Italia
Sono stati nominati ieri dalle Camere gli otto nuovi membri dell¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, l¿organo che ha il difficile compito di assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato della comunicazione e dei media e di tutelare i consumi di libertà fondamentali dei cittadini.
Resta ora da decidere il successore di Enzo Cheli alla presidenza dell¿Autorità: la rosa dei nomi è tuttora molto varia ma, secondo il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, le commissioni potrebbero riunirsi anche in periodo festivo o pre-elettorale se si manifestasse ¿la convergenza su un nome¿.
“L”obiettivo da raggiungere – spiega ancora il ministro –è quello di trovare il consenso, tenendo conto che non può esserci diritto di veto su qualsiasi ipotesi”.
””Credo che l”elezione degli otto membri da parte del Parlamento – ha aggiunto Gasparri – debba indurre ad una rapida soluzione per la designazione del presidente, perché è bene che per tutti gli aspetti l”Autorità possa operare nella pienezza dei suoi poteri al più presto possibile””.
Gasparri non ha voluto sbilanciarsi sui nomi dei possibili candidati alla carica appena lasciata vacante da Enzo Cheli, poiché “è bene che nessuno bruci o avalli nomi prima di verificare che ci possano essere le condizioni per i due terzi, che sono un temperamento dei poteri della maggioranza non un potere di veto assoluto delle minoranze. Mi auguro che si possa trovare ad horas una convergenza su una personalità qualificata””.
“Non è una tombola dove ad una terna si puo” contrapporre una quaterna o una cinquina”, aggiunge Gasparri, concludendo che il governo ””non può che essere aperto alle migliori soluzioni che emergano nel confronto parlamentare visto che il parere delle commissioni e” l”atto politicamente più rilevante di questo processo, più ancora che il potere di proposta del governo””.
Sempre ieri sono stati nominati due componenti del Garante per la protezione dei dati personali: Giuseppe Chiaravalloti (presidente uscente della Regione Calabria), Mauro Paissan (membro uscente del Garante), Francesco Pizzetti e Giuseppe Fortunato.
Proprio quest¿ultima nomina ha scatenato le proteste dell¿opposizione, che ne ha chiesto le dimissioni.
Al centro della bagarre, la condanna di Fortunato a sei mesi di reclusione (poi passata in giudicato) per violazione di segreti d”ufficio: nel 1994, quando era consigliere comunale a Napoli, Fortunato è entrato in possesso dei tabulati telefonici dell¿ex sindaco Antonio Bassolino e di alcuni assessori, rivelandone i contenuti in conferenza stampa.
””Vedo con vivo rammarico – ha detto Massimo Brutti (DS) subito dopo la proclamazione delle nomine – che è stata eletta all” Autorità per la privacy, una persona condannata con sentenza definitiva proprio per violazione della privacy. Ha avuto sei mesi di reclusione l”8 marzo del 2002. E” una cosa di una gravità inaudita. Gli chiediamo di dare le dimissioni e chiediamo che la maggioranza indichi un altro nome¿.
Fortunato ha ammesso i suoi trascorsi, ma si è difeso spiegando che all¿epoca dei fatti non esisteva ancora la legge sulla privacy, entrata in vigore nel 1996.
In suo aiuto è sceso anche, a nome di tutta la maggioranza, il vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Malan
A difendere Fortunato a nome dell¿intera maggioranza, Lucio Malan, secondo cui Fortunato, che rivelò tra l¿altro che dai tabulati acquisti risultavano telefonate di funzionari pubblici a numeri hard che niente avevano a che vedere con la funzione pubblica, ¿ha pagato i suoi conti con la giustizia e, siamo sicuri, opererà con il massimo della dedizione¿.
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