come leva strategica per modificare/incidere sulla propria efficienza e sui propri servizi.

Ci&#242 trova riscontro in una serie di evidenze strutturali:

Che si assommano alle difficolt&#224 nel dialogo/nella cooperazione tra sistemi informativi (centrali e locali):

Per quanto riguarda la PAL si deve inoltre osservare:

&#091Fine 1a parte&#093


Per leggere la 2a parte dell”articolo:

Assinform: ´Le nostre proposte per l´Innovazione e la Competitivit&#224 del Sistema Paese´(clicca qui)

© 2005 Key4biz.it

Exit mobile version