Europa
I deputati spagnoli hanno adottato ieri il controverso disegno di legge sulla Tv digitale terrestre (TDT), che consentirà a tutti gli operatori della Tv analogica, senza alcuni limite di numero, di trasmettere in chiaro.
Secondo queste nuove disposizioni, che adesso dovranno ottenere il voto del Senato, l¿emittente CanalPlus potrà trasmettere in chiaro.
Sogecable è azionista di maggioranza di CanalPlus, ma una grossa quota (23,70%) è controllata dal primo gruppo editoriale spagnolo, Prisa, molto vicino alle posizioni del governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero.
Situazione questa, che ha sollevato diverse polemiche da parte dell¿opposizione politica e di diversi editori che hanno cercato di fare abortire questo disegno di legge, accusando il governo di favorire il gruppo Prisa.
La notizia dell¿approvazione del Ddl ha determinato ieri un brusco calo delle azioni dei canali televisivi Telecinco e Antena3, che hanno chiuso al ribasso.
Telecinco ha perso il 2,99% a 17,52 euro e Antena 3 il 4,42% a 15,05 euro. Sogecable è invece salita dello 0,35% a 28,80 euro, ma Prisa ha ceduto l¿1,48% a 14,66 euro.
Lo scorso 22 febbraio, CanalPlus ha ufficialmente depositato una richiesta al governo spagnolo per trasmettere in chiaro. La cosa non è piaciuta a Telecinco e Antena3 che da subito hanno minacciato un ricorso, qualora si sarebbe deciso di modificare la licenza concessa nel 1989 a CanalPlus.
E sembra proprio che con questo disegno di legge, approvato ieri dai deputati spagnoli, la payTv ottenga quanto richiesto.
Le due Tv commerciali non sono da sole in questa battaglia. Gabriel Elorriaga (Partito Popolare) aveva già avvertito che il proprio gruppo parlamentare si sarebbe opposto a qualsiasi intervento di modifica della licenza a CanalPlus.
Sulla stessa linea i dirigenti dei grandi gruppi editoriali spagnoli, tranne naturalmente Prisa, che hanno espresso le proprie inquietudini in un comunicato congiunto, nel quale hanno chiesto regole certe per il mercato televisivo e accusato di favoritismo il governo socialista del premier Zapatero.
Chiaro il riferimento al primo gruppo editoriale del mercato spagnolo, Prisa, detenuto dal magnate della stampa Jesus de Polanco.
Nella nota i responsabili di Recoletos, Antena3, Telecinco, El Mundo, Onda Cero, e Vocento, hanno chiesto all¿esecutivo ¿un chiarimento urgente sui progetti¿ futuri per il mercato audiovisivo.
¿Fino a oggi, il governo non ha smentito in modo ufficiale di voler autorizzare CanalPlus a trasmettere in chiaro¿, sollevando forti dubbi che, come si chiede nel comunicato, ¿¿devono essere dissolti in breve tempo, se si vuole evitare che le decisioni del governo siano tacciate di favoritismo verso un gruppo in particolare¿.
I gruppi editoriali ritengono che il processo in atto di riforma del sistema televisivo analogico non farà altro che ritardare il passaggio alla televisione digitale terrestre, di cui ha bisogno la Spagna per mettersi in linea con gli altri Paesi europei, tenuto anche conto del documento che la Ue renderà a maggio e che stabilirà una deadline per tutti i Paesi membri.
Prisa e il gruppo Godo hanno, invece, sottolineato che aprire il mercato a un maggior numero di operatori televisivi permetterà di rendere un miglior servizio ai telespettatori, con maggiore beneficio per il settore della comunicazione.
In una nota separata, Prisa e Godo hanno evidenziato che indipendentemente dal fatto di sapere chi saranno questi nuovi operatori, l¿apertura del mercato garantirà un maggior pluralismo dell¿informazione e una maggiore competenza delle aziende, degli inserzionisti, dei produttori cinematografici, dei format televisivi, e degli altri attori del settore.
Il governo spagnolo ha già approvato un disegno di legge per lo sviluppo della TDT in Spagna, il cui obiettivo è di anticipare al 2010 la data di spegnimento del segnale analogico, che precedentemente era fissata a 2012.
Con il voto di ieri è stato levato il limite del numero di operatori della televisione analogica che potranno trasmettere in chiaro.
Secondo la più accreditata stampa europea, una simile decisione da parte del governo Zapatero avrebbe delle conseguenze dirette per Telecinco (detenuta da Vocento e Mediaset) e per Antena3 (azionista di maggioranza Planeta) che vedrebbero ridurre le loro entrate pubblicitarie. Telecinco, poi, vanta un¿ampia fetta di audience. Possiamo tranquillamente dire che fino a oggi le due emittenti commerciali hanno reso molto difficile la vita alla Tv pubblica spagnola, per cui l¿arrivo sul mercato di altre Tv in chiaro crea preoccupazione.
Inoltre, pare il rapporto del Consiglio degli Esperti, che fissa le guidelines per riformare il mercato radiotelevisivo spagnolo, chieda al governo un aumento del 50% dei finanziamenti per la Tv pubblica e una riduzione della pubblicità. La Tv pubblica dovrebbe trasmettere solo 9 minuti di pubblicità per ogni ora programmazione, contro i 12 attuali. Un bel taglio!
Telecinco e Antena3 ritengono che CanalPlus, una volta in chiaro, beneficerebbe della pubblicità che TVE non può trasmettere, viste le chiare simpatie socialiste di Sogecable.
Da questo passaggio in chiaro, infatti, CanalPlus ha tutto da guadagnare. Le altre payTv hanno eroso la sua fetta di mercato e oggi conta solo su un pacchetto di 1,9 milioni di abbonati, registrando inoltre, un abbattimento dell¿audience, che è passata dal 2,4 del 2003, al 2,1% dello scorso anno.
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Mercato televisivo spagnolo: TDT e payTv, storia di uno strano rapporto
Mercato televisivo spagnolo: il governo Zapatero accusato di favoritismo
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