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Con un¿atmosfera da grandi occasioni, in una Sala delle Conferenze della Farnesina piena come un uovo, si è tenuto il convegno ¿Tecnologie Voice over Internet Protocol (VOIP) come opportunità per la Pubblica Amministrazione“, nell”ambito del progetto per la realizzazione della Rete Internazionale delle Pubbliche Amministrazioni.
Progettato come momento d¿incontro e di confronto tra pubbliche amministrazioni, fornitori di soluzioni, mondo accademico, cittadini e imprese, il convegno ha affrontato uno degli aspetti più caldi dell¿attuale processo di convergenza.
Sul VoIP, infatti, è oggi concentrata grande attenzione del Ministero dell¿Innovazione, a sostegno dei processi di modernizzazione delle reti usate dalla pubblica amministrazione. Naturalmente, un¿attenzione che va ben al di là del semplice dato di avanzamento tecnologico. La partita in gioco è quella di una grande ottimizzazione di risorse, con vistosi risparmi nella gestione e nella manutenzione innanzitutto, ma ancor di più la riformulazione di procedure ovvero l¿obbligo di ridisegnare il rapporto con il cittadino in una società che deve garantire efficienza, efficacia ed accessibilità alle reti, migliorando la qualità della vita.
Questo il contesto che ha fatto da scenario concettuale del convegno, organizzato congiuntamente da CNIPA (Centro Nazionale per l¿Informatica nella Pubblica Amministrazione) e ministero degli Affari Esteri, un convegno che ha voluto fare il punto sul processo appena avviato, coinvolgendo anche i ministeri dell¿Economia e dei Trasporti ed Infrastrutture, con il supporto dei 5 più importanti player tecnologici che coprono il 90% del mercato: Siemens, Cisco, Nortel, Alcatel, Avaya.
Un¿intera e densa mattinata spesa a ragionare su come far transitare l¿intera PA verso la nuova piattaforma. Predisporre reti che assicurino il trasporto di qualunque tipo di segnale. Creare un unico cablaggio in ogni sede della PA. Impiegare in modo armonico le reti la rete internazionale (Ripa) e il Sistema Pubblico di Connettività (SPC). Connettere tutte le sedi della PA con un¿unica connessione logica alle reti a lunga distanza. Obiettivo complesso, viste le dimensioni della PA: 900.000 pc ed oltre 1 milione di telefoni nelle 20.000 sedi sparse sul territorio nazionale (dati del 2003). E un obiettivo su cui il CNIPA ha costituito un apposito gruppo di lavoro, diretto da Emilio Frezza del Cnipa, ma coordinato da Vittorio Trecordi (ICT Consulting e Politecnico di Milano).
Il contesto da cui è scaturito il convegno sono state efficacemente sintetizzate da Livio Zoffoli, Presidente del Cnipa: ¿Nei primi mesi del 2005 sono stati approvati provvedimenti normativi, destinati ad incidere nel processo di riorganizzazione e rinnovamento della pubblica amministrazione ¿ ha sottolineato Zoffoli – Il 28 gennaio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che disciplina le modalità di utilizzo della Posta elettronica certificata. L¿11 febbraio il Consiglio ha poi approvato il decreto legislativo che istituisce e disciplina il sistema pubblico di connettività (SPC). Tale infrastruttura che rappresenta l¿evoluzione della Rete unitaria della PA, costituisce l¿insieme di strutture organizzative e infrastrutture tecnologiche per la condivisione del patrimonio informativo della pubblica amministrazione, in modo da assicurare l¿interoperabilità e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici pubblici¿.
¿Infine, proprio pochi giorni fa ¿ ha proseguito Zoffoli – il 4 marzo, è stato approvato il Codice dell¿Amministrazione digitale che fornisce un quadro normativo omogeneo per l¿applicazione delle nuove tecnologie digitali nella pubblica amministrazione, consentendo tra l¿altro un notevole recupero di efficienza, ingenti risparmi e un miglioramento della qualità dei servizi¿.
¿Il concetto fondante del codice ¿ ha concluso Zoffoli – è che i cittadini hanno diritto di accedere alla pubblica amministrazione attraverso canali telematici-informatici ed è dovere delle amministrazioni rispondere usando gli stessi canali. Su tutti questi provvedimenti il Cnipa si è fortemente impegnato su più fronti: firma digitale, Carta nazionale dei servizi, dematerializzazione dei documenti, posta elettronica certificata, servizi attraverso la televisione digitale terrestre e tanti altri progetti realizzati o ancora in fase di sperimentazione¿.
E¿ poi intervenuto Maurizio Decina, Politecnico di Milano e presidente dell¿Advisory Boarddi Key4biz, che con la consueta brillantezza ha tracciato lo scenario di riferimento: ¿Per capire il fenomeno della ¿voce su protocollo Internet¿, VoIP – Voice over IP, e cioè dell¿impatto della tecnologia di Internet sulla telefonia, si può fare riferimento a tre diversi aspetti. Tre facce che servono per illustrare i segmenti di mercato a cui questa tecnologia dirompente s¿indirizza e le prospettive della sua diffusione¿.
¿La prima faccia è quella degli ¿Internet Phones¿, i telefoni Internet, e guarda al mercato della telefonia su Internet tramite terminali di calcolo personale connessi alla Rete con collegamenti fissi (Lan, Dsl, ecc.).
La seconda faccia riguarda invece i ¿Carrier Phones¿, i telefoni fissi convenzionali, quelli delle case, degli uffici e degli alberghi: i telefoni grigi, gli Isdn, ecc¿ In questo caso la telefonia nativa non è basata su Internet e l¿accesso stesso alla rete pubblica o privata è di tipo tradizionale.
La terza faccia, forse la più eccitante, riguarda i ¿Wireless Internet Phones¿, i telefonini per Internet. Come nel caso degli Internet Phones, la voce entra ed esce dal terminale telefonico trattata con la tecnologia Internet, che è quindi nativa, basata sugli standard Voip e Sip. I collegamenti sono però via radio, senza fili, e utilizzano le tecnologie Wi-Fi, Wireless Fidelity. Si prospetta la diffusione sul mercato, sia di telefonini Wi-Fi per applicazioni Voip verso altri telefoni Internet, sia di telefonini dual-mode, che offrono alternativamente connessioni telefoniche cellulari (Gsm, Gprs, Edge e Umts) e connessioni Voip su Wi-Fi.
Del resto ¿ ha concluso Dècina ¿ se guardiamo alla convergenza tra telefonia, internet e tv, tra fisso e mobile, tra wireline e wireless, non possiamo non ricordare che tutte queste tecnologie sono state create su un unico protocollo. Il regolatore ha poi scelto di distinguerle per esigenze, appunto, regolatorie. Oggi queste distinzioni vanno verso una definitiva ricucitura. Una prospettiva oggi concentrata sui Triple Play Services, che uniscono telefonia, internet e televisione……Anche quest¿ultima sarà destinata ad essere IP. Basti pensare che in America società come Verizon SBC e BellSouth stanno ristrutturando le proprie reti per poter trasmettere anche il segnale digitale della Tv. Parallelamente. preme la rivoluzione dell¿accesso senza fili: ZigBee, Bluetooth, Ultra Wide Band, Wi-Fi, WiMax…….Un generale processo di convergenza che trova il nostro Paese impegnato con i suoi 28 milioni di abbonamenti alle linee fisse ed oltre 50 milioni di abbonati al mobile.
Quanto dura la transizione verso il Voip?
Anche qui Dècina non ha avuto dubbi: ¿Entro il 2012 tutta la telefonia sarà VoIP. Del resto, già da tempo Telecom Italia fa viaggiare con tecnologia VoIP gran parte del proprio traffico voce attraverso i principali backbone nazionali¿.
Ha poi preso la parola Riccardo Monti, direttore di Value Partners: ¿La diffusione della piattaforma IP è certamente la più importante discontinuità tecnologica nel mondo delle Tlc dall¿avvento della telefonia mobile¿.
¿Trasportare voce ¿ ha proseguito Monti – e tutti i ¿servizi convergenti¿ (dall¿istant messaging al trasferimento di chiamata selettivo al conferencing ai servizi ¿combinazionali¿) sulla rete IP, infatti, mette in discussione la catena del valore delle Tlc così comesi è consolidata negli ultimi venti anni. Anche i modelli regolamentari ed il confine stesso tra il mondo della Fonia, fortemente regolamentato e quello dei dati (ormai completamente liberalizzato in tutte le geografie) vanno decisamente rivisti¿.
Non deve meravigliare, quindi ¿ ha concluso Monti – che il futuro delle infrastrutture Tlc della PA sta nell¿IP, che rappresenta il più potente strumentodi accesso intelligente a informazioni, processi e documenti che un ente locale o centrale è tenuto a rendere disponibile ai cittadini¿.
La parola è poi passata ai player di mercato.
Per Luigi De Vecchis, Amministratore Delegato di Siemens Mobile Italia: ¿Le piattaforme VoIP miglioreranno le interazioni, integrando voce, dati e video su diverse reti e mezzi ed i servizi di comunicazione potranno integrarsi con i sistemi informativi con modalità nuove. Ma dobbiamo avere consapevolezza che non è tutto. I diversi uffici dislocati sul territorio e le varie postazioni potranno essere gestite in modo più efficace, perché l¿infrastruttura telefonica, oggi piuttosto rigida, sarà estremamente flessibile, mobile e parificata a quella informatica. Ma la vera chiave per aumentare la produttività è legata alla riduzione dei costi di transazione. La ¿Real Time Communication¿ integrando i mezzi di comunicazione in un unico processo coerente ottimizza i tempi delle transazioni, riduce i cicli ed i costi migliorando di conseguenza la qualità dei servizi. Sarà uno sforzo enorme ma insufficiente ¿ precisa De Vecchis – se non saremo capaci di operare a tutto tondo, di avere una cultura dell¿¿agire digitale. Occorre guardare alla rete non solo come una infrastruttura capace di offrirci tanto, ma anche un circuito a cui tutti posiamo contribuire. Dovremmo porci l¿obiettivo di costruire una cultura del ruolo attivo dell¿utente, passando da un approccio focalizzato sull¿offerta ad uno focalizzato sulla domanda. Siemens ¿ ha conclusoDe Vecchis – intende contribuire a questo passaggio ad una nuova cultura. La nostra società punta per questo sulla ricerca: in Italia abbiamo oltre 1.500 ricercatori e nei nostri laboratori vengono registrati 3 brevetti al giorno su base mondiale. Un immenso patrimonio che intendiamo mettere al servizio del processo di modernizzazione¿.
Per Sergio Villa, AD di Avaya Italia: ¿Gli ultimi tempi sono stati caratterizzati da un atteggiamento nuovo delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle nuove tecnologie. A una maggiore consapevolezza dei vantaggi ottenibili si è unito un forte stimolo a livello normativo. Le amministrazioni, a tutti i livelli, possono oggi dotarsi di strumenti nuovi per ottimizzare sempre più il rapporto con i cittadini e le imprese, aumentando la propria efficienza e il flusso informativo tra enti diversi. Avaya, leader mondiale nella tecnologia IP, è lieta di contribuire con le sue esperienze italiane e mondiali, ad aiutare la pubblica amministrazione a cogliere queste opportunità e a svolgere un ruolo guida anche per il settore privato¿.
E¿ poi stata la volta di Stefano Venturi, AD di Cisco Systems Italy e Vice President di Cisco Systems EMEA: ¿La convergenza di dati, voce e video sul protocollo IP è la più importante svolta tecnologica che sta vivendo il mercato mondiale dell¿ICT. Va quindi sottolineata la lungimiranza e la tempestività con cui la pubblica amministrazione italiana ha saputo recepire questo cambiamento in atto, approvando recentemente una serie di disposizioni volte a promuovere l¿adeguamento delle reti secondo le più moderne architetture. In Italia ci sono già state esperienze di assoluto rilievo nel VoIP, grazie anche a progetti molto innovativi realizzati da alcuni operatori di telecomunicazioni italiani. La diffusione su larga scala del VoIP nella pubblica amministrazione rappresenterà quindi anche una importantissima occasione di sviluppo per il settore.¿
Ha quindi preso la parola Samy Gattegno, Presidente e Amministratore Delegato di Alcatel Italia: ¿C¿è una consapevolezza, ormai comunemente acquisita dalla classe politica, del carattere prioritario che rivestono le nuove tecnologie nella generale riqualificazione del sistema produttivo e sociale del nostro paese; e la direttiva del Ministero dell¿innovazione e le tecnologie per adottare il sistema voce su protocollo internet nella pubblica amministrazione va in questa direzione nel segno di una convergenza di reti e servizi. Il VoIP permetterà alla PA di ridurre i costi e razionalizzare il lavoro dei dipendenti. Sarà possibile: collegare telefoni o terminali dati fissi e mobili, con servizi condivisi di videoconferenza e di videocomunicazione, di accesso a Internet, di posta elettronica, di messaggistica, su un¿unica rete. I vantaggi sono evidenti: innanzitutto un miglioramento dei sistemi di comunicazione tra i vari settori della PA; e in secondo luogo una maggiore efficienza dei servizi a disposizione del cittadino, grazie a una maggiore velocità di trasmissione, a una riduzione degli effetti negativi degli spostamenti, a un sistema di numerazione telefonico unificato. Inoltre i servizi condivisi su tutta la rete di conferenza e di video contact center, anche via Internet, permettono una gestione delle informazioni più rapida e precisa¿.
A Gattegno è seguito l¿intervento di Pierfrancesco Di Giuseppe, AD di Nortel ¿ Emea Southern Region: ¿La tecnologia Nortel, forte di oltre 100 anni di esperienza nelle reti aziendali come pure nelle reti pubbliche di operatori fissi e della leadership nelle tecnologie CDMA/UMTS per operatori mobili, consente di operare sui contenuti delle comunicazioni, che anche in ambito PA diventano sempre più multimediali, indipendentemente dal luogo in cui ci si connette e dalla tipologia di rete disponibile . Puntando su questo scenario di ¿ufficio ovunque¿ e di collaborazione interattiva multimediale convergente, si apre dunque un nuovo scenario di sviluppo ed innovazione anche in ambito pubblica amministrazione¿.
I lavori sono stati conclusi da Lucio Stanca, ministro dell¿Innovazione, che ha esaltato: ¿…..il primato italiano della più grande rete innovativa globale della pubblica amministrazione….con una rete internazionale che collegherà in banda larga circa 500 uffici (Ambasciate, Consolati, Istituti di cultura, ICE e Camere di Commercio, ndr.). Dobbiamo essere consapevoli ¿ ha sottolineato Stanca ¿ che la tecnologia non ci spaventa, vinceremo la sfida quando saremo in condizione di sviluppare pienamente applicazioni create con una nuova cultura dell¿innovazione. E¿ questa l¿area sulla quale siamo chiamati ad impegnarci tutti: PA, soggetti di mercato e gli stesi cittadini….Una moderna PA piò fingere da traino per tutto il Paese, ma c¿è di più, dal momento che l¿infrastruttura che stiamo approntando per la PA sarà poi disponibile per l¿intero sistema-Paese. I nuovi sistemi e le applicazioni non saranno usati solo nei rapporti tra PA e cittadini e tra PA ed imprese, ma anche tra cittadini e tra imprese. Naturalmente parliamo di reti, di infrastrutture, di applicazioni, ma non dobbiamo trascurare le regole. Se si pensa alle strade è importante il codice che le regola. E noi abbiamo approvato pochi giorni fa il Codice dell¿Amministrazione digitale…Naturalmente è importante ottimizzare le funzioni, dobbiamo fare in modo che i vari segmenti della pA condividano i dati in un unico sistema, per evitare sciocche duplicazioni….Intanto, dopo l¿impulso all¿eGovernment, stiamo già pensando a lanciare i primi bandi di eDemocracy, per finanziare una quarantina di progetti a livello locale, provinciale e regionale.
Del citato Gruppo di Lavoro sul VoIP nella PA, costituito da CNIPA fanno parte, oltre a Emilio Frezza (CNIPA) e Vittorio Trecordi (ICT Consulting-Politecnico di Milano), anche Antonio Corghi (ICT Consultig). Fabrizio Giusti (Innovazione Italia), Gianfranco Ulian e Luigi Frassani di Siemens, Rocco Capra e Giuseppe Brevi di Alcatel, Fabrizio Porcari, Pietro Chiarella e Fabrizio di Carlo di Avaya, Sergio Giannotti, Antonio Lombardi, Fabrizio Gergely e Goffredo Forcinella di Cisco, Mazzei e Salvatore Cantoro di Nortel.
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