Europa
Il Financial Times Deutschland, unica versione in lingua straniera del famoso quotidiano economico britannico, si prepara a festeggiare i suoi cinque anni. E già alcuni parlano di miracolo. Il quotidiano ha, infatti, dovuto fronteggiare la più grave crisi della stampa tedesca del dopo guerra. Una crisi che ha fatto diverse vittime tra i nomi più prestigiosi, ne sa qualcosa l¿Handelsblatt che ancora oggi ne sta facendo le spese.
Ma da quando, il 21 febbraio del 2000, il quotidiano ha fatto la sua comparsa nelle edicole, le cose sembrano andare per il verso giusto.
Nelle aziende, durante la pausa-café, i dipendenti parlano di new economy e star-up. Libération, nella sua edizione odierna, dedica ampio spazio all¿esperienza del Financial Times tedesco. Il quotidiano francese afferma che la Germania è il più grande mercato europeo della carta stampata. Le entrate pubblicitarie esplodono, +47% in due anni. E l¿Handelsblatt è senza concorrenti dalla sua fondazione, nel 1946. Ricordiamo poi che il gruppo Pearson, proprietario del FT e di Les Echos in Francia, si è alleato all¿editore tedesco Gruner + Jahr, e i conti sono presto fatti.
Il Financial Times Deutschland, con sede ad Amburgo, mescola lo stile locale con quello tipicamente anglosassone. La crisi della new economy ha messo a dura prova anche questo quotidiano che impiega 130 persone.
Libération ricorda che l¿Handelsblatt è stato costretto a ricorrere ai licenziamenti e a modificare la linea editoriale di alcune riviste specializzate per rampanti giovani della finanza.
Nonostante i problemi, il FTD ha fronteggiato la crisi. In un mercato ancora largamente dominato da Handelsblatt, che vende ogni giorno 146.706 copie, il Financial Times Deutschland si è ritagliato la propria posizione sul mercato. A fine 2004, ha quasi raddoppiato le vendite, raggiungendo una tiratura di 98. 892 copie, mentre il numero degli abbonamenti è cresciuto del 6,6% l¿anno.
¿La maggior parte dei nostri lettori non vengono dalla concorrenza¿, ha commentato a Libération, Christoph Weger, comproprietario del giornale.
Per i pubblicitari il target del FTD è molto allettante, si tratta di gente istruita e piuttosto giovane.
Resta però che le vendite in edicola restano ancora basse (5.370 copie). Gli oppositori lamentano che il quotidiano gonfia artificialmente le cifre di distribuzione, calcolando anche le copie fornite gratuitamente alle compagnie aeree o agli alberghi di lusso.