Italia
Sviluppo, regolazione, tecnologie: quale futuro per l¿industria delle tlc?
A questa domanda hanno cercato di rispondere gli intervenuti al IV Forum Annuale delle Telecomunicazioni, tenutosi a Roma e organizzato da Business International– la nota società di informazione, formazione e consulenza manageriale collegata al gruppo The Economist – nell”ambito delle Economist Conferences.
Presenti i rappresentanti dell¿industria, degli operatori, delle istituzioni, in una giornata densa di spunti e di riflessioni, che cade in un clima quanto mai di transizione. Con un governo, cioè, appena formato, e un nuovo ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, che ha voluto portare ai lavori il proprio saluto intervenendo nella sua prima uscita pubblica. Con una Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni che è senza presidente e con Consiglio in via di ridefinizione. Poi, la crisi di governo, che ha bloccato tutto, staccando la corrente alle attività del regolatore. ¿Perché la nostra è una struttura che non può andare avanti da sé¿, ha commentato Maria Pia Caruso, ¿ha bisogno di un nuovo Consiglio¿. Un clima di novità, anche, come la nomina a Capo di Gabinetto del ministro Landolfi di Guido Salerno, già Direttore generale della Fondazione Bordoni (incarico che manterrà) e membro dell”Advisory Board di Key4biz, avvenuta il giorni prima e annunciata proprio nel corso dei lavori del Forum.
Il neo ministro Mario Landolfi non accetta l¿ipotesi che questo governo sia un governo di transizione. ¿Ho un anno davanti¿, ha affermato, ¿poco, molto? Non lo so. Questo governo lavorerà per la fine della legislatura, ma anche per un dopo. Con il respiro lungo di chi deve progettare¿. Commentando il suo insediamento a Largo Brazzà, Landolfi ha risposto a quanti considerano il ministero delle Comunicazioni un ministero ¿tecnico¿, dove ¿si parla per sigle… ed è difficile fare politica¿. Invece, ha ribattuto Landolfi, ¿ il nostro è un ministero che ha obiettivi essenzialmente politici¿.
Rispondendo a chi gli chiedeva quali problemi avrebbe dovuto affrontare, il ministro Landolfi ha affermato ¿Quali problemi? Non ne abbiamo, nessuna ¿rogna¿ da risolvere, per esser chiari. Abbiamo invece degli obiettivi: la diffusione delle nuove tecnologie, come la tv digitale terrestre. Ma soprattutto la necessità di evitare che vi sia una parte d¿Italia che abbia uno sviluppo pronunciato e un¿altra no.¿
Fase di generale transizione anche per il professor Sandro Frova, Ordinario di Finanza Aziendale alla Bocconi di Milano e membro dell¿Advisory Board di Key4biz. ¿Stanno cambiando gli interlocutori istituzionali. C¿è discontinuità questo può essere un rischio o una opportunità ¿ ha sottolineato Frova¿. 2005, anno di svolta? ¿No ¿ ha risposto Frova ¿ se visto in termini di business. Sì, se saranno tagliati i nodi gordiani che incombono su questo business¿.
E allora vediamoli, questi nodi.
Lo stesso Frova li ha elencati, all¿interno dei sei punti nei quali ha suddiviso il suo intervento al Forum. ¿Quali modelli di concorrenza?¿, si è chiesto. ¿Nel fisso il nodo è l¿accesso. L¿Unione Europea non ha visto mai bene la separazione strutturale. ma più passa il tempo, più il consolidamento di chi ha l¿accesso si radica¿, ha sottolineato. Negli altri punti del suo intervento, Frova ha toccato i temi della convergenza: ¿Di convergenza si parla dalla prima metà degli anni ¿90. Dieci anni ci hanno fatto capire che la convergenza è difficile da fare e da vendere. Finalmente, la convergenza può irrompere sul mercato, con modelli che ancora non sappiamo valutare¿.
Frova ha poi snocciolato e commentato i dati Assinform. Mercato tlc oltre i 42 miliardi di euro, con la telefonia mobile che mostra un maggiore dinamismo rispetto alla fissa. ¿I tassi di crescita della telefonia mobile sono estremamente soddisfacenti¿, ha affermato Frova, ¿il valore ha raggiunto i 17 miliardi di euro, con una crescita elevata nel 2002-2003. Una fetta importante va ai servizi Vas, tra i quali ci sono gli sms e le suonerie¿.
Frova ha poi ricordato il considerevole successo della telefonia mobile in Italia: 63 milioni di carte sim, per 42 milioni di utenti. ¿Cosa che attesta il fenomeno delle multi-Sim¿, ha aggiunto. La penetrazione effettiva è giunta al 75%. Concludendo il suo intervento, ha affermato ¿mi sembra che siamo tornati alla situazione di 10 anni fa; la regolazione è centrale e nodale; le scelte delle istituzioni determineranno il futuro di questo settore¿.
Siamo davvero tornati indietro di dieci anni? ¿Certo c¿è un nuovo nodo di regolazione¿, ha fatto eco Maria Pia Caruso, ¿ma dieci anni fa c¿era la sola voce. Oggi c¿è la sfida della convergenza, c¿è una riorganizzazione interna agli Olo e all¿Autorità¿. Per Maria Pia Caruso, oggi ¿l¿Autorità ha davanti a sé nuove sfide; deve stabilire nuove regole e valutarne l¿impatto sul settore¿.
Nuove sfide, nuovi modelli. Già prima degli interventi di Sandro Frova e Maria Pia Caruso, il presidente della Commissione Economia Digitale di Confindustria,Franco Arzano, aveva ricordato: ¿Il mercato delle tlc sta introducendo nuovi modelli di business, spostamenti nella catena del valore dei rispettivi attori¿. Insomma, un mercato che cambia, che si evolve, che non si lascia capire facilmente. Un mercato fatto di infrastrutture ma che ha bisogno anche di contenuti. ¿Oggi c¿è una elevata disponibilità di infrastrutture di rete¿, ha precisato Arzano, ¿c¿è la larga banda, la tv digitale terrestre, il satellite. Mentre i contenuti sono sempre gli stessi. Gli operatori sono tentati di diventare produttori di contenuti? I contenuti online oggi sono appena il 3% di quelli off line, ma si sta andando verso una inversione di queste posizioni¿.
Ma come si fa a trasformare le innovazioni tecnologiche in opportunità di business? A questo interrogativo hanno risposto i rappresentanti di due operatori mobili, Tim e Wind. ¿Il punto chiave per il successo delle nuove offerte è la facilità¿, ha dichiarato Fabrizio Gorietti, Responsabile Marketing Business di Tim. ¿Oggi il bisogno primario delle aziende è l¿email in mobilità. Ma i costi devono essere certi e contenuti, ci vogliono tariffe flat o a forfait¿.
Secondo Maximo Ibarra, Direttore Marketing Mobile di Wind, l¿innovazione deve ancora sostenere le necessità di base. ¿I principali driver di sviluppo sono l¿email e il messagging¿, ha sottolineato. ¿Le condizioni per lo sviluppo ¿ ha aggiunto Ibarra ¿ sono: semplificare, comunicare, integrare¿.
Uno dei principali cavalli di battaglia delle nuove offerte di comunicazione è naturalmente la telefonia 3G. Del mercato dell¿Umts in Europa e in Italia e delle prospettive di sviluppo ha parlato al Forum Enrico Salvatori, Vice President Europe Operations di Qualcomm. ¿Il mercato Umts è ormai maturo. Gli operatori hanno lanciato le reti, i terminali ci sono, la copertura sta maturando¿, ha evidenziato Salvatori. ¿Gli utenti di H3G hanno raggiunto quota 8 milioni in Europa¿, ha aggiunto, ¿e nel 2005 ci saranno nel vecchio continente 20 milioni di terminali Umts¿.
Dei nuovi ¿motori di crescita¿ per le comunicazioni mobili hanno discusso i protagonisti della 3G in Italia in una tavola rotonda. Per Dina Ravera, Chief Operating Officer di 3 Mobile Video Company, ¿in questa fase di transizione tra 2G e 3G occorre che le istituzioni aiutino il mercato¿. Per
Marco Bragadin, Director Product & Proposition di Vodafone Italia, ¿esistono ancora barriere alla crescita del mercato 3G che andrebbero rimosse¿. Parlando dei contenuti digitali, Fabio Rimassa, Direttore editoriale di 3 Mobile Video Company ha affermato che, in questo settore, ¿gli operatori mobili, tutti, sono più avanti degli operatori del digitale terrestre o del satellite¿.
Il neo capo di Gabinetto delle Comunicazioni, Guido Salerno, ha posto l¿accento sul tema del digitale terrestre. ¿L¿esperimento di creare interattività sulla DTT sta dando i primi frutti. Hanno cominciato a offrire i loro servizi le banche, ma anche la P.A., che vuole essere presente fra i cittadini¿. Ma non ci sono solo luci, in questo mercato, ci sono anche ¿note dolenti¿, come gli investimenti in ICT. ¿Sono convinto che abbiamo un problema strutturale ¿, ha proseguito Salerno, ¿Oggi il mondo dell¿ICT continua a prospettare soluzioni in modo disordinato a un pubblico che non sa integrare. L¿Italia è pronta a inglobare le tecnologie, ma devono essere pronte, solo da installare. E¿ facile riempire un¿azienda di Cpu, di driver… Ma è difficile far funzionare tutto…¿.
Entrando nel dettaglio della composizione del mercato delle tlc, Claudio Campanini, Vice President di A.T. Kearney, ha parlato di quattro terreni di confronto: il Voip, le nuove tecnologie di accesso (come il Wi-Fi), l¿ampliamento della banda disponibile sul broadband, la commodizzazione della connettività. ¿La telco del futuro ¿ ha spiegato Campanini ¿ sarà completamente integrata, al 100% larga banda, operante in un mercato stagnante o in crescita moderata¿.
Massimo Coronaro, Technology Officer ¿ Network Division di Telecom Italia–Tim, ha spiegato il perché del ritardo dell¿operatore dominante nel colmare il digital divide: ¿Oggi in Italia abbiamo una copertura dell¿Adsl dell¿85%. Ci sono ancora zone scoperte, perché abbiamo un numero di centrali molto elevato, quindi l¿ultimo miglio è breve. Questo comporta la possibilità di fornire accessi Adsl a tutti, tecnicamente, ma anche investimenti ingenti per ammodernare la rete¿. Quanto alle scelte strategiche, Coronaro ha spiegato che Telecom Italia da tempo è indirizzata verso la tecnologia Ip.
La seconda tavola rotonda della giornata è stata aperta dall¿intervento di Pietro Varaldo, Direttore generale di Federcomin, che ha citato i dati sul mercato delle tlc del Rapporto Eito. ¿Nel 2005 ¿ ha detto Varaldo ¿ si attende in Italia una crescita pari al 4,4%, la più elevata fra i maggiori Paesi europei, a fronte di un andamento medio europeo del 3,3%. La ripresa è però insoddisfacente per l¿informatica¿. In Europa, ha precisato il Direttore generale di Federcomin, ¿tra il 1995 e il 200 l¿aumento di produttività dovuto alle tecnologie dell¿informazione è stato del 40%¿. Varaldo ha anche citato il recente rapporto sui contenuti digitali presentato da Federcomin, evidenziando come ¿il mercato dell¿e-Content cresce a due cifre ed è oggi una realtà composita nella quale rientrano sia operatori provenienti dall¿industria tradizionale dei contenuti, sia attori che operano in settori dell¿ICT e che sempre più spesso allargano i confini di questo settore diversificando la propria attività con l¿offerta di contenuti digitali¿. Gi operatori che diventano editori? La domanda ritorna.
La tavola rotonda è quindi proseguita con l¿intervento di Livio Zoffoli, presidente del Cnipa, che ha toccato il tema dell¿innovazione nella pubblica amministrazione. ¿Le realtà locali sono state capaci di esprimere una progettualità molto forte¿, ha notato Zoffoli ,¿anche se non tutte. I servizi resi disponibili sono però via via crescenti. Potremmo dare un voto superiore alla sufficienza¿. Il presidente del Cnipa ha poi ricordato l¿approvazione della legge che ha istituito il Sistema Pubblico della Connettività, erede della Rupa (Rete unitaria della pubblica amministrazione). Ora, ha detto Zoffoli, ci attendiamo che ¿i costi scendano, oggi sono ancora troppo elevati. Oggi si amplia la banda a costi invariati, nel futuro dobbiamo pensare a una discesa dei prezzi¿. Zoffoli ha poi proseguito: ¿Si dice che il Sistema Italia è lento, fermo. In realtà, siamo in una fase di transizione. Il nostro Paese è all¿avanguardia in questa trasformazione. Basti pensare alla posta elettronica certificata. Finalmente, dopo tanti anni di attesa, c¿è una legge, anche se stiamo ancora aspettando la ¿benedizione¿ della Ue¿.
Francesco Chirichigno, presidente di Infratel, si è soffermato sul problema del digital divide, che la società da lui presieduta dovrà cercare di colmare. ¿I provvedimenti presi dal governo hanno determinato un rapido sviluppo delle connessioni veloci, ma questo ha avuto il risultato di acuire, anziché diminuire, il divario fra chi è servito dall¿Adsl e chi no¿. Oltre a portare le connessioni broadband ovunque in Italia, per Chirichigno occorre aiutare le piccole e medie imprese a saperla utilizzare, altrimenti, ¿resta una infrastruttura creata per correre come una Ferrari, ma che viaggia come una macchina economica e poco veloce¿.
Pierfrancesco Di Giuseppe, Amministratore delegato di Nortel, ha illustrato la significativa trasformazione che ha subito l¿azienda canadese, presente in Italia da 20 anni. ¿Nortel oggi non è più un¿azienda manifatturiera, abbiamo passato tutte le attività di produzione in outsourcing, in Cina o in altri paesi asiatici. Oggi siamo essenzialmente una software house. Ciononostante continuiamo a investire molto; negli ultimi anni abbiamo investito circa il 20% del nostro fatturato, in aree chiave come la comunicazione multimediale e la sicurezza delle reti¿.
All¿ultima sessione del Forum è intervenuto Antonio Martini, del Ministero delle Attività Produttive, Gestione interventi per l¿innovazione tecnologica. Martini ha illustrato il contesto di riferimento all¿interno del quale si sta muovendo l¿azione del governo a sostegno dell¿innovazione. ¿Di fronte all¿opzione posta dalla Commissione europea, tra una disciplina ad hoc per gli aiuti all¿innovazione oppure il sostegno dell¿innovazione nell¿ambito delle discipline esistenti, si ritiene preferibile l¿adozione di un inquadramento specifico per gli aiuti di Stato all¿innovazione¿.
Pierluigi Sandonnini
Atti del Forum – Presentazione intervento di:
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