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Permangono dei dubbi sul termine del 31 marzo, stabilito dall¿operatore via cavo americano Adelphia, per la cessione dei propri asset. Operazione di grande interesse per i più grossi operatori del mercato mediatico, basti pensare che in pole position ci sarebbe l¿alleanza Time Warner–Comcast.
Paul Jacobson, portavoce del gruppo, in un comunicato ha dichiarato che la società ha fissato alla fine del primo trimestre il termine per annunciare le decisioni circa il futuro degli asset, precisando tuttavia che non si tratta di un termine ultimo.
Lo scorso febbraio, Time Warner, numero uno sul mercato mondiale dei media, e Comcast, leader del cavo in America, hanno depositato un¿offerta congiunta d¿acquisto. Secondo diversi analisti, si tratta di un¿offerta da 17,6 miliardi di dollari, che dovrebbero essere versati parte in azioni e parte cash. Ma attorno alle trattative vige lo stretto riserbo.
Adelphia non si è, infatti, ancora pronunciata sui potenziali acquirenti, né tanto meno su Time Warner-Comcast o sulla possibile offerta da parte dei fondi di investimento Kohlberg Kravis Robert (KKR) e Providence Equity Partners.
In ogni caso, prima di decidere sulle offerte presentate, il gruppo dovrebbe cercare di risolvere le questioni legate allo scandalo contabile del 2002 che, secondo il Wall Street Journal, dovrebbero essere regolate prossimamente con un accordo stragiudiziale.
Secondo il quotidiano, che cita delle fonti vicine al dossier, Adelphia sarebbe sul punto di accettare un pagamento di circa 725 milioni di dollari per chiudere l¿azione legale avviata dal Ministero di Giustizia e dall¿Autorità di Borsa (Security Exchange Commission).
Adelphia, che nel 2002 ha aperto la procedura fallimentare, dovrebbe essere venduta in 7 parti diverse, che corrispondono alle regioni in cui il gruppo è impiantato. Con 5,4 milioni di abbonati, Adelphia è considerato il 5° operatore del mercato americano del cavo.
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