Italia
Il punto sulla evoluzione della rete Mediaset è stato espresso da Federico Di Chio, Responsabile del digitale terrestre dell¿azienda televisiva. ¿Lo sviluppo procede rapidamente – ha affermato -, la nostra prima rete copre il 70% popolazione e stiamo lavorando alla seconda rete. La piattaforma sta crescendo, sul piano dell¿offerta. Stiamo lavorando su altri contenuti, oltre al calcio¿. Due i punti qualificanti di questa offerta, secondo Di Chio: la scelta ¿a la carte¿ e un posizionamento di prezzo popolare, ¿¿che consente di vivere questo tipo di pay tv non come una pay di serie B ma come arricchimento del modello gratuito. Credo che il pubblico viva questa offerta come la ciliegina sulla torta di un¿offerta gratuita, come testimonia il nostro canale per i bambini (Boing, ndr). Non è una slot machine¿ .
La scelta di Santa Margherita di Pula, località turistica in provincia di Cagliari, non è stata casuale. La Sardegna, insieme con la Valle d”Aosta, saranno le prime regioni italiane a spegnere il sistema analogico e a passare al digitale terrestre, almeno nelle aree principali, entro il 31 gennaio 2006, quasi un anno in anticipo rispetto alla data fissata per lo switch off a livello nazionale. La decisione è stata ufficializzata dai protocolli di intesa firmati dal ministro delle Comunicazioni Gasparri, dai presidenti della Regione Sardegna Renato Soru e della Valle d”Aosta Carlo Perrin e dal presidente dell”associazione DGTVi, Andrea Ambrogetti. ¿Queste intese – ha sottolineato Gasparri – dimostrano che non c¿è solo la volontà di non procrastinare il traguardo verso il digitale, semmai di anticiparlo¿. Ambrogetti ha parlato di ¿ momento storico¿. ¿Da domani – ha affermato il presidente di Dgtvi – inizia un lavoro importante, in vista di un obiettivo ambizioso. E¿ una novità che interessa circa 400mila famiglie e che richiede il massimo impegno, anche a livello di informazione: bisognerà spiegare a tutti che cosa succede e con quali modalità¿.
Sull¿iniziativa, l¿assessore regionale al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali della Val d¿Aosta, Aurelio Marguerettaz, ha affermato che ¿Sperimentare il Dtt e l¿integrazione delle reti e delle tecnologie di trasmissione e comunicazione per la Valle d” Aosta, dove, per la sua particolare morfologia, il segnale analogico non raggiunge ancora correttamente tutti i nostri villaggi, vuol dire aumentare il grado di democrazia e sviluppare il livello di partecipazione dei valdostani alla gestione della cosa pubblica¿. Per quanto riguarda la Valle d”Aosta, l”intesa prevede la collaborazione e l”impegno dei broadcaster nazionali e locali per realizzare e diffondere servizi di pubblica utilità in base a specifiche convenzioni; l”impegno a iniziative congiunte per attività di sperimentazione e ricerca finalizzate a superare il digital divide; la cooperazione con gli operatori di telefonia mobile in vista della ”mobile tv”; l”impegno a valutare la possibilità di incentivare la collaborazione transfrontaliera per la ripetizione di programmi trasmessi nei vari versanti alpini e la diffusione di servizi di pubblica utilità il monitoraggio sul territorio.
Per Renato Soru, la Regione Sardegna punta a sfruttare le grandi potenzialità offerte dalla nuova tecnologia per migliorare i servizi ai cittadini e, soprattutto, per consentire agli stessi di interagire con la Pubblica amministrazione. ¿Quello che ci apprestiamo a fare – ha spiegato il presidente della Regione Sardegna – è solo un passaggio tecnologico per veicolare le stesse informazioni istituzionali che oggi passano attraverso altri mezzi come la carta stampata e il sito internet e per migliorare i servizi della pubblica amministrazione. Non c”è la volontà di diventare un editore televisivo¿. Per la sperimentazione in Sardegna, il Ministero concederà nuove frequenze. ¿Ora che avremo tre frequenze – ha aggiunto – potremo sfruttare un tratto di banda e veicolare alcuni dati e servizi della Pubblica Amministrazione come quelli del tGovernment e delle informazioni ai cittadini accessibili finora solo sul web. Per quanto riguarda il canale televisivo potrebbero essere trasmessi i lavori del Consiglio regionale, i programmi di educazione e quelli strettamente culturali o quelli in lingua sarda, prodotti non dalla Regione, ma dagli operatori locali¿. Nella Regione sarda sarà attuata una forma di cofinanziamento Stato-Regione per garantire i decoder gratis alle famiglie meno abbienti, che sono circa il 10% della popolazione e per sviluppare servizi di tGovernment.
Prima Conferenza Nazionale sulla TDT: istituzioni e imprese a confronto – 1a parte
Pierluigi Sandonnini
Per ulteriori approfondimenti, consulta:
Archivio delle news sulla Tv digitale terrestre
© 2005 Key4biz.it