Europa
I nuovi canali francesi sulla Tv digitale terrestre (TDT) dovrebbero, almeno inizialmente, attirare pochi investimenti pubblicitari e caratterizzarsi per una debole produzione audiovisiva. Questa la riflessione a cui sono pervenuti stamani alcuni esperti dell¿audiovisivo francese, nell¿occasione di una conferenza sulla TDT organizzata da Media Institute, organismo di consulenza su comunicazione, media e marketing.
Intervenendo sull¿argomento, Michèle Cotta, presidente del raggruppamento Télévision gratuite pour tous e presidente del Consiglio di sorveglianza di ABSat, ha sottolineato il problema della ripartizione della torta pubblicitaria e ricorda che si è visto La Cinq ¿morire perché non riusciva a finanziarsi¿.
Cotta ha aggiunto che i nuovi canali privati non sono certi di riuscire a strappare quella piccola percentuale del mercato pubblicitario che gli consentirà di sopravvivere.
Jean d”Arthuys, presidente di M6 Thématique, ha evidenziato al momento vengono trasmessi 125 canali via cavo e via satellite e che questi si dividono solo il 5% del mercato pubblicitario e il 10% dell¿audience.
Aggiungendo che trascorrerà molto tempo prima che i canali della TDT riescano ad attirare gli investimenti della pubblicità. Per il momento sono ancora i canali tradizionali a farla da padrone.
Per quanto riguarda la produzione audiovisiva di ciascun canale, Cotta ha indicato che dipende strettamente da come procede l¿avvio e la copertura della TDT. Con gli attuali budget, ¿non si farà molta produzione propria, almeno per i primi anni¿. Sarà un¿occasione per ripensare alla produzione, ha commentato la Cotta.
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