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Per l¿Italia sembra sempre più vicino e tangibile il passaggio alla TDT. Tuttavia, dopo l¿annuncio nei giorni scorsi dell¿imminente sperimentazione prevista in Sardegna dal 1° febbraio 2006, non sono mancatele polemicheda parte di alcuni player della Pay-per-View, primo fra tutti Sky.
¿Regalare decoder digitali, impedisce di fatto la reale concorrenza tra piattaforme ¿ ha commentato Tullio Camiglieri, direttore della comunicazione di Sky Italia. ¿Quello che ci sorprende è che ancora una volta il Governo decida di privilegiare una delle piattaforme italiane a danno delle altre. Crediamo profondamente nel libero mercato ma proprio perché ci crediamo siamo altrettanto convinti che il concetto più volte ribadito dall”Europa della neutralità tecnologica sia fondamentale nella prospettiva di poter mettere tutte le aziende nella condizione di poter competere ad armi pari”.
””La Regione ha già aiutato Sky a insediarsi in Sardegna ¿ ha replicato il governatore della Sardegna Renato Soru parlando con la stampa – senza con questo mettere in discussione la libera concorrenza. Lo sta facendo ancora e lo farà molto volentieri in futuro, aiutando l”impresa a investire in formazione, a far crescere un settore che può diventare importante””.
L¿annuncio della prossima sperimentazione è stato fatto a margine dell¿incontro fra il Presidente della Regione Renato Soru e il Sottosegretario del Ministero delle Telecomunicazioni Giancarlo Innocenzi, in preparazione della Prima Conferenza Nazionale sulla TV Digitale Terrestre dal titolo ¿2005 Televisione Digitale¿, che si terrà a Santa Margherita di Pula il 15 e 16 aprile.
Il progetto, estremamente articolato, sarà messo a punto nei prossimi giorni e sarà discusso anche nel corso della Conferenza promossa da DGTVi.
L”eventosarà un momento d¿incontro strategico per i protagonisti del settore eper tutti i soggetti politici ed industriali che prendono parte a questa rivoluzionaria impresa che è il passaggio al digitale terrestre.
Fra i partecipanti, è prevista la presenza del ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri, del direttore generale di Rai e Mediaset, rispettivamente Flavio Cattaneo ed Enrico Confalonieri, di Tarak Ben Ammar proprietario della piattaforma Dfree e del presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza Claudio Petruccioli.
Nell¿imminente Conferenza, quindi, saranno affrontati e discussi i termini specifici del progetto di sperimentazione in Sardegna che, secondo il programma, doterà le famiglie sarde di 500mila decoder già a partire dal 31 gennaio 2006. Inizialmente, i decoder distribuiti saranno 350mila e andranno a ¿coprire¿ il comprensorio delle province di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano. Dal 1° febbraio prossimo, il 70% della popolazione potrà quindi effettuare lo switch-off.
I broadcaster saranno obbligati a rendere disponibile una porzione della banda larga (circa il 40%) per soggetti terzi. All¿interno di tale quota, l¿amministrazione regionale potrà decidere di riservarsi lo spazio per un proprio canale audio-video e per altri di trasmissione dati.
¿Sono soddisfatto dell”andamento di questa sperimentazione ¿ aveva dichiarato il ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri a fine marzo, annunciando il coinvolgimento, in questa fase, di alcune aree da riconvertire integralmente al digitale terrestre, non prima di aver individuato ¿i territori più disponibili e anche tecnicamente più adatti¿.
In questa nuova fase,come ha confermato il sottosegretario Innocenzi al presidente della Regione, l¿investimento dello Stato sarà pari a 35 milioni di euro. Da parte sua, la giunta regionale sarda destinerà al progetto 10 milioni di euro (fondi CIPE).
¿Chiedo alle società private di non prescindere dal ruolo sociale delle imprese¿ – ha dichiarato il governatore della Sardegna Soru. ¿Decentrare, aprire un laboratorio in Sardegna per la Fondazione Bordoni e per Telecom, per la Rai o per Mediaset, è un contributo importante, in cambio del quale la Sardegna può accettare lo sforzo enorme di stanziare nel suo bilancio una somma per il digitale terrestre””.
Non solo. Fra le ragioni di questo passo importante Soru sottolinea quella di mercato: ¿Perché le imprese sarde che hanno la possibilità di partecipare alla sperimentazione del nuovo sistema nell¿Isola possano godere di un vantaggio competitivo in futuro, quando il digitale terrestre sarà esteso a tutto il territorio nazionale¿.
In pratica, l¿obiettivo del progetto è sì quello di creare un¿area-testinuna regione pilota, ma anche quello di incentivare larealizzazione di laboratori di ricerca, di stabilimenti per la costruzione di materiali e di centri di produzione.
Questo perché, come sottolineato da Soru, creare occupazione nel campo delle tecnologie è possibile, se non si perde il treno dell¿innovazione e si mettono le imprese in condizione di vantaggio competitivo, per essere pronti quando l¿intero scenario nazionale sarà segnato dal consolidamento del digitale terrestre.
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