Bloomsbury cerca di liberarsi dalla Pottermania, ma non troppo

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La casa editrice Bloomsbury ha detto basta ad Harry Potter. Dopo aver fatto grandi fortune con le storie del piccolo maghetto, ha deciso di ridurre la propria dipendenza dalla Pottermania. Pare infatti che le vendite per il 2004 siano rimaste stagnanti.

Per l¿anno finanziario appena chiuso, Bloomsbury ha registrato un utile, escluse le voci straordinarie, di 16,44 milioni di sterline (23,8 milioni di euro), in crescita del 6,9% rispetto all¿anno precedente, e un fatturato di 84,45 milioni, in aumento del solo 1,6%.

Il gruppo non precisa il montante delle vendite titolo per titolo, n&#233 per settore, ma sostiene che quelle dei libri per bambini sono in forte calo, si parla del 15% circa.

Il quinto volume della saga, Harry Potter and the Order of the Phoenix, &#232 stato pubblicato nel 2003 e per il sesto bisogner&#224 aspettare la prossima estate. Nel 2004 &#232 stata inoltre prodotta la versione economica del quinto volume, che non ha naturalmente reso come la vendita dell¿edizione classica.

Vie &#232 da ricordare per&#242 che grazie al successo di Harry Potter, Bloomsbury si &#232 allargata su altri mercati: ha rilevato alcune case editrici negli Stati Uniti e in Germania, cosa che gli ha permesso d¿essere presente sui primi tre mercati mondiali del libro.

L¿editore, inoltre, che &#232 stato l¿unico che ha accettato di pubblicare il primo libro di Joanne Kathleen Rowling, vuole rafforzare il proprio ruolo di talentscout.

Bloomsbury ha anche ottenuto un considerevole successo con il primo libro di un¿autrice sconosciuta, Susanna Clarke, Jonathan Strange and Mr Norrell.

Il libro &#232 stato un bestseller in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in Germania, e sono stati venduti i diritti per la traduzione in ben 31 lingue.

L¿autore ha venduto i diritti cinematografici del libro ai produttori del Signore degli Anelli.

E¿ soprattutto grazie a Jonathan Strange che, nel fatturato del gruppo, la percentuale dei libri per adulti &#232 passata dal 22% al 36% in un anno.

Per il 2006, Bloomsbury prevede un ¿significativo aumento¿ delle vendite, contando sull¿uscita, prevista per il 16 luglio, di Harry Potter and the Half-Blood Prince.

Le prenotazioni delle nuove avventure del giovane maghetto sono state superiori alle attese del gruppo, che ha quindi visto al rialzo le previsioni per il 2005.

Gli utili prestasse ¿non dovrebbero essere inferiori ai 20 milioni di sterline¿, ha precisato Bloomsbury, prevedendo anche una crescita del 22% rispetto al 2004.

Raffaella Natale

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