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Time Warner e Comcast Corp hanno raggiunto un accordo di principio per rilevare Adelphia Communications, la notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, che cita fonti vicine al dossier.
Secondo il quotidiano finanziario, le due società americane di media sono disposte a versare 12 miliardi di dollari cash e 5,6 miliardi in azioni per una nuova società che sarà indipendente dalle divisioni del cavo di Adelphia e di Time Warner.
L¿offerta dei due colossi americani mette fuori gioco quella di Cablevision Systems, disposta a versare 16,5 miliardi di dollari in contanti, per mettere le mani sul quinto maggior operatore televisivo via cavo degli Stati Uniti, con 5,4 milioni di abbonati.
Si tratta di un¿importante operazione, questo spiega la discesa in campo di Time Warner, numero uno sul mercato mondiale dei media, e Comcast, leader del cavo in America, che modificherà il contesto generale del mercato dei servizi televisivi e telefonici, della banda larga, e creerà non pochi problemi agli attuali operatori telecom e satellitari che dovranno fare i conti con un nuovo player.
Al momento, i vertici di Time Warner, Comcast e Adelphia non hanno voluto rilasciare alcun commento sull¿operazione, continuando a seguire la politica dello stretto riserbo che ha caratterizzato tutta la fase delle trattative.
Time Warner e Comcast avevano depositato lo scorso febbraio l¿offerta congiunta d¿acquisto. Ma sulle negoziazioni si è sempre cercato di non far trapelare indiscrezioni.
Adelphia non si era, infatti, pronunciata sui potenziali acquirenti, preferendo il no comment sull¿offerta di Time Warner-Comcast e su quella ventilata da parte dei fondi di investimento Kohlberg Kravis Robert (KKR) e Providence Equity Partners.
L¿accordo, finalizzato dopo diverse settimane di frenetiche trattative, si chiuso su un prezzo superiore alle aspettative. Paul Jacobson, portavoce di Adelphia, in un comunicato dei giorni scorsi, aveva dichiarato che la società aveva fissato alla fine del primo trimestre il termine per annunciare le decisioni circa il futuro degli asset, precisando tuttavia che non si trattava di un termine ultimo.
Adelphia ha avviato la procedura fallimentare nel 2002. Gli investitori hanno perso miliardi di dollari per colpa dei fondatori del gruppo, la famiglia Rigas, accusata d¿aver sottratto ingenti quantità di denaro dai fondi della società per usi personali, insabbiando il tutto con false documentazioni.
La scorsa estate, John Rigas, fondatore di Adelphia, e suo figlio Timothy, ex Chief Financial Officer (CFO) della società, sono stati accusati di frode e cospirazione. Adesso sono in attesa che venga pronunciata la sentenza definitiva.
Prima che l¿accordo venga finalizzato, Adelphia dovrà risolvere le questioni legate allo scandalo contabile che, secondo il Wall Street Journal, potrebbero essere regolate con un accordo stragiudiziale.
Secondo il quotidiano, che cita fonti vicine al dossier, Adelphia sarebbe sul punto di accettare un pagamento di circa 725 milioni di dollari per chiudere l¿azione legale avviata dal Ministero di Giustizia e dall¿Autorità di Borsa (Security Exchange Commission).
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