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Sembra davvero essere giunta all’ultima puntata la telenovela che ha visto protagonista negli ultimi mesi l’operatore Usa MCI (ex Worldcom) al centro di un¿aspra battaglia all’ultima offerta tra Verizon e Qwest.
A spuntarla infine è stata proprio Verizon, che è riuscito a mettere le mani sull’ambita preda solo dopo aver alzato la sua offerta a 26 dollari per azione.
A nulla, dunque, sono valsi i tentativi di Qwest di convincere il board di MCI circa la validità della sua offerta, arrivata a 30 dollari per azione e l’operatore ha gettato la spugna: ¿¿non è più nell’interesse degli azionisti, dei clienti e degli impiegati continuare un processo che sembra essere sistematicamente sbilanciato in nostro sfavore¿, ha commentato l’azienda in un comunicato.
l’amarezza traspare dalle parole dei responsabili di Qwest, che accusano i rivali di aver falsato il gioco. ¿Accettando un¿offerta più bassa della nostra, senza neanche contattarci, non ci rimane che constatare che MCI è più interessata a piegarsi al volere di Verizon che a servire gli interessi dei suoi azionisti¿.
Dal 14 febbraio, data del primo accordo tra MCI e Verizon, Qwest ¿ quarto operatore del mercato Usa – non ha mai mollato la presa, alzando continuamente la posta per opporsi a un¿operazione che giudicava contraria al buon senso.
Il consiglio di amministrazione di MCI, tuttavia, non ha mai nascosto la sua preferenza per Verizon e aveva già accettato domenica l’ultima offerta di Verizon, pur inferiore a quella della rivale.
A giocare in favore di Verizon, oltre al volere dei clienti corporate, la solidità finanziaria del gruppo, primo operatore americano, che era partito da un¿offerta di 6,75 miliardi di dollari, di cui 5,3 miliardi in contanti e azioni oltre a un dividendo speciale di 4,50 dollari per azione.
Grazie al gioco al rialzo portato avanti da Qwest, Verizon dovrà invece sborsare 8,44 miliardi, una cifra comunque inferiore di 1,3 miliardi rispetto all’ultima offerta di Qwest ¿ 30 dollari ad azione – presentata il 21 aprile.
A questo punto, l’ultima parola passa agli azionisti del gruppo, chiamati ad avallare l’operazione in un¿assemblea generale ancora da fissare, e alle autorità di regolazione americane.
Il tutto, secondo gli analisti della Standard and Poors potrebbe prendere anche un anno, mentre l’agenzia mantiene una prospettiva negativa sul rating di Verizon e c’è chi prevede un ricorso degli azionisti MCI nei confronti del Consiglio di amministrazione dell’azienda.
Per MCI, in via di ripresa dopo l’uscita dal fallimento e da uno dei più gravi scandali finanziari della storia americana, una rottura dell’accordo di principio con Verizon potrebbe costare caro: almeno 250 milioni di dollari tra indennità e rimborsi vari, mentre per Qwest l’acquisto di MCI avrebbe significato riuscire a restare in una buona posizione in un mercato sempre più consolidato.
Si apre dunque ancora una nuova fase sul mercato tlc Usa, dopo che ¿ lo scorso febbraio ¿ SBC ha acquisito AT&T per 16 miliardi di dollari e tenta ora di insidiare la leadership di Verizon in termini di fatturato cumulato.
MCI ha dalla sua una forte presenza sul mercato corporate: tra i suoi clienti almeno 286 multinazionali, nonché contratti con 75 agenzie governative tra cui il ministero della Difesa.
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