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Il rapporto tra le persone e il proprio cellulare, si sa, è sempre più stretto e morboso, tanto che alzi la mano chi non ha il terrore di perderlo, come e forse più delle chiavi di casa.
Non per questo però, non stupiscono i risultati di uno studio condotto dall¿agenzia pubblicitaria BBDO Worldwide che ha analizzato l¿atteggiamento dei telefonino-dipendenti e la loro relazione con l¿ onnisquillante gadget.
Tanto amato, che molti degli intervistati (il 14%) non hanno nascosto di aver risposto al telefonino mentre erano impegnati in incontri di tipo ¿sessuale¿.
Senza voler approfondire la reazione dell”eventuale partner a un simile atteggiamento, il telefoninorisulta comunque uno strumento molto utile anchenel corteggiamento, dal momento che il 52% degli intervistati ha riferito di aver ¿flirtato¿ usando il cellulare.
L¿indagine in questione ha preso in esame le risposte di 3.000 persone tra i 15 e i 35 anni in 15 Paesi ed è stata condotta con l¿obiettivo di meglio comprendere l¿attaccamento emotivo dei consumatori al proprio cellulare, ma anche per definire la trasformazione dei rapporti tra i consumatori e i marchi commerciali legati a questo mercato in pieno boom.
¿Le nuove tecnologie e i cellulari, in particolare, offrono alle aziende di intraprendere un rapporto molto più intenso e personale con i propri clienti¿, ha spiegato Valerie Accary, di BBDO Europe
In sostanza, quanto più un brand riesce a costruire una ”relazione” basata sul consenso, il rispetto, il dialogo e l¿offerta di contenuti di valore, tanto più i consumatori sono più propensi a difendere il ¿loro¿ marchio.
Il cellulare, inoltre,risulta essere un oggetto che contiene in sé intrinseche qualità di aggregatore culturale: sebbene infatti esistano differenze di approccio relative alle specifiche caratteristiche deidiversi Paesi analizzati, l¿intensità della relazione col proprio telefonino, il senso di privacy che permea questa relazione, e il livello di soddisfazione quando il brand fa bene sono aspetti che accomunano tutti gli utenti a prescindere dal luogo in cui essi vivono.
Dallo studio emergono anche altri particolari interessanti, come ad esempio che il 63% degli intervistati non presterebbe per nessun motivo il proprio cellulare, neanche a un amico e il 45% crede che il telefonino dica molto del proprietario, un po¿ come la macchina.
I risultati dell¿indagine hanno inoltre consentito di definire 10 ¿suggerimenti¿ per una comunicazione mobile davvero efficace:
Tutto ciò che circonda la telefonia mobile è personale. Chiedere permesso è essenziale.
I contenuti commerciali devono essere rilevanti a livello personale e aggiornati di continuo.
Aggiungere valore attraverso l¿intrattenimento è una priorità.
Il mezzo è interattivo, dunque il dialogo con i consumatori deve essere anticipato.
Le campagne legate al mobile funzionano meglio se integrate con altri media.
L¿etica innanzitutto. Trasparenza, consistenza e rispetto sono la chiave.
Le campagne che consentono ai consumatori di esprimere se stessi sono molto attraenti.
La comunicazione mobile è istantanea e i brand che operano in questo spazio devono rispettare questa realtà.
Mai aspettare troppo a lungo. I premi migliori andranno a quei marchi preparati all¿innovazione.
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