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Caso Microsoft: la Corte di Giustizia autorizza i 5 big dell’hi-tech a sostenere la Commissione Ue

Europa



La Corte di Giustizia europea ha autorizzato il comitato ECIS (European Committee for Interoperable Systems), che raggruppa IBM, Oracle, Nokia, Red Hat e RealNetworks, a sostenere la Commissione Ue nel processo che presto l’opporrà al gigante informatico Microsoft. La conferma della notizia è arrivata dal giudice relatore del dossier Hubert Legal.

 

In una lettera inviata venerdì, la Corte ha notificato a ECIS d’aver accolto la richiesta a intervenire accanto all’esecutivo Ue nel processo antitrust contro il colosso informatico di Bill Gates.

La Commissione guadagna così, un forte appoggio, dopo aver preso, l’autunno scorso, due supporter di grosso calibro.

 

A inizio novembre, la società software Novell e l’associazione professionale Computer and Communication Industry Association (CCIA), avevano, infatti, rinunciato alla procedura dopo aver concluso degli accordi finanziari con Microsoft. Sentendosi ingannata, Nokia aveva allora lasciato la CCIA. Il 17 dicembre è intervenuta l’ECIS, che si è schierata accanto alla Ue nel processo, con l’obiettivo di ottenere l’interoperabilità e contrastare il potere di Microsoft sul mercato informatico.

Allora il rappresentante legale, Thomas Vinje aveva riferito che ¿Dopo l’abbandono della CCIA, il termine ultimo per registrarsi presso la Corte di Giustizia era scaduto. Di conseguenza, l’ECIS ha chiesto alla Corte di fare un¿eccezione e accettare la sua richiesta¿.

 

La richiesta è stata accolta, sebbene con alcune limitazioni. Il giudice Legal ha precisato, ieri, che l’ECIS disporrà di diritti procedurali ridotti, visto che la richiesta non è stata indirizzata per tempo.

l’associazione di questi big dell’hi-tech avrà ¿diritto a intervenire alla procedura orale¿. Riceverà, quindi, il rapporto sull’udienza e potrà parteciparvi. 

Non potrà, però, sottoporre delle memorie scritte, come gli altri ricorrenti, salvo il caso in cui uno dei 5 giudici incaricati del dossier non decidesse di coinvolgere l’ECIS, ponendo una domanda per iscritto.

 

Nei giorni scorsi, la Commissione Ue ha rivolto un invito formale a Microsoft, perché rispetti le decisioni assunte dall’Antitrust europeo, minacciando di intraprendere in caso contrario ulteriori ¿passi formali¿ nei confronti del colosso Usa dell’informatica. Lo ha indicato Jonathan Todd, portavoce del Commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, osservando che nel caso in cui il colosso statunitense non si attenesse alle decisioni dell’esecutivo Ue, la Commissione “sarebbe obbligata a intraprendere passi formali per assicurarne il rispetto“.

“E’ passato più di un anno dalla nostra decisione – ha indicato Todd – e non possiamo dire che Microsoft l’abbia pienamente rispettata”. In particolare il portavoce ha indicato che Bruxelles non è soddisfatta “per quanto riguarda l’interoperabilità e l’adozione di rimedi per far sì che sia disponibile una versione di Windows senza Media Player”.

 

Nel marzo 2004, Bruxelles ha condannato Microsoft per violazione delle norme antitrust. Oltre a una multa record da 497 milioni di euro, la Commissione ha imposto al gigante di commercializzare una versione di Windows senza Media Player, il software per la lettura dei file audio-video.

La Ue ha inoltre ha costretto Microsoft a rendere pubbliche le informazioni necessarie per assicurare l’interoperabilità tra il sistema operativo Windows e i prodotti concorrenti.

Nel giugno scorso, Microsoft ha fatto appello alla Corte di Giustizia europea contro questa sentenza. Il giudice Legal ha dichiarato che l’udienza dovrebbe essere fissata nei prossimi mesi, sicuramente prima della fine dell’anno, e per la metà del 2006 il caso dovrebbe essere chiuso.

 

 

Raffaella Natale

 

Per ulteriori approfondimenti, consulta:

 

Archivio delle news sul caso antitrust Microsoft-Ue

 

 

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