Italia
Presentata questa mattina a Palazzo Chigi la campagna di comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri contro la pirateria multimediale.
A tre giorni dall¿entrata in vigore del decreto sul coordinamento degli interventi a tutela del diritto d”autore e contro la pirateria digitale, ecco che arrivano una serie di iniziative istituzionali che mirano a contrastare uno dei più diffusi crimini dell¿era di Internet. Si tratta di un nuovo spot televisivo e radiofonico, una campagna stampa e una rivista per gli addetti ai lavori, Crimes & Computers, che hanno l¿obiettivo di fermare la pirateria.
La campagna è stata presentata in una conferenza stampa a Palazzo Chigi da Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza, e Mauro Masi segretario generale, con la partecipazione dei rappresentanti delle industrie del settore e degli autori, tra cui anche l¿autore musicale Mogol. All¿incontro è intervenuta anche la Siae e Univiedo, l”associazione italiana dell”editoria audiovisiva, aderente a Confindustria.
Bonaiuti e Masi hanno commentato come la riproduzione e il commercio non autorizzato di musica, film, software e letteratura, complice Internet, abbiano assunto contorni dimensionali notevoli, le stime parlano di 1,1-1,3 miliardi di euro l”anno.
¿Una cifra – ha fatto notare Bonaiuti – che purtroppo pone l”Italia nel ristretto gruppo di Paesi industrializzati in cui il fenomeno è più marcato¿, nonostante gli sforzi delle forze dell”ordine italiane.
Da qui la necessità di lanciare una campagna di comunicazione contro la pirateria multimediale, per sensibilizzare l”opinione pubblica sul fatto che essa costituisca comunque un crimine contro il diritto d¿autore.
Bonaiuti ha provato a individuare le cause del fenomeno. Il sottosegretario ritiene che uno dei motivi fondamentali sia la mancanza di una norma chiara e specifica che tuteli i diritti d”autore su Internet. ¿Questo vuoto legislativo – ha aggiunto Bonaiuti – in Italia si associa alla percezione ampia e diffusa nell”opinione pubblica che la pirateria sia un reato minore o addirittura non sia neanche un reato”.
“Ogni anno ¿ dice ancora il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – il mercato della pirateria muove ben 2.500 miliardi delle vecchie lire.”
Masi ha sottolineato che ¿Non si vuole la criminalizzazione di Internet, che è una grande opportunità, ma certamente senza regole adeguata diventa un rischio¿.
Per il segretario generale il problema da risolvere riguarda l”aspetto economico della norma, su cui ¿il dibattito è molto acceso¿. Oggi, ha ricordato Masi, capire “come, quanto e a chi” si paga il copyright è un tema centrale per l”economia mondiale.
Masi ha evidenziato che una legislazione contro la pirateria attraverso Internet, ¿è un tema difficile e non può che essere discusso nell”ambito della cooperazione internazionale a cui l”Italia partecipa. Si tratta di un dibattito internazionale che coinvolge anche l”Onu e la Banca Mondiale””. Ma è un passaggio necessario per stabilire una linea di confine tra un”opportunità e un crimine, ¿e questo è il rispetto della legge”, ha detto Masi.
Purtroppo, ha aggiunto, ¿qualunque smagliatura nel raggio di azione delle leggi – come insegnano i tentativi di chiudere siti pedo-pornografici che non fanno che migrare su server sempre diversi – rende ancora assai complicata una vera regolamentazione¿.
Gli operatori del settore presenti ha espresso la loro condivisione per la campagna lanciata dalla Presidenza del Consiglio e la loro preoccupazione di fronte l¿avanzata di questo crimine. Il presidente di Univideo, Davide Rossi, ha dato la ¿grande disponibilità, anche da parte di Confindustria, a collaborare su questi temi¿.
Grande partecipazione anche da parte di Mogol, che ha esordito dicendo: ¿Credo che qualsiasi governo abbia il dovere di difendere la cultura popolare. Il nostro Paese potrebbe diventare iniziatore di un discorso internazionale¿. L¿autore ha voluto sottolineare come che la pirateria multimediale sia ¿un problema enorme e pericoloso¿, perché, come ha spiegato, ¿la fine del diritto l”autore è la fine della creatività. Non si tratta di difendere soltanto gli autori, che ormai sono pochi, ma anche la cultura popolare di cui soprattutto i giovani sono percettori¿.
Mogol ha poi proposto al governo la costituzione di un comitato interparlamentare per la tutela del diritto d”autore.
Di crimine ha parlato Gianni Profita, direttore generale della Siae, soprattutto un “grave danno all”industria dei contenuti (che) rischia di morire“.
La campagna contro la pirateria multimediale è stata ideata per sensibilizzare i cittadini nei confronti dell”illegalità dell”acquisto o della masterizzazione di filmati o musica coperti da diritti d”autore.
I prodotti, per i quali la Presidenza del Consiglio ha messo all”asta 131.000 euro, sono stati realizzati dall”agenzia di pubblicità Bates.
Lo spot televisivo, presentato nel corso della conferenza stampa, ha come testimonial il popolare attore-scrittore Giorgio Faletti, che viene per l”occasione “bersagliato” da Cd, Dvd e fotocopie espulsi da un Pc.
Una voce fuori campo dice: ¿La pirateria multimediale è un crimine¿, e Faletti aggiunge ¿Stanne fuori¿.
La presentazione del filmato è stata anche l”occasione, per Masi, di presentare la nuova rivista Crimes & Computer del dipartimento da lui presieduto, che affronta tutte le tematiche legate al crimine informatico.
Si tratta di un quadrimestrale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, diretto da Masi e curato da Salvatore Lo Giudice che, nel primo numero, propone un intervento su: “Diritti, delitti e tecnologie: la diffamazione a mezzo Internet“.
Sempre nel primo numero, vengono proposte riflessioni sui temi del ¿Terrorismo islamico e il Web”, curato da Stefano Dambruoso e un saggio sulla ¿Porno-pedofilia informatica¿, realizzato da Antonio Leonardo Tanga. La rivista propone anche un intervento di Giulio Mogol che, sfruttando la fantasia, e in polemica con i legislatori italiani, racconta il dramma delle vittime “del cancro che insidia il diritto di proprietà” in un ipotetico 2032.
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