Hi-Tech: moneta troppo forte e concorrenza agguerrita mettono in crisi i colossi giapponesi

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Calo delle vendite, margini operativi fortemente ridotti, risultati netti in rosso: diversi grandi nomi dell¿elettronica giapponese, tra cui il gigante Sony, hanno pubblicato ieri bilanci profondamente segnati dagli effetti di una concorrenza feroce.

Se, per gli esercizi chiusi il 31 marzo scorso, resta sostenuta la domanda mondiale di televisori a schermo piatto e lettori Dvd, vi &#232 da evidenziare che quella di telefonini si &#232 rivelata debole, e quella di semiconduttori e altre componenti ha subito una flessione notevole nella seconda parte dell¿anno.

Allo stesso tempo, la volont&#224 di innovazione ha determinato un aumento degli investimenti nella ricerca, ma la concorrenza ha tirato i prezzi verso il basso.

A questo va ad aggiungersi che la forza dello yen rispetto al dollaro ha determinato un calo incredibili dell¿esportazione di prodotti giapponesi.

E sulla base di queste osservazioni, ieri, Sony, NEC, Fujitsu e Sanyo hanno pubblicato margini operativi poco gloriosi e Pioneer si &#232 posto sulla stessa linea.

E¿ vero che Sony ha registrato un utile netto quasi raddoppiato a 163,8 miliardi di yen (1,21 miliardi di euro), ma questa performance si spiega con elementi eccezionali sopravvenuti nel corso dell¿anno. Il fatturato del gigante dell¿elettronica si &#232 ripiegato del 4,5% a 7.159,62 miliardi di yen (53,27 miliardi di euro).

Sony che accarezzava la possibilit&#224 di raggiungere un margine operativo del 10% nel 2007, ha dovuto accontentarsi per il 2004-2005 di un piccolo 1,59%, abbandonando obbiettivi poco realistici, anche se Ryoji Chubachi, che il prossimo giugno diventer&#224 direttore generale del gruppo, non finisce di ribadire che quel 10% resta un punto d”arrivo.

Situazione molto simile per NEC, altro colosso dell¿elettronica e dell¿informatica. L¿utile netto &#232 balzato del 61,5%, ma unicamente grazie a elementi eccezionali che hanno mascherato mediocri performance commerciali, rivelate da un margine operativo amputato di pi&#249 di un punto rispetto allo scorso anno (2,70% contro 3,72%).

Il fatturato di NEC &#232 regredito dell¿1,1% a 4.855,1 miliardi di yen (36,124 miliardi di euro). ¿Questo si spiega principalmente per una riduzione significativa delle vendite di cellulari¿ mentre sono aumentati i costi per lo sviluppo, ha spiegato il gruppo in un comunicato, riconoscendo che anche la divisione semiconduttori aveva avuto alcuni problemi.

Fujitsu &#232 riuscita ad alzare leggermente il margine operativo a 3,36% contro il 3,15% dello scorso anno, per un fatturato stagnante a 4.762 miliardi di yen (35,431 miliardi di euro).

¿Le forti vendite sul segmento delle piattaforme informatiche hanno largamente compensato il declino delle entrate dei software e degli apparecchi elettronici¿, ha precisato il gruppo.

Altri due grandi nomi dell¿elettronica giapponese, Pioneer e Sanyo, hanno registrato perdite netti per l¿esercizio archiviato.

Pioneer, che ha visto ridurre il margine operativo a 0,35%, ha subito una perdita netta di 8,8 miliardi di yen (65,4 milioni di euro). L¿utile operativo &#232 crollato del 94,5%, nonostante un fatturato in crescita del 4,7% a 733,65 miliardi di yen (5,458 miliardi di euro).

Il gruppo, che ha spiegato queste cattive performance alla luce dell¿abbattimento dei prezzi al dettaglio conseguenza dell¿agguerrita concorrenza, ha promesso di rimettersi per la fine dell¿attuale esercizio grazie alla riduzione dei costi.

Sanyo Electric, infine, ha annunciato profonde ¿riforme strutturali¿ nel 2005 per sanare i propri conti, che risentono, come sottolinea la societ&#224, ¿di una concorrenza acutizzata nel campo dei prodotti digitali¿.

Raffaella Natale

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