Europa
È stato presentato ieri a Bruxelles il Rapporto 2004 sulla Pubblica Amministrazione digitale nei Paesi membri dell¿Unione europea.
Il documento evidenzia i dati emersi dallo studio commissionato dall¿esecutivo Ue, che ha preso in esame quattordicimila siti in 28 Paesi europei, includendo oltre ai 25, anche Norvegia, Islanda e Svizzera.
Il rapporto ha promosso a pieni voti l¿Italia, classificatasi al 8° posto rispetto al 12° del 2001 nella classifica dell¿Europa a 18 (i 15 più Norvegia, Svizzera e Islanda) per i servizi pubblici interamente fruibili in rete.
Un risultato positivo, che il ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha elogiato sottolineando non soltanto l¿allineamento del nostro Paese alla media europea per disponibilità di servizi online, ma anche il loro netto aumento, con un ottimo 38% pari al quarto trend di crescita in Europa dopo Islanda, Regno Unito e Norvegia e superando Paesi come Francia, Germania, Irlanda e Olanda ¿in un contesto continentale che sta dimostrando una accentuata dinamica di crescita da parte di quasi tutti i Paesi¿.
¿Attualmente – ha commentato Stanca in una nota – l”Italia, con il 53% dei venti servizi presi a campione della Pubblica amministrazione totalmente disponibili on-line, è al di sopra di sette punti della media europea (46%), mentre nel 2001 il nostro Paese risultava sotto di cinque punti rispetto alla media¿.
Un balzo avanti in termini di efficienza, quindi, ma anche di qualità dei servizi, ha sottolineato il ministro ¿con un 11° posto nell”Europa a 28 (Ue-25 più Norvegia, Islanda, Svizzera) con un incremento qualitativo del 33%, ossia il sesto andamento di crescita¿. In questo scenario, già il 2003 aveva segnato una tappa importante, con un miglioramento dei servizi che collocava questo trend al terzo posto in Europa, ponendo l¿Italia in linea con la media europea del 72%.
I servizi offerti ai cittadini italiani hanno rivelato un discreto livello di integrazione e quelli destinati alle aziende si sono dimostrati in ottima evoluzione considerato che su otto servizi ben sette sono risultati totalmente integrati, classificandosi con il 90% ben al di sopra della media Ue (68%) nella classifica dei servizi alle imprese.
Nello scenario europeo della PA online, i Paesi meglio ¿piazzati¿ in quanto a numero di servizi pubblici in rete sono risultati Svezia e Austria, in linea con le tendenze degli ultimi anni. Negli ultimi quattro anni, i Paesi che hanno dimostrato il maggiore sviluppo digitale in fatto di servizi pubblici sono risultati essere l”Islanda (+20%), la Germania (+15%), l”Italia (+13%), il Regno Unito (+13%) e il Belgio (+9%).
¿I servizi online – ha commentato il commissario Ue responsabile della società dell”informazione Viviane Reding – possono contribuire a facilitare le formalità amministrative per tutti. Se cittadini e imprese sono incoraggiati al loro utilizzo, ne risulterà stimolata l”efficacia e questo aumenterà la produttività e la competitività di tutta l”economia””.
La classifica dei Paesi più avanzati è stata realizzata tenendo conto di diversi parametri: dall¿informazione online fino all¿offerta di servizi totalmente interattivi, compreso quello dei pagamenti. In questo scenario, come precisato in una nota della Commissione, più del 90% dei fornitori di servizi pubblici sono in rete ed il 48% dei servizi di base sono completamente interattivi.
Fra i dati emersi, è risultata piuttosto interessante la condizione dei nuovi stati membri: come era prevedibile, i ¿nuovi dieci¿ occupano gli ultimi posti della classifica, ma lo studio ne ha evidenziato un progresso tale da equipararne lo sviluppo dei servizi amministrativi su internet a quello posseduto soltanto due anni fa dai ¿vecchi quindici¿.
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