Europa
Sembrava essere caduto nel dimenticatoio, invece il Push to Talk è ancora vivo nei pensieri degli operatori che continuano a lavorare per rendere i telefonini sempre più simili a un walkie-talkie.
Siemens ed Ericsson, ad esempio, hanno appena annunciato la conclusione dei test di interoperabilità tra gli apparecchi della casa tedesca e le infrastrutture IMS della svedese.
Si tratta di un passaggio fondamentale in vista dell’adozione della tecnologia su larga scala, dal momento che ¿l’interoperabilità è vitale per una riuscita adozione del PTT sul mercato¿, come ha spiegato Clemens Joos, President Mobile Devices di Siemens Communications.
Attualmente, il costruttore tedesco offre già dei dispositivi abilitati al push to talk ¿ il CX70 e il C70 ¿ mentre almeno 10 nuovi modelli a supporto della tecnologia verranno lanciati sul mercato nel corso di quest¿anno.
Il push to talk è una forma di comunicazione a due direzioni che permette agli utenti d’intrattenere una chiamata immediata con uno o più ricevitori, in maniera analoga al walkie-talkie, semplicemente premendo un tasto sul proprio telefono. l’utente che riceve la trasmissione sente automaticamente la voce del chiamante senza dover rispondere alla chiamata.
La tecnologia, attualmente disponibile solo per gli utenti delle reti iDEN e CDMA ha già oltre 12 milioni di abbonati.
Con il suo avvento sulle reti GSM/GPRS, assicurano però gli operatori, il PTT si diffonderà a macchia d’olio: grazie alla funzione “always on” del GPRS e le funzioni “vivavoce” degli attuali telefonini, infatti, nessuno sforzo particolare è richiesto da parte del destinatario.
l’interesse del settore per l’applicazione – semplice, ma allo stesso tempo attraente e flessibile – è confermato dal fatto che già molti colossi della telefonia mobile hanno avviato collaborazioni volte a portare la tecnologia Push to talk over Cellular (PoC) sul mercato di massa.
Attualmente, la tecnologia è stata lanciata sul mercato britannico ¿ primo in Europa ¿ da Orange, la divisione mobile di France Telecom, dopo un periodo di prova durato nove mesi.
Secondo le previsioni, entro il 2008, gli utilizzatori di questo servizio, nel mondo, saranno circa 350 milioni generando ricavi per 40 miliardi di euro.
Il servizio di Orange, battezzato Talk now, guarda alle famiglie e al pubblico più giovane, con un occhio puntato sul business.
La funzionalità infatti potrebbe essere utile non solo per l’utenza privata, ma anche per agevolare l’opera di chi, per lavoro, ha bisogno di comunicare rapidamente con tutto un gruppo di persone.
Nel business, le comunicazioni per la gestione del parco macchine tra taxisti e centrale operativa rappresentano un esempio concreto di utilizzo.
l’unico problema è rappresentato dalla disponibilità di telefonini compatibili con la tecnologia: ecco perché i test di interoperabilità sono fondamentali per la diffusione della tecnologia.
¿Abilitare la conversazione tra dispositivi di vendor diversi è essenziale¿ ¿ ha spiegato Björn Olsson, Executive Vice President e General Manager della Business Unit Systems at Ericsson.
¿La diversità dei telefonini è importante per l’adozione del servizio e siamo felici di vedere che una nuova serie di apparecchi ha superato con successo i test di interoperabilità con le nostre soluzioni push to talk¿.
Per ulteriori approfondimenti, leggi:
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