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Mediaset: chiuso il collocamento. Dove sarà investita l¿ingente somma? Arrivano già le prime indiscrezioni

Italia



E¿ stato chiuso questa mattina il collocamento di 197 milioni di azioni ordinarie Mediaset, pari al 16,68% del capitale sociale ceduto da Fininvest a 10,55 euro per azione. Lo ha reso noto la banca d”affari americana JP Morgan incaricata di seguire l¿operazione.

Il prezzo &#232 al di sotto della forchetta di 10,70-10,90 a cui la banca aveva inizialmente offerto i titoli sul mercato, secondo quanto riferito dagli analisti.

Si tratta di una mossa da oltre 2 miliardi di euro con cui Fininvest scende dal 50,9% al 34,3% del polo televisivo.

Fininvest fa sapere che il collocamento rientra ¿nella scelta strategica, avviata con la quotazione di Mediaset, di una apertura sempre maggiore al mercato”. In questo modo prosegue quel processo di apertura al mercato avviato dal gruppo di Cologno Monzese con la quotazione in Borsa del 1996. Questoil senso della operazione di riduzione della quota di controllo.“Con le risorse disponibili – prosegue la nota – Fininvest sar&#224 in condizione di azzerare le proprie passivit&#224 finanziarie e di poter contare su una rilevante liquidit&#224 da destinare a possibili nuovi investimenti”. “Al tempo stesso – conclude il comunicato – mantenendo la partecipazione diretta e indiretta di circa il 34,3%, Fininvest potr&#224 continuare ad assicurare a Mediaset la stabilit&#224 sia di un azionariato di riferimento, sia delle competenze manageriali”.

L¿operazione ha sollevato diverse polemiche e qualcuno ha visto delle motivazioni non strettamente economiche dietro questo collocamento.

C¿&#232 chi ha parlato di scelta legata al cattivo esito dell¿ultima consultazione elettorale per la maggioranza di centrodestra. La riduzione del controllo potrebbe in qualche modo attenuare le eterne dispute sul conflitto di interesse del premier Silvio Berlusconi.

Non &#232 di questo avviso il leader del centrosinistra, Romano Prodi, che parla di ¿mossa elettorale¿. La vendita di quote Mediaset non risolve il conflitto di interessi, dice Prodi, perch&#233 Silvio Berlusconi resta il proprietario. Si tratta di ¿un”operazione finanziaria e come tale va giudicata¿.

Per il responsabile economico dei Ds, Vincenzo Visco il premier ¿continua a perseguire i suoi interessi economici. Considerando infatti probabile la sconfitta elettorale, il presidente del Consiglio teme che nella prossima legislatura possa essere modificata la legge Gasparri, cosa che avrebbe una conseguenza immediata sul valore di mercato di Mediaset¿.

¿La cessione di una quota delle azioni di Mediaset da parte di Berlusconi non risolverebbe il problema del conflitto d”interessi e questo va detto chiaro e tondo agli italiani¿, afferma il coordinatore della segreteria politica dei Verdi, Paolo Cento. ¿Non mi pare che la cessione di quote Mediaset da parte di Berlusconi risolva il suo conflitto d”interessi che rimane intatto, un”anomalia nel contesto mondiale¿, conferma Franco Giordano, capogruppo Prc alla Camera. ¿L”annuncio di Berlusconi sulla cessione di quote Mediaset da parte di Fininvest ha poco a che fare con il problema della soluzione del conflitto d”interessi in vista delle prossime elezioni politiche. Pi&#249 prosaicamente Berlusconi continua a perseguire i suoi interessi economici¿, dice Vincenzo Visco, deputato dei Ds ed ex ministro dell”Economia. Pungente Luciano Violante, capogruppo Ds alla Camera: ¿Si vede che Berlusconi ha bisogno di un Po¿ di soldi per la sua campagna elettorale¿.

Dalla maggioranza, il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, giudica un fatto ¿estremamente positivo¿ la mossa di Berlusconi. ¿Nel momento in cui ¿ ha spiegato il ministro – si scende su una posizione che &#232 intorno al 30%, una quota comunque importante dell”attuale propriet&#224, c”&#232 una maggioranza che &#232 sul mercato e che quindi rende teoricamente contendibile questo gruppo¿.

La decisione di cedere alcune quote di Mediaset da parte di Silvio Berlusconi ¿ha un chiaro significato politico¿, dice Ignazio La Russa, vicepresidente vicario di AN. Certo, l”operazione ha un aspetto economico, ¿conoscendo Berlusconi – ha aggiunto La Russa – non credo che vada a regalare, ma dal punto di visto politico il significato &#232 di una minore presenza del premier in un settore in cui, a torto o a ragione, gli &#232 stato contestato di averne troppa. Molti, per anni, hanno sollecitato una risposta che ora &#232 arrivata. &#200 un buon segnale¿.

Spiegazioni chiaramente finanziarie arrivano dalle due societ&#224. ¿L”azionariato pi&#249 diffuso garantir&#224 alla societ&#224 – ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset – un ulteriore stimolo all”eccellenza e allo sviluppo, potendo contare su un team di manager a cui il mercato riconosce affidabilit&#224, continuit&#224 e capacit&#224 di conseguire risultati“.

Dalla sua, Marina Berlusconi, vicepresidente Fininvest, ha dichiarato: ¿La decisione che abbiamo adottato costituisce un”opportunit&#224 sia per Fininvest sia per Mediaset e conferma la nostra profonda attenzione al mercato, cos&#236 come al futuro delle attivit&#224 che rappresentano la nostra storia”.

Si sono detti soddisfatti anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e l¿amministratore delegato, Giuliano Adreani, i quali hanno evidenziato tra l”altro come nei primi quattro mesi dell”anno, da gennaio ad aprile, la crescita dei ricavi pubblicitari di Mediaset &#232 attesa intorno al 3-4%.

“Si tratta di un”operazione – commentano ancora Confalonieri e Adreani – che utilizza uno strumento di mercato per l”ulteriore ampliamento del flottante“.

Adesso gli analisti si interrogano su come la societ&#224 utilizzer&#224 la liquidit&#224 incassata. La holding parla di nuovi investimenti, senza, per&#242, aggiungere altro. Le ipotesi incalzano e si fanno gi&#224 i nomi di grosse societ&#224 italiane sulle quali investire l¿ingente somma: da Olimpia Telecom a RCS MediaGroup. Altra possibilit&#224, forse la pi&#249 conveniente per non avere guai con l¿Antitrust, &#232 quella di investimenti diversificati.

Giuseppe Giulietti, capogruppo dei Ds in Commissione di vigilanza, parla della possibilit&#224 che Fininvest decida di impiegare i capitali nella scalata al Corriere della Sera, ¿magari attraverso imprenditori immobiliari vicini a Berlusconi¿.

Ipotesi avvalorata dal fatto che ieri il premier Berlusconi ha pranzato con il direttore del Corsera, Paolo Mieli e ha cenato con il presidente di Fininvest e Mediaset, Fedele Confalonieri.

Raffaella Natale

Per ulteriori approfondimenti, leggi:

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