Europa
Il Consiglio della concorrenza francese ha dato ragione agli operatori mobili virtuali (MVNO) e, stimando che le attuali condizioni di mercato non favoriscano la concorrenza, si è detto favorevole a un intervento dell¿Autorità di regolazione delle telecomunicazioni (ART).
Si tratta di una importante vittoria per gli operatori virtuali, quegli operatori che non possiedono una propria rete e offrono servizi tlc acquistando minuti di conversazione all¿ingrosso dagli incumbent.
Il Consiglio sottolinea prima di tutto che il mercato preso in considerazione ¿ quello dell¿accesso all¿ingrosso ¿ è un mercato appena nato e in piena evoluzione.
Solo all¿inizio del 2005, infatti, le negoziazioni tra gli operatori mobili e quelli virtuali si sono intensificate e hanno portato alla stipula di due accordi importanti: quello tra NRJ e M6 a febbraio e tra Cegetel e 9Telecom a marzo, mentre sono state annunciate altre contrattazioni per la commercializzazione di nuove offerte al dettaglio.
Esistono tuttavia, secondo il Consiglio, ¿diversi ostacoli a una concorrenza effettiva su questo mercato¿ dal momento che i MVNO non sono in grado, attualmente, ¿di competere con i tre maggiori operatori tlc francesi¿ (Orange, SFR e Bouygues Telecom).
In pratica, le condizioni del mercato all¿ingrosso non consentono di risolvere i problemi identificati sul mercato al dettaglio, dove la concorrenza è bloccata da diversi fattori tra cui: la difficoltà di attuare la portabilità del numero, la lunghezza dei ritardi medi di annullamento.
Il Consiglio rileva dunque che ¿I contratti MVNO limitano la libertà commerciale degli operatori virtuali e riducono la pressione concorrenziale che dovrebbero invece esercitare sugli operatori di rete sia perché questi contratti inquadrano strettamente la clientela accessibile ai MVNO; perché le tariffe all¿ingrosso non permettono di raggiungere alcuni segmenti di clientela; perché limitano le possibilità di competere sui prezzi e infine perché sono imposte delle limitazioni tecniche che rendono più difficile l¿attuazione di innovazioni come la convergenza fisso-mobile¿.
L¿attuale metodo tariffario, in sostanza,permette agli operatori virtuali di raggiungere determinate ¿nicchie¿ di mercato, ma impedisce loro di presentare offerte convenienti per alcuni tipi di prodotti e servizi di maggiore consumo e questo effetto ¿forbice¿ permette agli operatori di rete di evitare una concorrenza frontale.
E ancora, il fatto che i contratti siano siglati per tempi molto lunghi (fino a 9 anni) e siano corredati da clausole di esclusività, impedisce di fatto ai MVNO di esercitare una concorrenza reale sul mercato al dettaglio.
Il Consiglio sottolinea dunque il rischio potenziale di un¿influenza significativa di Orange, SFR e Bouygues Télécom sul mercato all¿ingrosso e si pronuncia in favore di una regolamentazione ex ante per prevenire questo rischio.
L¿ART, da canto suo, stima che sono in effetti presenti gli elementi costitutivi di una posizione dominante collettiva tra i tre maggiori operatori, il cui risultato sarebbe una ¿tacita collusione¿ tra questi ultimi.
È da dicembre 2004 che l¿ART cerca di imporre ai tre operatori ¿l¿obbligo di concedere ai MVNO il diritto di richieste d¿accesso ragionevoli¿, ma l¿esortazione non ha sortito alcun risultato di rilievo.
Secondo il Consiglio, imponendo agli operatori l¿obbligo creare condizioni di accesso ragionevoli, l¿ART garantirebbe ai MVNO la possibilità di esigere la revisione delle loro condizioni contrattuali a termine e di estendere il loro esercizio a una porzione rilevante di mercato.
E” necessario dunque unintervento dei poteri pubblici ¿sugli ostacoli identificati nel mercato al dettaglio in complemento a un¿azione regolatrice in quello all¿ingrosso¿.
L¿ART, aggiunge il Consiglio, dovrà inoltre vigilare per evitare l¿introduzione di nuove distorsioni alla concorrenza che favoriscano l¿emergere di un determinato player o che non tengano conto delle asimmetrie attualmente in essere sulle reti mobili.
Il ministro dell¿Industria, Patrick Devedjian, aveva dichiarato già a fine febbraio che entro l¿estate il governo avrebbe preso una decisione su importanti questioni quali la durata dei contratti di abbonamento, del loro annullamento e sulla portabilità del numero.
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